Mese: marzo 2014

I giorni di luna crescente

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Capitolo 1

-Maurizio,ci vai oggi al campetto?-Chiese sottovoce Massimo al suo compagno di banco con capelli neri e ricci.-Sì-rispose Maurizio -Non so se posso- Intervenne Gianni seduto nella fila accanto -Ehi,laggiù volete smetterla?-li rimproverò il professore di matematica -Maurizio hai fatto l’espressione?-chiese Nicola-No- rispose Maurizio. -Se mi passi il problema ti dò l’espressione-Propose Nicola.-OK-Fece Maurizio-Svelti mancano 10 minuti-disse il professore.-Lo passi anche a me il problema?-Domandò Floriana.-Che lagna!-Disse Maurizio. Però dopo 2 minuti una pallina di carta piovò sul banco di Floriana col problema.-é buono Maurizio anche se non lo vuole fare vedere-Pensò Floriana.Suonò la campanella.-Piano ragazzi fate piano-Disse il professore.-Oggi vado a pallacanestro-Disse Nicola-Ancora non so se vengo-rispose Gianni-Non posso lasciare sola mia sorella–Cosa diavolo ha?-Disse Maurizio sgarbato.-Ha le gambe ingessate–Come sta Elena?-Disse Nicola per cambiare discorso-E UN TUBO DIGERENTE!-Disse Maurizio-Sono fortunato ad essere figlio unico-Disse Massimo.Arrivò l’autobus.Salirono solo Gianni e Maurizio.-Ci vieni al campetto?-chiese Maurizio a Gianni-Sì–Dove andate?-chiese Floriana-Fatti nostri-rispose Maurizio, invece Gianni rispose -in un campetto dietro l’ippodromo-.Gianni era innamorato di Floriana.-Beati voi!-disse Floriana-Io no se non mi porto mia sorella o i miei gemelli-disse Floriana-e comunque grazie per il problema.-Non ringraziarmi era sbagliato-rispose Maurizio-Come sbagliato?!?!–Il risultato?-chiese Gianni-70–Allora è giusto-Meno male-rispose Floriana-Perchè la tratti così?-disse Gianni-è una lagna-rispose Maurizio-Non è vero-disse Gianni -sei cotta di quello?-disse Roberta a Floriana-Io–No–Oggi vieni a casa mia?-disse Roberta-Non posso-Allora ciao-disse Roberta.

Capitolo 2

Nicola entrò in casa, buttò la sacca con i libri sopra la cassapanca accanto il portaombrelli, ed entrò in cucina gridando-è pronto mamy? Ho fame ! La donna , che armeggiava tra i fornelli ,lo guardo con sguardo serio-Come è andato il compito di matematica ? un successone!  Dove è papà?- In camera vostra, con Andrea…–Perchè cosa  ha ?  -Chiese Nicola-Va male a scuola…–Va male a scuola? Andrea?! Nicola rimase a bocca aperta .- Andrea andava male a scuola!!!- Ieri aveva una nota sul diario e oggi ho parlato con la professoressa di italiano – Aggiunse la donna-Una nota? – Sussurò Nicola -Deve essere ancora lì-Nicola si buttò sul diario e lesse ,poi disse – e di quella iena della Ghedini ?–Sì , ma non devi parlare così . Ha ragione.- Intanto il padre disse – Vieni Andrea .- Nicola poi disse -Che tonto piangere per una nota!–Io ne ho avute tante,  e non sono morto!–Devo rimanere in prima- disse Andrea-Perche vuoi essere bocciato?-disse Nicola -Per Viviana–E chi sarebbe?-rispose Nicola-La mia compagna –lo fai apposta allora–Sì-Poi andarono in cucina a mangiare  e il padre disse-domani ti faccio cambiare scuola–No- disse la madreViviana la pensa come te–Sì–allora invece di fare il somaro non fai diventare brava lei?-disse Nicola-Non male l’ idea!– Però adesso non tormentare tuo fratello. Poi ne riparleremo- disse il  padre- Io vado di là-disse allora Nicola mentre prendeva 2 mele-Prendi Andrea–Vieni con  me?- Chiese Nicola -OK-.  Andrea andò a comprare un mazzo di viole,poi andò in piazza da Viviana e disse-Grazie-e se ne andarono.

Capitolo 3

-Paralo se ci riesci !–a quanto pare no–ehi Mauri!– poi lo vide che guardava 2 ragazzi con un gatto -che gli fanno?- chiese Gianni e uno dei 2 ragazzi disse -ARROSTIAMOLO!-allora gianni rispose – bisogna fare qualcosa!–Lasciatelo-  e uno dei 2 rispose- cerchi rogne?–Facciamogli un falò-allora Maurizio prese il gatto e lo lanciò a Gianni-Fatevi sotto- allora il ragazzo più alto  gli sferrò un pugno però Maurizio lo schivò e li fece ruzzollare quindi se ne andarono allora Gianni disse – che ne facciamo del gatto?–ti arrangi- rispose Maurizio – lo tengo io allora- rispose Gianni.

Capitolo 4

-Non sei pronto ?-rispose la mamma di Maurizio-che c’è ?–dobbiamo andare- andarono e Massimo  disse – vieni Ade- -svelto-disse la ragazza -zitta!-disse Massimo–OK-disse il ragazzo-aspetta non ho preso i miei Ray-Ban-disse Massimo. Andarono in auto e quando arrivarono disse la donna-non stai esagerando con le scarpe–no- poi gridò la donna -adesso basta e tempo che maturi- e dopo che entrarono in auto e per non investire un pedone frenò bruscamente e disse Massimo -ohiohi che botta!- e la donna  disse-scusatemi-.

Capitolo 5

-Tuo fratello sarà qui a momenti- Disse la donna- Sono già in ritardo per l’ apertura del negozio…- – Perché intanto non guardi la televisione? Tra poco ci  sono i cartoni- Suggerì  la donna – Tu non mi vuoi bene! Nessuno mi vuole bene- Disse Silvia , una bambina di 9 anni. La donna uscì precipitosamente pensando- Ha ragione, povera Silvia: è sempre sola!- uscì dal vecchio portone e si avviò lungo il portico. – Ci sono già le viole, eh? –  Commentò, cordiale, passando da una vecchina che vendeva fiori all’angolo. – E’  in ritardo signora Pina- le disse una cliente. Silvia intanto era da sola a casa in quella, uno scalpiccio dietro la porta la fece voltare: – Sei tu Gianni?- Domandò. Il rumore cessò di colpo- Gianni, sei tu? – Ripeté la bambina. un gattino grigio, con un buffo fiocco rosso venne sospinto dentro da mani invisibili- E tu da dove sei entrato? – – Sei brutto e sporco.- -Pensiamo a dargli da mangiare- Disse Maurizio – -Mi-mi è saltato addosso- – Quante storie per un topo!- lo canzonò Maurizio- Ecco fatto!– ho finito di costruire- Disse Maurizio- Gianni prese un pennarello rosso e scriveva sulla scatola in stampatello: – RISERVATA A BIRILLO-.

Capitolo 6

– Ti piacciono? – Domandò Massimo a Nicola, agitandogli le sue nuove Timberland, di un giallo abbagliante. – Che cosa? – Fece il compagno. – Le mie scarpe pan-look! – Disse Massimo. – A me sembri un papero. – Lo canzonò Gianni. – INCOMPETENTE- Esclamò Massimo.- Posso fare il mio autografo? – Chiese Roberta- Si ma lasciami un po’ di spazio per le mie ammiratrici- Rispose Maurizio. Tutti si misero a ridere. – Dove le hai comprate? – Chiese Roberta. Nel frattempo Floriana ascoltava quindi Gianni le si accostò e le chiese- E tu dove le acquisti, le scarpe? – – Ai grandi magazzini come i vestiti e altro- – Anch’io- . Entrò la Ghedini che era molto severa. – Chi vuole parlare della ricerca?- -Io… ho fatto qualche intervista…- Disse Nicola- Ho registrato i pareri di venti persone a caso- Disse Maurizio – SINTETIZZA- Disse la Ghedini e dopo che sintetizzo disse- Facciamo una ricerca- – Cominciamo dal titolo – – Quale città per il duemila?- Propose Marcello- OK, ora la scaletta- e quando la scelsero la portò Roberta alla prof di lettere.

Capitolo 7

Quando mangi lascia Birillo- disse il padre di Silvia- Non ho fame-  disse Silvia -dai mangia – dissero i suoi genitori . Poi arrivò zio Michele e disse – Sta male?- – No ha la luna storta – Disse Gianni. Allora zio Michele andò da Silvia e la convinse e poi disse- domani andiamo alla clinica- – Alla clinica perché? domani? alla clinica?- gridò Silvia- Perché ti toglieranno il gesso,  stupidina!- – E potrò camminare?- disse Silvia- Però dovrai rimanere alla clinica per qualche tempo- disse zio Michele-No io non ci resto- disse Silvia – Se ci vai poi noi ti porteremo dei regali – disse zio Michele- ok- rispose Silvia.

Capitolo 8

– Sei cotto eh? Perché almeno ti ho battuto su quattro lunghezze- disse Maurizio-Bella forza!- disse Nicola-ehi!- disse il professore. Nicola disse-ora vado perché abbiamo la visita dei genitori di Viviana-. fece il tragitto e ritorno a casa. Una voce disse- ti presento i genitori di Viviana- – possiamo dare il gelato- disse la madre. Nicola e la madre nel frattempo parlavano poi portarono il gelato. Poi Andrea e Viviana se ne andarono. I genitori dissero- forse l’abbiamo vizziata troppo-.

Capitolo 9

-no non così Clara la devi mettere sulla carrozzella!- Disse Silvia a zio Michele-Che belle! – Disse l’infermier. Poi arrivò il dottore e Silvia rimase sola. Il dottore ci parlò poi vedendo una bambola disse- è malata?-si- rispose Silvia. Il dottore la consolò-Silvia nel frattempo teneva Birillo. Mentre se ne andavano Gianni disse – Silvia guarirai!- – lo spero- disse la donna.

Capitolo 10

-Ecco fatto ti abbiamo tolto il gesso alla gamba- Disse Arianna l’infermiera a Silvia-Mi fa male- disse Silvia. Poi entrò il dottore e fece andare Arianna- -Io non guarirò mai- Disse Silvia. Poi il dottore lesse qualcosa, poi Silvia disse- Lo hai scritto tu ? perché è bellissimo-. Poi se ne andò insieme a Silvia per il corridoio.

Capitolo 11

-Gianni appena Elena si sveglia dagli il biberon- disse la madre di Gianni-A che ora torni?- Disse Maurizio-Presto-  disse. poi se ne andò. Poi fecero la pasta e diedero il biberon a Elena. Poi telefonarono a Floriana perché Elena non voleva il biberon. Poi finalmente venne Floriana e disse – adesso la cambio-. Poi gli diede il biberon dopo se ne andò insieme a Gianni in un bar però Floriana non aveva un soldo. Gianni disse non ti preoccupare.

Capitolo 12

-Appoggiati al mio braccio- disse Arianna-Poi ti toglieremo il gesso-. Mentre passeggiavano incontrarono il dottore che li salutò, poi prese Silvia e la portò verso altri bambini che giocavano. Silvia parlava con Simona di Angelo che aveva gambe e braccia ingessate, poi continuarono la passeggiata.- Che cosa Angelo?- chiese Silvia al dottore- E’ stato levato dalle macerie della sua casa perché è crollata-. Poi appena il dottore se ne andò Silvia guardò la finestra e vide Angelo che guardava fisso.

Capitolo 13

Gianni vide una palazzina rosa dove c’era una vecchietta che lo fece entrare. La famiglia era composta da un cane, la nonna,due gemelli,Ilaria la sorella di Floriana e Floriana. Di quanto facevano chiasso, volevano chiamare il 113! Gianni poi fece una mangiata con Floriana però litigò con Ilaria.

Capitolo 14

Silvia giocava con le bambole poi andò da Angelo che guardava fisso e anche se non parlava giocavano. poi ad un tratto Angelo gridò e tutti si stupirono e la suora disse- non aveva mai gridato!-

Capitolo 15

-Maurizio tienimi Elena- disse la madre-No- – Daiiiiiiiiii- disse la madre-noooo-. Comunque appena la madre se ne andò Maurizio prese Elena e andò da Gianni. Poi portarono Birillo alla clinica per darlo a Silvia. Nel frattempo Gianni disse a Maurizio che la loro età era il periodo di luna crescente. dopo Maurizio andò a casa nel letto e sognò che Elena cadeva da un fiume però Maurizio la salvò.

Capitolo 16

Il dottore era di guardia e nel frattempo parlava con Silvia. Poi il dottore  disse- ti leggo una favola?- -ok- dopo che la lesse chiese a Silvia- ti è piaciuta?- -si- -allora buonanotte- -buonanotte-.

Capitolo 17

Rientrò Maurizio dalla pallacanestro e sua madre disse- quante volte ti ho detto che la casacca la devi mettere in camera tua?–lo so- -sei un irresponsabile-. Poi arrivò Gianni per prendere il problema entrò nella camera e poi se ne andò molto gentilmente.

Capitolo 18

Silvia scese insieme ad Angelo poi videro un infermiere che li salutò. Poi prese la cartella di Angelo però li vide il dottore. Poi arrivò zio Michele che regalo Cicciobello a Silvia poi Silvia chiese- Per favore Angelo può stare con noi- – ok però tu mi devi promettere che recupererai i mesi perduti- -ok-.

Capitolo 19

Maurizio tornò a casa prima perché mancava la prof. Poi se ne andò insieme a Massimo e un uomo. Prima andarono in banca poi in un bar. In questo bar c’era un ragazzo di 16-17 anni e il ragazzo disse- Dammi tutti i soldi! anche l’orologio e la catenina- poi se ne andò. Il padre vide Massimo e disse-che è successo?- -mi hanno rubato tutto- -non ci fa nulla-disse il padre.

Capitolo 20

Silvia stava giocando con Angelo finchè arrivò il dottore che li mise a dormire e gli lesse una favola. poi disse a Silvia-Angelo ho saputo che viene con voi–Hai sentito Angelo verrai con me–con te-.

Capitolo 21

maurizio caricava e dava giornali. In un palazzo salì Floriana nell’ascensore. Vide due ragazzi che la sequestrarono. Gianni e Maurizio la aiutarono invano poi una donna li fece chiamare e arrivò la polizia e Floriana si salvò.

Capitolo 22

Roberta era infelice per Luca che stava sempre con Sabina nel pullman poi ad un tratto videro una montagna che stava bruciando e la galleria non era accessibile. Poi dopo un po’ partirono.

Capitolo 23

Maurizio andò con Elena e sua madre. Poi Maurizio chiese- Quanti anni ha la nonna? – -65-. La madre era sorpresa perché non avevano mai parlato. Poi arrivarono all’ospedale dove c’era la nonna e siccome Elena era piccola non poteva entrare la tenne Maurizio poi vide Nicola e parlarono di Andrea. Poi se ne andò e ritornò sua madre.

Capitolo 24

Maurizio andò da nonna. Poi uscendo vide Floriana e parlarono che Floriana voleva vedere Sergio il suo sequestratore e di come andavano a scuola. Poi Maurizio l’accompagno da Sergio.

Capitolo 25

-Secondo me dobbiamo andare a destra- disse Gianni a zio Michele- Tra poco faremo una sosta ad Avellino- rispose. Si fermarono in un bar poi andarono dal nonno di Angelo che in realta Angelo si chiama Vito e parlarono. Poi se ne andarono.

Capitolo 26

Gianni e Silvia mentre accudivano Lella chiamarono Floriana perché aveva un grosso orto ma distrussero anche quello perciò la darono alla parrocchia. Poi parlarono con Andrea e Viviana. Poi tutti parlarono tutti che cosa volevano fare da grandi.

OLIVER TWIST

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COME OLIVER NACQUE E COME VENNE ACCOLTO IN QUESTO MONDO

1capitolo

Nevicava, e il dottore aspettava con pazienza che il neonato decidesse di restare in questo mondo, iniziando a respirare o di lasciare questo mondo con urgenza.
Per il dottore non era piacevole trattenersi a lungo nell’ospizio dei poveri ,mentre a casa lo attendeva una cena calda. Si voltò di botto udendo un vagito:evidentemente Oliver aveva deciso di restare in questo mondo.

La sua mamma ,con un viso bianco latte esangue giaceva nel letto vicino.

La madre implorò il dottore che prima di morire voleva vedere suo figlio.

Il dottore mise tra le braccia della paziente il suo bimbo,e gli disse che non sarebbe morta;la madre sfiorò con le labbra Oliver e fatto questo mori’.Il dottore a quel punto decise di andare;prima però sollevò la mano sinistra della morta e vide che non era sposata. Allora chiese alla infermiera da dove venisse e dove stava andando;la infermiera rispose solo che avevano trovato la paziente,oramai morta svenuta in una strada e che la avevano portata la sera scorsa. Il dottore dopo aver chiarito i suoi dubbi se ne’ andò. La infermiera   prima di addormentarsi copri Oliver con una coperta ingiallita .quando si fu addormentata vicino al fuoco,non senti’ le proteste del povero Oliver.

 

capitolo 2

Come Oliver venne allevato ed educato

Nell’ ospizio non c’era infermiera che potesse prendersi cura di Oliver;fu mandato a vivere in campagna nella casa della signora Mann dove già vivevano trenta orfani. Venivano educati ,mangiavano poco e avevano a disposizione pochi vestiti;generalmente morivano a otto anni per fame e freddo o perché  cadevano nel camino.  Dopo aver aspettato tanto Oliver fece nove anni e lo festeggiò con due ,tre amici. Quel giorno andò a trovare la signora Mann il messo parrocchiale:il signor Bumble che portò Oliver all’ospizio  perchè era diventato troppo grande per restare in casa della signora Mann. Quando Oliver e il signor Bumble furono arrivati , Oliver fu accompagnato nel dormitorio. L’indomani all’ora di pranzo a Oliver venne consegnato una scodella con la zuppa;era proibita chiederne altra ma Oliver per paura di essere mangiato da un ragazzo piu’ grande  chiese  altra zuppa. Per punizione fu messo in vendita:chi lo avesse adottato sarebbe stato rimborsato di cinque sterline.

capitolo 3

COME OLIVER TWIST FOSSE SUL PUNTO DI TROVARE UN’ECCELLENTE OCCUPAZIONE.

Oliver dopo aver chiesto al cuoco se poteva avere altra zuppa fu mandato in un luogo buio(faceva parte sempre della parrocchia)e freddo;di notte Oliver si accucciava al muro.Il giorno dopo Oliver fu messo in vendita e per  ricompensa a  chi lo avrebbe adottato venivano donate 5 sterline.

Un giorno passava da quelle parti uno spazzacamino che era tormentato perchè doveva pagare un debito,quando vide un cartello che diceva:CHI ADOTTERA’ OLIVER TWIST AVRA’ UNA RICOMPENSA DI 5 STERLINE.

Lo spazzacamino si precipitò dentro l’orfanotrofio per adottare Oliver ma non gli fu concesso di adottarlo perchè già gli erano morti tre bambini non nutriti.

Il cartello fu affisso di nuovo al portone dell’ospizio: Oliver Twist era di nuovo da affittare….

capitolo 4

OLIVER TWIST FA IL SUO INGRESSO NELLA VITA PUBBLICA.

I messi parrocchiali volevano liberarsi di Oliver: proprio quando tornarono Oliver e il signor Bumble (il messo parrocchiale) all’ospizio, davanti trovarono il signor  Sowerberry  che leggeva l’articolo:

CHI PRENDE CON SE OLIVER TWIST SARA’ RIPAGATO CON 5 STERLINE.

Quando Sowerberry  lo vide lo invitò ad andare a prendere del tabacco; in seguito Bumble invito Sowerberry    a parlare di affari e gli propose un aiutante: Oliver.  Sowerberry  accettò e l’indomani fu comunicato a oliver che sarebbe diventato l’apprendista di Sowerberry . L’indomani Oliver   accompagnato da Bumble  si recò a casa di Sowerberry . Lo trovarono nel suo studio. Qunado Bulmble lasciò in casa di  Sowerberry , Oliver, i signori parlarono e discuterono sul peso economico che avrebbe dato quel bambino alla famiglia.

Dopo la discussione, la moglie chiese a Oliver se avesse fame; Oliver rispose di sì e la signora lo mandò in cantina dove c’erano i resti del cane. Dopo pochi minuti Oliver ebbe finito di mangiare tutto e andò a dormire: la sua stanza era il negozio del signor Sowerberry , pieno di casse funebri; nonostante la paura Oliver si addormentò.

L’indomani con calci alla porta Oliver venne svegliato da Noha, un ragazzaccio grosso di 14 anni che approfittava dei più piccoli e aveva paura dei ragazzi più grandi. Quando Oliver scese per la colazione trovò la cameriera e Noha; la cameriera con tono spregievole gli disse che in cantina avrebbe trovato del te e dei pezzetti di pane.

Oliver in quei primi giorni fu trattato molto male dalla famiglia Sowerberry .

Capitolo:5

NELLA GRANDE CITTA’

Oliver decise di scappare e l’ indomani parti’. Già alle otto aveva fatto quasi venti miglia di strada correndo,nascondendosi nei cespugli per paura di essere inseguito: la sera aveva tutti i piedi screpolati, infatti dopo aver mangiato un pezzo di pane duro e aver bevuto dal ruscello si addormentò sotto il fieno. Il giorno dopo si rimise in cammino per Londra ; non avrebbe potuto correre , quel giorno perchè aveva i piedi doloranti; iniziava a vedere Londra . Nel fra tempo che passava in strada la gente lo aiutava: un signore lo accompagnò per quattro cinque miglia in carrozza , un altro signore gli diede dei pezzi di pane e formaggio , una signora invece gli mise qualche spicciolo in tasca . Oliver però continuò per Londra. quando si fermò incontrò un bambino di nome Jeck soprannominato il furbacchione.Dopo essersi presentati il furbacchione portò Oliver con sè a Londra perchè conosceva Fagin un vecchio signore che lo ospitava. Quando furono arrivati il furbacchione disse una parola magica ed entrò portando con sè Oliver. Lo presentò a Fagin che lo accolse molto bene, gli diede una salsiccia e dopo gli diede un posto dove dormire ;Oliver si addormentò subito

Capitolo 6

IL SIMPATICO VECCHIO SIGNORE E I SUOI SPERANSIOSI DISCEPOLI

Oliver il mattino seguente appena sveglio vide Fagin che apriva una cassetta contenente tanti oggetti d’ oro:orologi d’ oro, bracciali di brillanti…Quando Fagin si accorse che Oliver  lo aaveva visto prese un coltello e gli chiese cosa aveva visto e Oliver rispose che non aveva visto niente. Quando il furbacchione tornò con Charlei tutti insieme fecero colazione. Dopo arrivarono due ragazze: Bet e Nancy , che uscirono con il Furbacchione e Charlei. Intanto Fagin allenava Oliver ad togliere fazzoletti spille ed altri oggetti alle persone. Oliver ci riuscii e Fagin gli fece i complimenti; per una volta  Oliver si sentiva a casa.

Capitolo 7

OLIVER COMINCIA A CAPIRE

Dopo  alcune settimane Oliver chiese a Fagin il permesso per andare a lavorare con i suoi compagni . Nella mattina Charlei e il Furbacchione rubarono ad un uomo fazzoletto e tabacchiera dalla tasca. L’ uomo dopo pochi minuti istantaniamente  mise la mano in tasca e non trovò tabacchiera e fazzoletti incolpando Oliver che cominciò a correre. Ad un certo punto inciampò e con un labbro sanguinante fu portato alla caserma di polizia.

Capitolo 8

AL COSPETTO DELLA LEGGE

Quando furono arrivati alla stazione di polizia Oliver fu mandato in carcere. Intanto il signore derubato , il signor Brownlow  disse al giudice che non era sicuro che fosse stato Oliver ad averlo derubato; nel fra tempo arrivò il libraio che aveva visto tutto disse che non era stato Oliver a rubare ma altri due ragazzi piu’ grandi. Oliver fu rilasciato . Il signor Brownlow  all’uscita prese in braccio Oliver e lo portò con se insieme al libraio.

Capitolo 9

OLIVER VIENE TRATTATO BENE COME MAI PRIMA D’ ORA

Oliver venne portato a casa del signor Brownlow  dove fu curato. Quando si svegliò la crisi era passata. Il dottore gli fece portare tea e pane tostato senza burro;il burro venne aggiunto quando Oliver si sentii meglio. Intanto il Furbacchione e Charley arrivarono a casa e diedero a Fagin la brutta notizia: Oliver era stato preso.

Fagin buttò fuori i due ragazzi e mandò a chiamare Bet e Nancy. Chiese a Nancy di andare a raccogliere informazioni riguardante Oliver alla stazione di polizia. Quando Nancy fu tornata disse che Oliver era stato portato via dall’ uomo dei fazzoletti. A quel punto Fagin mandò i due ragazzi a cercare Oliver e portarlo nel suo covo segreto, dove li attendeva.

Capitolo 10

OLIVER NELLA DIMORA DEL SUO BENEFATTORE.

Finalmente Oliver potè alzarsi. La signora Betwin aveva fatto molto per Oliver raccontandogli storie, standogli accanto come una vera nonna, infatti lo aveva fatto guarire non solo dandogli delle medicine ma anche standogli accanto. Quando Oliver si vesti’ trovò un abito, un berretto, delle scarpe nuovi. Il signor Brownlow lo fece scendere in biblioteca dopo una lunga conversazione si  raggiunse un accordo: Oliver sarebbe rimasto li a vivere dal momento che non aveva più familiari vivi al mondo. Dopo pochi minuti arrivò il signor Grimwing un amico di Brownlow a prendere un tea. Si trattenne anche a pranzo e nel pomeriggio. In pomeriggio arrivò il libbraio per consegnare dei libri, ma Brownlow si dimenticò di pagarlo e Oliver chiese se poteva andare lui a dare i soldi al libraio. Oliver non tornò a casa quella notte ma il signor Brownlow disse che lo avrebbe cercato dalla mattina seguente.

Capitolo 11

IL TOPOLINO E’ DI NUOVO IN TRAPPOLA

Oliver intanto si affrettava a tornare con i libri e il resto in mano; mancava poco ad arrivare a casa quando fu afferato da Nancy e Bill e portato di nuovo nel covo di Fagin. Li lo presero tutti in giro e fagin gli diede una bastonata ma Nancy lo fermò in tempo per un altra perchè si era affezzionata a Oliver. Bruciò il bastone, si, mise lo scialle e se ne andò.

Capitolo 12

UNA NOTIZIA STRABILIANTE

Quella mattina il signor Bumble( l’ autorevole messo parrocchiale) si recò a casa della signora Mann(casa dove era cresciuto Oliver) per salutarla e per darle i soldi per sostenere i bambini orfani; si misero a parlare e dilungando il discorso saltò fuori che Bumble partiva per Londra per lavoro. Il giorno seguente Bumble parti’  e all’ ora di cena si fermò a cenare in una locanda. Durante il pasto lesse un giornale dove trovò un annuncio che diceva “CHIUNQUE SAPPIA NOTIZIE DI UN FANCIULLO , OLIVER TWIST VENGA A PENTOVILLE E SARA’ RIPAGATO CON 5 STERLINE , MA ANCHE CHI SAPPIA NOTIZIE SULLA VITA PASSATA VERRA’ RICOMPENSATO DI 5 STERLINE” e subito si recò a Pentoville facendo passare Oliver come un piccolo delinquente e fu ricompensato di 5b sterline. Poi tornò alla locanda per finire il pasto.

Capitolo 13

LA BANDA A LAVORO

Il mattino seguente il Furbacchione Charley e gli altri andarono a lavoro, Fagin a fare la spesa e Oliver rimaneva a casa solo ma Nancy gli portava cose da mangiare soprattutto dolciumi  e lo rassicurava dicendogli che non doveva fidarsi di nessuno e di non credere a quello che diceva Fagin. Poi se ne andava e ritornava quando aveva qualcosa da dargli.

Capitolo 14

UN PERICOLO CHE OLIVER NON POTEVA COMPRENDERE

I ragazzi si stavano per sdraiare quando videro Fagin incappucciarsi e andarsene;  quest’ ultimo chiuse la porta a chiave. Si recò a casa di Bill dove trovò Nancy sua ospite. Fagin andò da Bill per parlare di affari e saltò fuori che Oliver sarebbe andato a rubare in una casa per conto di Fagin visto le sue dimensioni minute e magre e la sua agilità.

Capitolo 15

DALLA PADELLA ALLA BRACE

L’ indomani mattina a Oliver vennero date delle scarpe nuove e Fagin gli disse che gli servivano perchè doveva camminare molto; inoltre gli disse che sarebbe stato accompagnato da Bill il quale non aveva molta pazienza e quindi gli doveva obbedire senza fare  storie. Nancy come ogni giorno aveva portato ad Oliver dei biscotti e detto che lo avrebbe accompagnata lei no Bill  e quindi lo fece incappucciare e lo portò da Bill dove cenarono . Il mattino seguente Oliver e Bill si alzarono alle 5 del mattino e si recarono in un posto misterioso ( Oliver non sapeva dove Bill lo stesse portando)

Capitolo 16

LA SPEDIZIONE

Bill trasportò Oliver fuori casa e dopo aver cammminato tutta la giornata si fermarono a mangiare; li Oliver si addormentò e fu svegliato da una gomitata di Bill. poi si recarono in una casa sul fiume spopolata smantellata ma pur sempre una casa.

Capitolo 17

LA CASA SUL FIUME

Quando Oliver e  Bill si avvicinarono alla casa Bill diede 2 calci e fu fatto entrare da due uomini robusti; tutti mostrarono a Oliver le armi da usare quel giorno e poi arrivarono il Furbacchione e Charlei e andarono tutti nel posto misterioso  per il grande colpo.Arrivati alla casa(luogo misterioso) Oliver capi’ che doveva rubare e supplicò tutti di non forzarlo ma nessuno gli diede ascolto. Oliver fu fatto entrare in casa quando gli cadde la lanterna e subito la casa fu svegliata dai rumori e due uomini con pistole e fucili  ,spararono a Oliver che dolorante cadde a terra. Gli altri scapparono. Quando il Furbacchione e Charlei , arrivarono a casa ,dissero a  Fagin che Oliver era morto e lui arrabbiato li buttò fuori e trascorsero  la notte fuori tra la neve di Londra.

Capitolo 18

ANCHE UN MESSO PARROCCHIALE PUO’ AVERE DELLE DEBOLEZZE SENTIMENTALI

Il signor Bumble passò a trovare la signora Cornei l’infermiera dello spizio dove era nato Oliver e insieme presero una tazza di tea. Il signor Bumble stava per confessarle i propri sentimenti, dicendo che tutti hanno un cuore quando fu interrotto da uno bussare alla porta. La signora Cornei dovette spostarsi in quanto c’era una malata che stava per morire; il signor Bumble rimasto solo felice dell’ accaduto si mise a danzare in attesa che tornasse la signora Cornei.

Capitolo 19

QUANDO LA MORTE VIENE

La signora Cornei andò in infermeria dove si trovava Selly la malata; essa gli confesso che 11 anni prima una partorente gli aveva dato dei pezzi d’ oro per suo figlio Oliver, e lai li aveva tenuti per se; non arrivò a dire cosa aveva rubato perchè mori’. Cosi l’infermiera rimase con il dubbio.

Capitolo 20

L’ OMBRA CHE ESCE DAL’ OMBRA

Fagin uscii di casa e andò a casa di bill dove li trovò nancy e gli disse che se oliver era morto  avrebbe ammazzato bill e se continuava a ridere anche a lei;si meravigliò fagin perchè nancy non piangeva ma poi nancy si mise a piangiere con una delle sue crisi esteriche. Quando fagin tornò a casa un uomo misterioso gli toccò la spalla e gli disse di salire che doveva dirgli qualcosa. i due salirono e parlarono di oliver.

Capitolo 21

DONNE E GENTIL UOMINI DELLA VECCHIA INGHILTERRA

Nella casa dove era stato fatto il colpo due gentil donne erano sedute in un tavolino May, la zietta e Rose una fanciulla si diceva la nipote;  esse aspettavano impazienti il dottore. Quando esso fu arrivato bevvero una tazza di tea e poi portarono il dottore dove giaceva il povero Oliver con una ferita che gli aveva sfiorato il polmone e aveva avuto  uno shiok mentale  per questo a letto : o sopravviveva o sarebbe morto; il giorno dopo per fortuna Oliver apri’ gli occhi chiedendo dove si trovava e gli apparse la figura di Rose che gli disse di riosare, il giorno dopo Oliver era impiedi e raccontò la sua storia e vennero ricercati Fagin,Bill, IL Furbacchione. In estate si trasferirono tutti in campagna dove Oliver apprese molte cose, ma un giorno si accorse di essere fissato da due facce familiari . Il giorno dopo sarebbero ritornati in città

Capitolo 22

AMORE CONIUGALE E FELICITA’ ………………..PARROCCHIALE

Il signor Bumble passò la notte nell’ ospizio dei poveri e il mattino dopo riprese la conversazione con la signora Cornei ma finirono per litigare, in effetti non potevano più stare insieme dopo quello che si erano detti quando si erano lasciati. Nella mattinata al signor Bumble arrivò una lettera in cui c’era scritto:

ALLE SETTE E MEZZA AL BAR IN PERIFERIA.

TI ASPETTO

FIRMA:UN AMICO.

Bumble si recò al bar della periferia dove li trovò l’uomo misterioso che chiedeva informazioni su Sally, già morta,sulla mamma di Oliver anche lei morta e su Oliver invece vivo Bumble gli disse che avrebbe raccolto informazioni e di recarsi il giorno dopo in  un altro bar per e informazioni; infine gli chiese il nome e rispose Monks (comparso precedentemente nell’ episodio del furto).

Capitolo 23

UN INCONTRO NOTTURNO

La mattina seguente il signor Bumble si era recato con sua moglie nella casa sul fiume.Li incontrarono Monks ,andati là infatti per affari fra monks e bumble. la signora raccontò informazioni riguardo sally e raccontò anche che la mattina era andata a cambiare il tesoro di sally con altro. Buttarono il tesoro cambiato e conclusero l’ affare.

Capitolo 24

UN FIGURO E UNA FIGURINA.

Bill era preoccupato che Oliver raccontasse tutto alle signore e che lui e Fagin fossero ricercati. Tornato a casa ordinò a Nancy del whiski ma lei era andata da Fagin per dei soldi.Fagin aspettava ospiti e Nancy ascoltò la conversazione privata fra Monks e Fagine poi se ne andò. quando tornò mise un sonnifero nel whiski di Bill e uscii.

Capitolo 25

UNA STRANA VISITATRICE.

Rose si era fidanzata con Harry il figlio della signora Mai , un importante ingegnere il quale era  diventato amico di Oliver; Harry era partito la sera stessa. Quando Oliver , Rose e Mai tornarono a casa Nancy chiese di partlare con Rose alla quale raccontò che Oliver era in grave pericolo perchè la banda voleva rapirlo di nuovo. La mattina seguente Rose portò Oliver dal signor Brownlow e lo avvisò che Oliver era in grave pericolo e li fece incontrare ; la loro felicità fu immensa. Intanto Nancy non potè andare al primo appuntamento perchè non aveva il permesso, ma al secondo  non mancò.

Capitolo 26

TORNA ALLA RIBALTA UN VECCHIO CONOSCENTE.

Nel fra tempo Noah aveva abbandonato Soworberry ed era fuggito con Sciarlot diretti verso Londra . Lungo il tragitto incontrarono Fagin che  propose a Noah il posto di Oliver e quello acettò,il suo compito era di scoprire dove andava Nancy ogni domenica; scoprii che Nancy si recava sotto il ponte per incontrare Rose e il signor Brownlow e gli raccontava tutto. Poi egli tornò e gli raccontò che gli raccontò tutto cioè: dove si trovava il cono, la parola segreta, e che aveva denunciati tutti ma Moonk era già conosciuto da Brownlow. Nancy era nei guai.

Capitolo 27

TRAGICHE CONSEGUENZE.

Fagin infuriato raccontò a Bill che Nancy li aveva denunciati e Bill corse a casa sua e …uccise Nancy. La mattina seguente lo venne a sapere Brownlow e interrogò Bumble corrompendolo con delle sterline ed egli gli raccontò tutto.

Capitolo 28

IL MISTERO SI SVELA

Quando Monk seppe dell’ accaduto  subito andò verso il cavallo per scappare , ma non fece in tempo a salire che fu preso dai poliziotti e portato a Pentoville dove si trovava Brownlow, Rose e Oliver .Li raccontò la sua storia  che era un po intorcigilata in pratica Monks era il figlio del miglior amico di Brownlow, sua sorella si era sposata con Brownlow però morta, Oliver era il fratellastro di Monks perchè suo padre si era fidanzato con un altra donna in quanto con sua moglie non era felice con la fidanzata invece fu felice diedero vita ad Oliver, prima di morire il padre aveva diviso l’ eredità alla sua vecchia moiglie ai suoi figli e alla fidanzata. Moks voleva l’ eredità per se e voleva ammazzare Oliver ma non ci riusci. Rose sarebbe la zia di Oliver ma sarebbe rimasta la sua sorellina. Monks fu rilasciato la sera dopo a patto che se sarebbe andato lontano da Londra.

Capitolo 29

IL CASTIGO

Tutta la banda si rifugiò in una casa diroccata circondata da un mare di  fango dove nessuno li avrebbe trovati invece li trovarono,la Bill morii perchè cascò dalla finestra gli altri rimasero la in silensio, intanto fagin era in  carcere e fu andato a trovare da Oliver gli disse che monks gli aveva dato dei documenti che erano nascosti nella botola. Fagin non si poteva salvare dalla morte era tutto pronto per la sua morte e la gente era la fuori ad aspettare.

Capitolo 30

EPILOGO

Brownlow adottò Oliver, Rose sposò Harry, Noah si dedicò alla carriera del delatore , Monks morii in nave dopo molti anni, il Furbacchione e Charley si dedicarono al commercio di bestiame, e tutti vissero felici quel che rimaneva della propia vita.

IL GIARDINO SEGRETO.

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CAPITOLO 1.

Mary Lennox era una bambina un pò viziata e antipatica. Lei era magra e di carnagione  colore giallino. Suo padre abitava in India per motivi di lavoro mentre sua madre pensava solo a divertirsi. Chi aveva accudito Mary sin dalla nascita non era stata sua madre ma la sua dsomestica. Un bel giorno Mary era in giardino a giocare, quando sentì sua maparlare con un ufficiale che gli diceva che forse sarebbe stato meglio se fosse partiva due settimane prima. Il giorno dopo Mary quando si svegliò non trovò la sua domestica ma un’ altra persona, allora Mary  seccata  incominciò a chiedere il perchè. Le  risposero che la domestica stava male. In quel giorno scoppiò un’ epidemia di colera, che faceva morire molte persone, comprese le perszone più vicine a Mary. Quando morirono tutti si ritrovò sola, si rinchiuse nella sua stanza e si addormentò. Risvegliata incontrò due uomini che gli spiegarono che sia sua madre che suo padre erano morti.

CAPITOLO 2.

Mary dopo un pò di tempo fu trasferita in una campagna a casa   di una famiglia povera e con cinque figli. Mary non fece amicizia con loro, anzi iniziarono ad insultarsi. Lei  allora sentì che sarebbe andata a vivere da suo zio Craven. Creven ordinò ad una domestica di nome Medlock di andare a prendere Mary alla stazione. Mentre erano in treno la domestica gli raccontò un pò la storia di sua zia. La dolcissima zia si era sposata con il signor Craven, ma dopò un pò morì ed  da allora lui diventò ancora più strano. Poi gli descrisse la casa in cui sarebbe andata a vivere. La casa aveva tantissime stanze tra vcui alcune chiuse a chiave dove nessuno poteva entrare. Lungo il tragitto Mary si addormentò.

CAPITOLO 3.

Al risveglio di Mary lei e la domestica scesero dal treno e salirono in una carozza. Dopo un lungo viaggio arrivarono in un villaggio illuminato e bello. Superato il villaggio si trovarono in una strada al buio. Dopo un pò di strada Mary e la domestica scesero dalla carrozza e si incamminarono finchè arrivarono alla casa ed entrarono. Pitcher, il magiordomo dello zio di Mary, la accompagnò nella sua stanza e salutò Medlock. Mary essendo sola, senza una famiglia si sentì molto triste.

CAPITOLO 4.

Il mattino seguente Mary si svegliò e vide una cameriera inginocchiata a pulire il camino. Mary la fissò per un pò e poi guardò fuori dalla finestra e vide la brughiera e non rimase contenta. Mary credeva che Martha la domestica, fosse la sua schiava e incominciava a dargli ordini, ma lei rimase stupita e non rispose. Al momento di vestirsi Mary aspetta che Martha la vestisse. Mary poi scese nel giardino e incontrò Ben Weatherstaff il giardiniere con il suo pettirosso. Il pettirosso poi scappò nell’ altro giardino che non aveva  porta. . Mary  allora incuriosita chiese a Ben come si entrava ma lui non volle risponderle   e andò via.

CAPITOLO 5.

Mary dopo alcuni giorni si stancò di usare gli stessi giochi, e allaora decise di andare in giardino a saltellare e a  rincorrere il pettirosso. Ad un certo punto Mary arrivò davanti la porta verde ed entrò. Mary rimase sorpresa e si chiese perchè lo zio non voleva più entrare nel giardino. Mary poi andò a casa e chiese il perchè a Martha e lei le raccontò che un giorno lo zio Craven con sua moglie si trovavano nel giardino.Lei stava  seduta su un ramo MA  poco dopo  cadde e fecendosi molto male  morì. Da quel momento lo zio non volle più entrare in quel giardino.

CAPITOLO 6.

Un giorno di pioggia Mary non sapeva che cosa fare e allora andò a esplorare la casa. Si trovò in un piano dove c’ erano quadri di bambini vestiti in modo strano, e infine vide una porta aperta ed entò. Mary quando si stancò cercò di tornare nel piano dove si trovava la sua stanza. Arrivata al piano sentì il pianto di un bambino,  ma subito  Martha la vide, la prese e la condusse  nella sua stanza.

CAPITOLO 7.

Quando Martha se ne andò a casa per il giono libero, Mary scese in giardino a parlare con Ben, il giardiniere. Quando Ben finì il suo lavoro, Mary andò a giocare con il pettirosso. Dopo un po il pettirosso si fermò a guardare una piccola buca dove si trovava qualcosa. Mary andò a controllare e trovò una chiave un pò arruginita, pensando subito, sorpresa, che potesse essere  la chiave del giardino segreto.

CAPITOLO 8.

Mary osservò per tanti minuti quella chiave e cercò di trovare la porta del giardino segreto, ma non trovò nulla. Tornata nelle sua camera incontrò Martha e gli raccontò che alla sua famiglia aveva parlato di Mary, e che tutti ascoltavano con occhi ben aperti. Poi di pomeriggio passò un signore che vendeva oggetti, e la madre di Martha comprò per due pence una corda a strisce rosse e blu a Mary. Martha dopo averle raccontato la sua giornata le diede la corda, e Mary ringraziandola scese in giardino a giocarci. Vide il pettirosso che la seguì  saltellando da tutte le parti. Mary poi si stanco e incominciò a dire al pettirosso, giusto che gli aveva fatto trovare la chiave, se sapeva dove si trovava la porta del giardino segreto. Dopo un pò di tempo un forte vento spostò l’ edera che separava il giardino segreto con quello della casa in cui viveva Mary, facendo spuntare fuori la porta del giardino segreto, che Mary aprì subito.

CAPITOLO 9.

Finalmente Mary entrò in quel giardino segreto accompagnata dal pettirosso. Camminando tra l’ erba ,  Mary si accorse che  forse sarebbe stato il caso di  piantare qualche piantina nuova.Allora prese un bastone piccolo e sottile e incominciò a scavare piccole buche per mettergli dei  semi  Arrivata a casa Mary parlò con Martha e gli chiese se aveva una zappa e dei semi da piantare, Martha rimase sorpresa ma la accontentò. Mary e Martha scrissero una lettera al fratello Dickon, quello di cui Martha aveva parlato di più. Nella lettera si trovava scritto di andar a comperare una zappa e dei semi e di portarla a casa di Mary. Dopo aver inviato la lettera Mary si addormentò in un sonno profondo.

CAPITOLO 10.

Mary scese in giardino e sentì un suono proveniente dal portone. Mary aprì il portone e vide Dickon che suonava un flauto di legno e attirava gli animali. Dickon parlò con lei e poi gli mostrò quello che aveva portato. Dopo aver parlato Dickon gli chiese dove si trovava il giardino così poteva aiutarla. Mary restò un pò in silenzio ma poi gli raccontò del giardino segreto e lui ascoltò. Mary lo pregò di non dire nulla a nessuno. Dopo aver parlato Mary lo portò dentro il giardino e lui rimase incantato.

CAPITOLO 11.

Dickon restò un pò a guardare e poi le spiegò un pò la natura di quel giardino  mentre lei ascoltava con attenzione. Chiaccherarono per molto tempo di tutto e facendo giurare a Dickon che non avrebbe detto nulla. Dopo un pò Mary andò a pranzare lasciando Dickon lì a rilassarsi.

CAPITOLO 12.

Dopo il pranzo Martha disse a Mary che quel giorno lo zio Craven voleva vederla  per parlare un po  con lei. Mary si vestì  in modo molto elegante e andò da lui. La accolse e iniziarono a parlare  di tante cose e in fine Mary gli chiese un pezzo di terra. Ci  pensò  un po ma poi disse di sì e Mary scelse quello che voleva, lo ringraziò e se ne andò via.

CAPITOLO 13.

Durante una notte tempestosa Mary non riusciva a dormire e ascoltava la pioggia, quando ad un certo puntosentì per la terza volta il pianto di un bambino. Mary con una candela in mano  scese al piano di sotto e andò in cerca di quel suono. Trovò la stanza  ed entrò. Incontrò un bambino seduto in una sedia a rotelle che chiese a Mary chi era e come si chiamava. Mary disse che era la nipote del signor Craven e in seguito il suo nome, e continuando chiese la stessa cosa al bambino. Lui si presentò, era il figlio del signor Craven e il suo nome era Colin. Si misero a parlare di loro e del giardino segreto che Colin non conosceva. Mary gli chiese perchè lui non voleva mai uscire, e Colin disperato gli raccontò che lui si vergognava a farsi vedere in quelle condizioni. Dopo un pò di tempo Colin si addormentò e Mary tornò nella sua stanza.

CAPITOLO 14.

Mary l’ indomani decise di raccontare tutto a Martha, ma Martha non restò contenta anzi aveva paura che lei sarebbe stata licenziata. Poi Mary a Martha parlarono della malattia di Colin e di quello che pensavano. Dopo un pò Martha, sapendo che ormai Mary sapeva tutto, le raccontò della storia di Colin prima dell’ arrivo di Mary.

CAPITOLO 15.

La mattina seguente Mary vide uscire il sole e corse subito nel giardino segreto. Incontrò Dickon, che era lì a lavorare già dall’ alba. Parlarono del cambiamento del giardino e dei colori belli che stava assumendo. Mary poi gli parlò di Colin e di quanto sarebbe  stato bello   uscire  da quella stanza a prendere un pò di aria pura, Dickon approvò. Dopo un pò arrivò il pettirosso con un legnetto in bocca. Dickon capì subito che il pettirosso si stava costruendo un nido.

CAPITOLO 16.

Mary ordinò a Martha di andare da Colin e dirgli che leii sarebbe andata a trovarlo un pò più tardi  perchè doveva finire il suo lavoro di giardinaggio. Finito il lavoro con Dickon Mary corse da Colin a raccontargli della splendida giornata. Arrivata lì vide Colin arrabbiato con Mary. Colin incominciò ad insultarla e Mary si difese rispondendo. Dopo una lunga e vera litigata , Colin buttò fuori Mary lanciandole un cuscino. Mary arrabbiata del comportamanto di suo cugino uscì dicendo che non sarebbe mai più tornata. Mary tornò in camera e ricevette un pacco dallo zio Craven dove lei trovò libri e tanti altri accessori.

CAPITOLO 17.

Mary arrabbiata si coricò nel suo letto ma non riuscì a dormire a causa delle urla di nervi di Colin. Mary allora corse nella stanza di suo cugino e lo sgridò per il chiasso che faceva. Colin poi rimasto sorpreso dall’ atteggiamento di Mary le spiegò tutto. Le spiegò perchè gli venivano questi scatti, aveva  soltanto  tanta  paura di morire.Inoltre lo innervosiva  il pensiero di aver la gobba alla schiena. Mary stanca di sentire questa cosa, gli guardò la schiena e non vide nessuna gobba e confermò tutto a Colin. Colin alloara promise a Mary che nei giorni seguenti  sarebbe uscito all’ aperto, poi strinse la mano a Mary e ringraziandola di tutto dolcemente si addormento grazie ai racconti fantastici di Mary e del suo giardino segreto.

CAPITOLO 18.

Il mattino seguente nella stansa di Mary arrivò Martha e le disse  che Colin aveva chiesto se poteva andare  a trovarlo . Mary andò da Colin ma dovette andare via  subito nel giardino segreto perche Dicko la aspettava. Arrivata Mary lo trovò con due scoiattoli,una lepre e un’ uccellino. Incominciarono a lavorare, ma dopo un pò Mary chiese a Dickon se voleva andare a visitare Colin per fargli una sorpresa, e Dickon accettò. Il giorno seguente Mary andò nella camera di Colin e gli parlò finalmente della scoperta  della porta del giardino segreto. In realta ancora non gli aveva raccontato  molto perchè non si fidava ancora tanto bene. Dopo un pò di tempo gli chiese se voleva conoscere Dickon e lui sorridendo rispose di sì, e Mary gli promise che la mattina seguente gli avrebbe portato Dickon e tutti i suoi animali.

CAPITOLO 19.

L’ indomani Mary andò da Colin aspettando Dickon. Dopo un pò di tempo arrivò un dottore per controllare Colin se era ancora vivo. Colin gli spiegò tutto, cioè, grazie a sua cugina Mary lui stava meglio. Il dottore, anche lui convinto di quello che diceva e del suo cambiamento, se ne andò senza dargli farmaci e lasciandolo divertire con Mary. Dopo qualche ora arrivò finalmente Dickon con tutti i suoi animali e un agnello. Colin si prese l’ agnello e se lo mise sulle  gambe. I tre ragazzi trascorsero una giornata insieme ridendo e scherzando.

CAPITOLO 20.

Colin mentre era nella stanza con Dickon e Mary chiamo il capo giardiniere Roach, e gli ordinò che quando lui sarebbe uscito tutti i giardinieri non dovevano essere presenti. Arrivò la dottoressa vestì Colin e lo portò all’ ingresso. Dickon e Mary presero con le mani  i manici della sedia a rotelle e lo portarono fuori. I due ragazzi portarono nel giardino segreto Colin contenti. Colin tutto ad un tratto si sentì meglio e continuava ad urlare che lui avrebbe  vissuto  tutta la vita.

CAPITOLO 21.

Mary, Colin e Dickon stavano giocando nel loro giardino contenti, quando ad un certo punto entrò una signora di nome Susan. Dickon gli corse subito incontro urlando che Susan era sua madre. Tutti la salutarono contenti di conoscerla. Susan quando vide Colin così cambiato, come aveva  raccontato Dickon lo salutò e lo abbracciò. Dopo una giornata trascorsa lì a parlare Dickon con sua madre se ne tornarono a casa e Colin e Mary nelle proprie stanze a dormire.

CAPITOLO 22.

Il signor Craven partito lontano  da casa per motivi di lavoro  , una notte  sognò Susan che gli urlava di tornare a casa a vedere suo figlio Colin sano com’ era, e che si trovava nel giardino. Il signor Craven capì subito del giardino di cui diceva il sogno, e convinto di quel sogno partì verso casa. Arrivato andò subito verso la porta del giardino dove sentiva urla di gioia e di risate provenire da lì. Colin aprì la porta e si ritrovò suo padre di fronte a lui. Colin lo abbracciò fortissimo e il signor Craven pure. Il signor Craven si amozionò a vedere suo figlio sano all’ inpiedi senza più sedia a rotelle, e restò stupito non solo di suo figlio ma anche del giardino segreto così pulito e sano. Il signor Craven ringraziò a Dickon e Mary di quello che avevano fatto per il giardino ma suprattutto per suo figlio Colin.

FINE.

Repubbliche Marinare

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File:Scudo dello stemma della Marina militare italiana.png

La definizione di repubbliche marinare, nata nell’Ottocento, si riferisce ad alcune città portuali italiane che a partire dal Medioevo  godettero, grazie alle proprie attività marittime, di autonomia politica e di prosperità economica. La definizione è in genere riferita in particolare alle quattro città italiane i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiera della Marina Militare e della Marina Mercantile: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Oltre alle quattro più note, tra le repubbliche marinare si annoverano però anche Ancona, Gaeta, Noli e la repubblica dalmata di Ragusa; in certi momenti storici esse ebbero un’importanza non secondaria rispetto ad alcune di quelle più conosciute.

Bisogna tenere presente che l’espressione repubbliche marinare è stata coniata dalla storiografia ottocentesca, diversi anni dopo la fine dell’ultima di esse: nessuno di questi Stati si è mai autodefinito repubblica marinara.

Elementi che caratterizzarono una repubblica marinara sono:

  • l’indipendenza
  • l’autonomia, l’economia, la politica e la cultura basate essenzialmente sulla navigazione e sugli scambi marittimi;
  • il possesso di una flotta di navi;
  • il nascere e costituirsi come città-stato, salvo poi eventualmente espandersi maggiormente;
  • la presenza nei porti mediterranei di propri fondachi e consoli
  • la presenza nel proprio porto di fondachi e consoli di città e Paesi stranieri;
  • l’uso di una moneta propria accettata in tutto il Mediterraneo e di proprie leggi marittime;
  • governo di carattere repubblicano.
  • la partecipazione alle Crociate e/o alla repressione della pirateria.

Uniformemente disseminate lungo la penisola italiana – al Nord, al Centro e al Sud – le repubbliche marinare furono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio: oltre a preziose merci altrimenti introvabili in Europa, nei loro porti arrivavano anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani; con le repubbliche marinare l’Europa rialzava nuovamente lo sguardo verso gli altri continenti. Nonostante la rivalità commerciale che le metteva l’una contro l’altra, queste città, per la loro intraprendenza, lo spirito di avventura e la capacità di risorgere dopo tempi difficili, sono sempre state considerate una grande gloria per l’Italia.

Importanza delle repubbliche marinare

Grazie alle repubbliche marittime si riattivarono i contatti tra l’Europa, l’Asia e l’Africa, quasi interrotti dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente; la loro storia s’intreccia sia con l’avvio dell’espansione europea verso Oriente, sia con le origini del moderno capitalismo, inteso come sistema mercantile e finanziario; in queste città si coniarono monete d’oro, in disuso da secoli, si misero a punto nuove pratiche di cambio e di contabilità: nacquero così la finanza internazionale e il diritto commerciale.

Vennero inoltre incentivati i progressi tecnologici nella navigazione; importanti, a riguardo, il miglioramento e la diffusione della bussola da parte degli amalfitani e l’invenzione veneziana della galea grossa. La navigazione deve molto alle repubbliche marinare anche per ciò che concerne la cartografia nautica: le carte del XIV e nel XV secolo a noi pervenute appartengono tutte alle scuole di Genova, di Venezia e di Ancona

LE CROCIATE

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LE CROCIATE…E LA LORO DEFINIZIONE STORICA

Le Crociate furono combattute tra il XI e il XIII da eserciti di cristiani europei e da eserciti di musulmani provenienti probabilmente dai territori dell’ Asia Minore e dal Mediterraneo orientale.

La definizione storica di “Crociata” deriva dalla Croce sul petto dei soldati mandati a combattere.Venivano anche chiamati “I guerrieri della Croce”.

L’ UNIFORME DEI SOLDATI TEMPLARI

Le uniformi dei soldati templari generalmente avevano una croce rossa sul petto.Sono fatte di un tessuto molto particolare, che può essere molto diverso.

LE ARMATURE

I templari in battaglia usavano soprattutto:spade,lance,archi per attacchi a distanza e scudi per proteggersi da colpi altrui.

Queste armi erano tutte in ferro ad eccezione della lancia che aveva il manico di legno.

Gli scudi avevano disegni come un drago oppure la croce stessa.

L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ ESERCITO

L esercito era organizzato da soldati templari cristiani che andavano in battaglia per conquistare il Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Gli eserciti erano numerosissimi e tutti con una stessa uniforme con una croce rossa sul petto a simboleggiare la Chiesa cristiana.

Andavano in battaglia con cavalli oppure semplicemente a piedi.

Quando combattevano erano ferocissimi a sferrare gli attacchi…Senza pietà. Così era organizzato l esercito dei templari.

COME ANDAVANO IN BATTAGLIA

I templari andavano in battaglia con cavalli oppure semplicemente a piedi portando una bandiera per simboleggiare quel determinato ordine templare o solamente con una croce rossa o di altri colori.

I templari in battaglia erano numerosissimi e tutti con una stessa uniforme per non confondersi con altri cavalieri.

I templari solitamente andavano in battaglia con una sola arma(spada) e uno scudo ma alcuni potevano avere lance o archi sempre accompagnati da uno scudo.

 

 

IO NON HO PAURA

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IO NON HO PAURA è un libro molto interessante. Il libro racconta di sei ragazzini che  con le loro biciclette, vanno in giro nei campi,  c’e un ragazzo che ha dodici anni ed è il più grande di tutti quanti, e che vuole comandare su tutti. Si chiamava il TESCHIO. Poi c’era Salvatore che aveva la stessa età di Michele. Michele aveva una sorellina di cinque anni che si chiamava Maria, poi c’era: Barbara Mura. Questi ragazzi facevano sempre gare . Chi perdeva doveva fare le penitenze. Dove loro vivevano c’era molto caldo  che uccideva le bestie, il calore entrava nelle pietre, sbriciolava la terra e infuocava le case. Loro vivevano in una città piccola che si chiamava  Acqua Traverse. Gli adulti non uscivano di casa fino alle sei. Solo i sei ragazzini uscivano e facevano molte avventure.Maria come era la sorella minore di Michele. Maria voleva fare tutto quello che voleva fare lui.La loro mamma dava sempre ragione a Maria.. Il Teschio disse ” Dritti su per la collina. Niente curve. E  vietato fermarsi. E vietato stare uno dietro l’altro. Chi arriva paga la penitenza.”  A un certo punto Maria è caduta e sie fatta male si è messo a chiamare a suo fratello.-Michele! Michele!- Michele senti chiamare da sua sorella e si giro e lo andò   a prenderla Michele cosi la chiamo.- Maria dove sei? Maria! Michele sono qua.-Alla fine lo trovo. Maria come portava gli occhiali si sono rotti dove erano già incollati. Sono arrivati a in una casa. Michele chiese da Salvatore .-Dove sono gli  altri?-Salvatore rispose .- Sono la sotto .-Sono scesi, Michele chiese chi doveva fare la penitenza arrivo Barbara Mura e disse che toccava a lui fare la penitenza perché arrivo  per l’ultimo. Michele lo chiese dal Teschio chi lo doveva fare. Il Teschio indico  Barbara. Barbara disse che non toccava a lei  fare la penitenza ma toccava a Michele.Michele disse che si era fermato perchè sua sorella  sorella si era fatta male. Il Teschio si era alzato in piedi  e si avvicino  Barbara e le do uno schiaffo

LE CROCIATE

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La  prima  crociata fu indetta il 27  Novembre  nel 1095  dal papa Urbano ||, il giorno prima della fine dei lavori del  concilio dei Clermont. Fu così che i cavalieri dopo alcuni fallimenti tentativi, dovuti all’approssimativa organizzazione. Nell’ XI secolo si era manifestata una serie di fenomeni positivi per l’Occidente Europeo, che aveva permesso la coscienza di una rinnova forza cioè  lo slancio demografico e la ritrovata mobilità sociale.

Il termine crociata viene usato per la prima volta all’inizio del Settecento, ben oltre quindi il periodo in cui esse si svolsero: la sua origine deriva dall’incrocio della parola croisade (1570 circa) del francese medio e della parola spagnola cruzada del XVI secolo, entrambe derivate dalla parola cruciata del latino medievaleparticipio passato di cruciare (segnare con la croce), a sua volta derivata dal latino crux (croce)[10].

Il nome quindi richiama la croce che i partecipanti alle crociate avevano cucita sulle vesti, simbolo del loro pellegrinaggio e dei voti contratti. Nelle fonti antiche si può semmai trovare l’espressione cruce signati riguardo ai crociati anche se i soldati bizantini chiamarono se stessi “Soldati della Croce” già all’epoca di Eraclio. Per indicare le Crociate veniva usata anche l’espressione votum crucis.[11]

SAN FRANCESCO D’ASSISI.

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San Francesco d’Assisi, nato a Giovanni di Pietro Bernardone il 26 settembre 1182 morto il 3 ottobre 1226, è stato un religioso e poeta italiano. San Francesco è nato in una famiglia, che grazie all’ attività di commercio aveva raggiunto ricchezza e benessere. Sua madre lo fece battezzare con il nome di Giovanni nella chiesa costruita in onore del patrono della città. Suo padre dopo un bel pò gli cambiò il nome in Francesco. A 14 anni Francesco si dedicò all’attività del commercio, egli trascorreva la sua giovinezza tra  la cura degli affari paterni riguardo l’attività del commercio dei tessuti. Assisi e Perugia si contrapposero, tra le due città esisteva una rivalità irriducibile. San Francesco, come tutti gli altri giovani, partecipò al conflitto tra le due città e venne catturato e rinchiuso in carcere.La guerra terminò nel 1203 e Francesco gravemente malato, dopo un anno di prigione ottenne la libertà dietro il pagamento di un riscatto. Tornato a casa recuperò la salute e passò molte ore insieme al padre.San Francesco ha ispirato numerosi pittori. L’opera più antica  lo raffigura ed è il San Francesco e storie della sua vita di Bonaventura Berlinghieri nella chiesa di San Francesco a Pescia, fatta nel 1235.

La storia di San Francesco d’ Assisi.

Video- Storie di San Francesco.

San Francesco d’ Assisi- La storia.

San Francesco d'Assisi

LE CROCIATE

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Le crociate furono delle spedizioni militari organizzate dai fedeli detti anche ( laici o religiosi ) .Le crociate furono una serie di guerre , combattute tra l’XI e il XIII secolo fra eserciti di regni cristiani europei ed eserciti musulmani prevalentemente sul terreno dell’ Asia Minore e nel Mediterraneo orientale ( ma anche in Egitto e in Tunisia ) . La definizione di ” Crociata ” è stata data anche ad altri fatti bellici che hanno coinvolto in Europa forze cristiane di differenti Stati e forze islamiche ottomane .

San Francesco d’Assisi

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San Francesco d’Assisi è nato il 26 settembre 1182 ed è morto il 3 ottobre 1226, San Francesco è stato un religioso e poeta italiano. San francesco è stato cresciuto in una famiglia benestante. Il padre di San francesco commerciava spezie e stoffe. San francesco è venerato della Chiesa cattolica. E’ stato proclamato, assieme a Santa Caterina da Siena, patrono principale d’Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII. San Francesco è conosciuto anche come il: “poverello d’Assisi”, la sua tomba è meta per pellegrini infatti ogni anno essa diventa piene di devoti. Un detto che diceva San Francesco è: “la povertà duole”.

 

 

 

– Sito che parla di San Francesco d’Assisi.

Immagine di San Francesco.

– Sito che parla di San Francesco .

Immagine di San Francesco.

Sito interessante che parla di San Francesco d’Assisi.