Mese: dicembre 2014

Spot Europa Rai

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Lo spot che ho scelto  è Rai Europa-Pace. Con l’attentato di Sarajevo che causò la morte di Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria e di sua moglie Sofia durante una visita ufficiale nella città bosniaca nel 1914, fece scoppiare la Prima guerra mondiale fino al 1918. Furono coinvolte le principali potenze mondiali, gli Imperi Centrali (Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano governato dai Turchi e dal 1915 Bulgaria) e dall’altra parte gli Alleati (Francia, Regno Unito, Impero Russo e dal 1915 Italia). Partirono in settantamila uomini, solo sessantamilioni in Europa in cui novemilioni morirono sul campo di battaglia cioè in guerra e altri settemilioni uomini civili  morirono per carestie e malattie e in tutto sedicimilioni di morti quindi si può dedurre che ci fu un altissimo rilievo di morti e un calo delle nascite. Si concluse definitivamente l’undici novembre del 1918. Ma dopo vent’anni ecco che ne scoppia un’altra la Seconda guerra mondiale che si concluderà nel 1945. Qui invece si schierarono in due blocchi ma con Paesi diversi. Ci furono (solo in Europa) cinquantacinque-sessantamilioni di morti quindi ancora peggio della Prima guerra mondiale. Si concluse l’otto maggio del 1945. Il continente Europeo è devastato ecco infatti che la potenza mondiale non fu più l’Europa ma gli Stati Uniti e la vincitrice della Seconda guerra mondiale l’Unione Sovietica. Le due si scontrarono in una guerra detta fredda. Ma ecco che in uno dei Paesi devastati gli viene un’idea: nel 1951 Francia, Germania Occidentale, Belgio, Italia, Olanda, Lussemburgo e Paesi Bassi danno vita all’embrione dell’Unione Europea (UE) , la Comunità Europea del carbone e dell’acciaio (CECA) . La creano per unire tutti i materiali che gli altri non avevano e rendere materialmente possibile un’altra guerra cioè la Terza guerra mondiale. La CECA fu creata col Trattato di Parigi. Poi venne la Comunità economica Europea (CEE) che col Trattato di Maastricht nel 1992 si chiamò Comunità Europea (CE). Dal Trattato di Lisbona del 2009 è stata assorbita dall’UE per cui non esiste più. Da quel momento ci sono stati sessant’anni di prosperità e di Democrazia, ma soprattuto di PACE che non c’era da molto tempo. Ha volte Bruxelles ci delude ma come diceva Jean Monnet uno dei Padri dell’Europa è meglio combattere su un tavolo che su un campo di battaglia.

La domanda è quanti ricordano perché abbiamo voluto l’Europa ?

Per me abbiamo voluto l’Europa innanzitutto per non avere un’altra come ho detto prima cioè la Terza guerra mondiale, perché già ci era bastata la Prima con sedicimilioni di morti, poi con la Seconda guerra mondiale ne abbiamo avuti cinquantacinque-sessantamilioni di morti. Ma anche in caso di guerra di essere tutti insieme e di sconfiggere il nemico, ma io spero non succedi mai. Nel caso che succedesse vorrei pochi morti naturalmente e che si concludesse subito. In pratica con l’Unione Europea si è cercato di creare un perfetto equilibrio e per me ci sono riusciti benissimo, però dobbiamo migliorare sempre di più. Ogni giorno sento tutti che si lamentano dicendo che l’Europa è fatta male o alcuni a cui non interessa nulla ma non sanno che tutti si dovrebbero interessare e non sanno che l’Europa è perfetta così come è.

Commento spot Europa rai: pace

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Lo spot che ho scelto di commentare parla delle guerre che si combatterono in tutta Europa (prima e seconda guerra mondiale) prima della formazione dell’Unione Europea. Ricorda che quando nacque l’unione l’idea non era quella di creare una comunità economica, quell’Europa venne dopo, ma per evitare altre guerre nel continente. Infatti la prima cosa che fecero i sei Stati fondatori, Italia, Francia, Germania, Lussemburgo, Belgio e Olanda, fu mettere in comune le materie prime per gli armamenti così da rendere definitivamente impossibile una nuova guerra tra gli Stati membri stessi. Nonostante le guerre nell’ex Iugoslavia e le attuali guerre in Ucraina, per gli Stati fondatori e anche per altri, come l’Austria, escludendo gli interventi militari avvenuti fuori dal continente, ne seguirono settantacinque anni di pace. Un periodo così lungo di pace in europa non si aveva dai tempi dell’impero Romano, e la domanda che lo spot ci pone è: quanti si ricordano perchè abbiamo voluto l’Europa?

Ci sono e ci saranno sempre coloro che sono contrari all’UE. Ma senza di essa, cosa avrebbe impedito a qualche altro folle di provare a riunire sotto il suo dominio l’impero Romano e di far iniziare così la terza guerra mondiale? Tutti sappiamo (o dovremmo sapere) le parole di Albert Einstein: “Non so con quali armi verrà combattuta la terza guerra mondiale, ma so con quali armi verrà combattuta la quarta: l’ arco e le frecce.”. Ciò significa che durante la terza guerra mondiale l’uomo si auto-distruggerà. Certo, a volte l’UE ci delude, ma come diceva Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’ Europa, è meglio combattere intorno a un tavolo piuttosto che in un campo di battaglia.

Credo sia importante come ebbero origine le guerre prima menzionate. La prima esplose a seguito dell’omicidio del principe ereditario Francesco Ferdinando d’Austria, che esattamente cento anni fà fece scoppiare la prima guerra mondiale. Essa solo in Europa provocò sedici milioni di morti (per l’assassinio di un solo uomo, anche se principe ereditario). Di questa guerra vorrei ricordare (altro spot, che si chiama Natale 1914, e che si conclude con la domanda “fu questo il primo sogno di un Europa unita?”) che nel 1914 sulla Marna francesi e inglesi da una parte, Ovest, e tedeschi dall’ altra, Est, si dissanguarono per mesi. Solo nel mese di settembre ci furono quasi duecentomila morti, ma, il 25 dicembre, cioè il giorno di Natale, all’ordine di continuare la battaglia i soldati deposero volontariamente le armi (anche perchè quasi nessuno amava ammazzare e farsi ammazzare) e nessuno sparò più colpi. È solo la tregua natalizia, si pensò, ma nei giorni seguenti i soldati avversari continuarono a scambiarsi regali e segni di solidarietà. È facile immaginare la paura degli stati maggiori di fronte alla possibilità che i soldati diventassero amici dei loro nemici. E così con minacce di severe punizioni si fece ricominciare ciò che nello spot viene chiamata la maledizione della guerra.

Dopo pochi anni, per vendicarsi della sconfitta subita in questa guerra, la Germania (guidata da hitler), l’Italia (guidata da Benito Mussolini), l’Austria ed il Giappone ne fecero scoppiare un’altra ancora più terribile: la seconda guerra mondiale. Sebbene inizialmente sembrò che la Germania fosse ad un passo dalla vittoria in tempi rapidissimi, la guerra durò cinque anni. La Germania ed i suoi alleati vennero poi sconfitti grazie soprattutto all’intervento degli Americani e dei Russi. Questa guerra però causò 55-60 milioni di morti di cui circa 50 milioni in Europa.

E tuttavia (visti anche i commenti che si trovano sotto al video) temo che molti si siano scordati che cosa vuol dire guerra e perchè abbiamo voluto l’UE.

SPOT EUROPA RAI

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Il video che ho deciso di commentare è uno spot della Rai che che tratta l’importante argomento della Sicurezza Alimentare.
Questo video ci fa capire che ,grazie all’Unione Europea, in tutti gli stati europei e soprattutto in italia, si fanno moltissimi controlli sia nell’industria alimentare sia nei negozi che distribuiscono alimenti. Questi controlli servono a mantenere alta la qualità dei cibi che tutti i giorni finiscono sulle nostre tavole, in modo che noi siamo abbastanza sicuri che quello che mangiamo non possa farci stare male.
Solo in italia ogni anno si consumano circa 60 miliardi di pasti, forniti da circa 28 mila fra negozi e supermercati, 70 mila aziende e 300 mila fra bar, mense, ristoranti e pizzerie. Rendere tutto questo cibo sicuro non è facile, in questo l’Europa si impegna molto e controllare questi alimenti, infatti solo nel 2013 si sono fatti molto più di mezzo milione di controlli fra aziende, ristoranti e punti vendita.
Quello che si controlla sopratutto di questo cibo è la produzione, i controlli sono molto severi in tutte le fasi di preparazione e continuano finché non vengono distribuiti nei negozi, dove i commercianti devono assicurarsi di controllarli e soprattutto di controllare ad esempio la scadenza. Ovviamente, anche se questi cibi vengono prodotti dalle macchine, sono le persone a controllare la qualità, e quindi è normale che ogni tanto qualche errore venga commesso. Questo vuol dire che il rischio zero non può mai esistere, ma è possibile ridurlo. Per questo motivo è importante fare tanti controlli sia da parte del Ministero sia da parte delle aziende per abbassare i rischi, ma purtroppo non sempre è così.
Fortunatamente da alcuni studi si è scoperto che l’Italia è uno dei paesi con la più bassa percentuale di infezioni. infatti, mentre in tutta Europa sono ci stati più di di 5 mila focolai di infezioni, in Italia ne abbiamo avuti appena venti. In pratica tutte le statistiche dicono che nessun paese del Unione Europea ha fatto meglio.
Secondo me il nostro cibo quindi quello italiano sarebbe altrettanto sicuro anche senza l’Unione Europea, perché io penso che noi italiani siamo molto attenti alla qualità perché ci teniamo molto che i cibi che produciamo, e soprattutto che esportiamo, siano di alta qualità. Noi sentiamo molto parlare del concetto di “Made in Italy”, cioè fatto in Italia e lo consideriamo come un vanto, come se il solo dire che quel prodotto è fatto in Italia aumenta la qualità, per questo motivo penso che ,anche senza l’Unione Europea, i prodotti italiani siano controllati molto attentamente lo stesso, perché noi siamo molto orgogliosi dei nostri prodotti che produciamo, soprattutto quelli tipici come ad esempio: il vino, la pasta e i formaggi. Ovviamente i controlli dell’Europa sono comunque utili perché servono a stabilire uno standard di qualità di tutta l’Europa, e anche se sono contento di aver scoperto che le industrie e le aziende italiane sono quelle che hanno fatto meglio e che hanno sviluppato meno infezioni, è giusto che anche gli altri stati dell’Europa facciano meglio per la salute dei cittadini.

Link video

Europa – La Musica!

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L’EUROPA E LA MUSICA INSIEME.

Da sempre la musica è stata fonte di unione tra popolazioni diverse. Non si può dare una data precisa alla nascita della musica, ma sappiamo bene che sin dall’epoca degli uomini primitivi esisteva. Andando avanti con le epoche sappiamo che la musica diventa una forma d’arte espressiva che riesce a comunicare tante emozioni ma riusciva e riesce tutt’ora anche ad unificare popolazioni differenti. Questo è lo scopo principale dell’orchestra europea. All’interno di questa orchestra troviamo infatti musicisti di varie nazionalità che riescono a comunicare con una sola lingua, quella che amano di più: la musica. Nello spot vengono presentati una violinista lituana, un violista portoghese, un contrabbassista inglese, l’arpista italiana ed il direttore danese. Questo è l’esempio più chiaro di come è varia quest’orchestra! La musica, come viene presentato anche nello spot, riesce a far viaggiare gli europei all’interno di questa stessa: Rossini si è trasferito a Parigi, l’austriaco Mozart è stato tante volte in Italia ed ha soggiornato anche tante volte a Praga ed a Berlino, il tedesco Handel ha vissuto in Italia ed a Londra, ed il polacco Chopin ha vissuto in Francia. Le opere realizzate da questi grandi nomi della musica europea, moderna ed antica, hanno varcato qualunque confine e tutto questo continua a succedere. Ogni anno, ogni mese ed ogni giorno, all’interno dell’Europa, troviamo tante manifestazioni che riguardano la musica. Musica di vario genere, classica,lirica, rock, commerciale, jazz. E anche tutti questi generi vari riescono ad accomunare coloro che abitano in tanti posti diversi ma che sono vicini grazie alla musica. Infatti nello spot troviamo esempi di come l’operetta nata in Francia si è diffusa in Ungheria, Austrian ed Italia. La sinfonia moderna è nata in Germania, ma si è diffusa in ogni parte dell’Europa, proprio come il valzer austriaco o il poema sinfonico, ma questi sono solo pochissimi esempi rispetto alla reale verità. L’Europa è un’ aggregazione di stati che ha come obiettivo l’unità fra diversi stati, popoli, comunità, usanze, costumi, credenze e modi di pensare. Da questo, secondo me, possiamo capire che la musica e l’Europa hanno lo stesso scopo: mettere in comunicazione, con la stessa lingua, popoli differenti. La domanda finale dello spot è: “siamo sicuri di non avere una lingua in comune?” Ed è proprio a questa domanda che io voglio rispondere SI! La musica è in grado di fare tutto questo senza creare problemi.  Dobbiamo essere fieri di essere riusciti a fare tutto questo senza ricorrere alle armi, proprio come fanno le altre nazioni per affermare la loro supremazia su altre nazioni o altri popoli. Dobbiamo essere fieri che l’Europa abbia creato una sua orchestra e soprattutto che l’inno europeo parli solo di gioia!!!

SPOT EUROPA RAI 2014:OASI DEMOCRATICA.

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OASI DEMOCRATICA

Il video che ho scelto è “l’oasi democratica”; ho scelto questo video perché ha catturato la mia attenzione appena ho iniziato a vederlo , la prima frase che ha detto è stata che: tanti paesi hanno guardato all’ Europa per un futuro migliore, per esempio, Grecia, Spagna e Portogallo sono entrati dopo un periodo di dittatura , invece la Germania si è riunita dopo la caduta del muro di Berlino e la fine dell’ impero Sovietico ha permesso l’entrata di altri dieci paesi europei, per tutti questi paesi è stato molto importante entrare a far parte dell’ Unione Europea perché è stato il modo più rapido per conservare la libertà, infatti nell’Unione Europea una delle regole più importanti è avere funzioni e leggi che stabiliscano la democrazia, altre molto importanti sono il rispetto dei diritti umani , civili e politici, la protezione della minoranze; è diventato sempre più difficile governare l’Unione Europea , perché, essendo sempre di più c’erano e ci sono pensieri diversi. Ma oggi abbiamo paesi pacificati che condividono delle idee e che le hanno portate e che porteranno  a termine.

Alla fine di ogni spot europeo c’è una domanda:( ho scelto questo spot anche perché mi è piaciuta molto la domanda) ” SAREMMO ALTRETTANTO SICURI IN UN’ EUROPA RIMASTA A META’?”

Io penso che sé l’ Europa fosse rimasta a metà non saremo sicuramente sicuri come lo siamo ora; per esempio ci potrebbero essere molte guerre e  causare migliaia e migliaia di morti, se non fossimo  stati un Europa unita non sarebbero stati favoriti scambi culturali, politici e commerciali di importazione ed esportazione di materie prime; queste materie prime vengono garantite dall’Unione Europea che fa dei controlli per garantire la provenienza e la qualità, se  non ci fosse l’Unione Europea questi controlli non sarebbero fatti; se non ci fosse l’Unione Europea non esisterebbe il gemellaggio fra città e paesi di nazioni diversi, uniti per raggiungere uno scopo economico, culturale, politico .Se non ci fosse l’Unione Europea ci sarebbero meno scoperte tecnologiche e scientifiche , come nel campo della ricerca per la scoperta di nuovi farmaci per combattere gravi malattie  che affliggono migliaia di persone ,che vede medici di diversa nazionalità lavorare fianco a fianco senza frontiere per un obbiettivo comune. 

L’Europa Unita ha fatto si che i cittadini di un paese potessero emigrare in un altro paese senza grossi problemi di frontiera e questo ha determinato anche la nascita e crescita del fenomeno delle minoranze etniche ,religiose  e linguistiche che ha favorito lo scambio culturale  , anche se  con problemi di inserimento nelle varie comunità. Oggi troviamo infatti nelle scuole bambini di diversa nazionalità.

La mia conclusione , analizzando tutti questi aspetti e  vantaggi , è che si è più sicuri, più avanzati , più tutelati ed uniti in una pacifica convivenza,  in un Europa unita , evitando guerre e lavorando insieme per arricchire il nostro continente della conoscenza  di tutti  e  di diverse culture e idee.

 

 

 

 

 

Rai Europa- Sicurezza Alimentare

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In Italia consumiamo più di sessanta miliardi di pasti all’anno che sono forniti da: negozi, supermercati, menze, bar, ristoranti etc.

Il Ministero della salute ha fatto oltre mezzo milione di controlli solo nel 2012 su treccentoventimila tra punti vendita, aziende e ristorazioni.

I controlli vengono fatti sulla produzione, trasformazione e distribuzione dei cibi. Per rendere più sicure le procedure le aziende stesse dovrebbero controllarle. I controlli vengono fatti solo negli ultimi vent’anni grazie alle normative dell’UE.

Eliminare completamente i rischi è impossibile ma, nel 2012, su cinquemila focolai di infezioni alimentari in Europa, soltanto venti si sono verificati in Italia. In rapporto alla popolazione i controlli italiani sono i migliori d’Europa.

I seggi parlamentari

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Ogni regione ha almeno sette seggi tranne la Valle D’Aosta che ne ha uno e il Trentino Alto Adige che ne ha sei. Sono stati attribuiti in base all’ultimo censimento fatto in modo proporzionale. Abbiamo seicentotrenta deputati e trecentoquindici senatori in totale novecentoquarantacinque parlamentari. Nell’ultima elezione politica il centrosinistra conquista il premio di maggioranza in undici regioni al Senato, il centrodestra in sette regioni, mentre in Molise c’è stato un pareggio. il centrosinistra vince in Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata e Sardegna. Il centrodestra ha vinto invece in Lombardia, Veneto, Abruzzo, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Nessuna coalizione avrà la maggioranza assoluta al Senato.

Un associazione no-profit : il WWF

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Il WWF è una associazione no-profit cioè che non ha nessun fine di guadagno. I partner sono 33 tra cui l’Auchan, la Canon, la Coop, la Disney e l’Ikea. Ha circa cinque milioni di soci , distribuiti in cinque continenti e i volontari che li aiutano sono diecimila ogni anno. Il suo obiettivo è proteggere il mondo in cui viviamo ad esempio le piante e gli animali. Ma si batte anche per la biodiversità del pianeta e dell’inquinamento. L’attività dei volontari si svolge in questo modo: prima si informano con delle notizie scientifiche che siano molto accurate e precise, dopo ricercano il dialogo senza aggiungere cose inutili e non necessarie, poi fanno delle soluzioni concrete quindi non delle ipotesi e cercano di ascoltare le idee e di coinvolgere le comunità locali cioè i cittadini , ma cercano anche le collaborazioni che li aiutino in questa lotta ed infine valutano criticamente il lavoro fatto e se hanno raggiunto l’obiettivo proposto. Si può contribuire dicendogli un progetto che si ha in mente o dare anche un piccolo aiuto che li aiuti a vincere possibilmente una grande lotta. Il WWF da trent’anni cerca di insegnarlo a scuola perché siamo noi il futuro del mondo. 1.250.000 di bambini hanno contribuito e quindicimila gli insegnanti che hanno insegnato ai bambini a contribuire per questa lotta per salvare gli animali , le piante e noi.

L’ASSOCIAZIONE DEL TELEFONO AZZURRO

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Il telefono azzurro (telefono 19696) è una ONLUS  nata nel 1987 con lo scopo di difendere i diritti dell’infanzia, che sono stati riconosciuti con una convenzione ONU più tardi. L’ associazione è stata fondata a Bologna dal professore Ernesto Caffo, docente di neuropsichitria all’ università di Modena  e Reggio Emilia.  Durante il 1987, fu Gerry Scotti, cantando sulle note della canzone Smile, a promuovere la raccolta fondi per la costituzione della  associazione(ottenne anche il primo posto in classifica). Il Gruppo Tweegee è in Italia grazie a RCS con un social network interamente pensato per i più piccoli di età compresa tra i 6 e i 12 anni.Oltre 4 mila bambini si sono iscritti in due mesi alla versione beta. Sicurezza e affidabilità sono le priorità.

Dati recenti relativi all’abuso sui minori nella Regione Europea dell’Organizzazione mondiale della sanità indicano che almeno 850 bambini sotto i 15 anni muoiono ogni anno a causa di maltrattamenti. Per maltrattamento sui bambini e gli adolescenti si intendono ”tutte le forme di abuso fisico e/o psico-emozionale, abuso sessuale, trascuratezza o negligenza o sfruttamento commerciale o altro che comportano un danno reale o potenziale per la salute del bambino, per la sua sopravvivenza, per il suo sviluppo o per la sua dignità nell’ambito di una relazione caratterizzata da responsabilità, fiducia o potere” (Oms, 2002). L’intesa prevede, da un lato, un’azione congiunta nel rapporto con le istituzioni sociali, sanitarie ed educative allo scopo di accrescere la sensibilizzazione e la consapevolezza su questo tema migliorandone la capacità di riconoscere, ridurre/rimuovere le condizioni di disagio sociale, sanitario, educativo che rappresentano fattori di rischio specifici, e dall’altro lato il rinforzo della formazione rivolta ai pediatri per migliorare le loro competenze nella prevenzione e nel riconoscere precocemente i segnali del maltrattamento, primo passo indispensabile per la messa in atto di interventi di protezione e di recupero del bambino e della famiglia.

L’attività di volontariato si svolge con eventi nazionali di grande coinvolgimento capaci di unire un vasto pubblico intorno al tema dei diritti dei bambini e degli adolescenti.

Essere presenti in quasi 2.500 piazze italiane comporta un grande sforzo.

Vi sono vari progetti:

Progetto scuola

La Scuola è per Telefono Azzurro un interlocutore fondamentale.

Nel contesto scolastico è più facile individuare i segnali di disagio e intervenire in maniera puntuale coinvolgendo allievi, docenti, genitori e operatori presenti sul territorio.

Data l’importanza del lavoro svolto nelle scuole, Telefono Azzurro dal 2005 è riconosciuto come Ente di Formazione dal Ministero dell’Istruzione.

Proprio grazie al lavoro impagabile dei nostri volontari, Telefono Azzurro è al fianco di insegnanti e studenti di tutta Italia, non solo attraverso laboratori ludico-didattici destinati ai più piccoli ma anche con percorsi formativi per genitori e insegnanti.

La scuola è il luogo nel quale può iniziare la sensibilizzazione dei bambini rispetto ai propri diritti.

Centro di Ascolto

La linea 19696 è operativa 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno. Dedicata a bambini e adolescenti, è aperta anche agli adulti, che vogliono confrontarsi su situazioni che riguardano minorenni.

Centinaia sono le richieste di aiuto e di ascolto che ci giungono quotidianamente da parte di bambini, adolescenti e adulti: per questo telefono azzurro è  alla ricerca di volontari che possano dare una disponibilità di almeno 3 ore alla settimana.

Progetto bambini e carcere

Molti bambini fino a tre anni vivono in carcere con la propria madre. Altri frequentano il carcere regolarmente per incontrare il genitore detenuto.

Da anni Telefono Azzurro si occupa anche di questi bambini, sviluppando progetti in collaborazione con ilMinistero della Giustizia e con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziale.

Attraverso il progetto “Bambini e Carcere“, nato nel 1993 a Milano presso la casa circondariale San Vittore, l’Associazione tutela e sostiene bambini e adolescenti che devono rapportarsi con la realtà carceraria per tutta la durata della pena del genitore detenuto. Un incontro, quello con la realtà carceraria, che rischia di segnare indelebilmente le loro vite.

Il progetto ha due aree di intervento:

·         Progetto Nido. Destinato ai bimbi (0-3 anni) che vivono negli istituti penitenziari insieme alle madri detenute ha l’obiettivo di supportare lo sviluppo sano del bambino non solo valorizzando e supportando la relazione con la madre, ma anche facilitando il suo accesso al mondo esterno al carcere.

·         Progetto Ludoteca. Destinato ai bambini e agli adolescenti che vanno in visita negli istituti penitenziari per incontrare il genitore detenuto, supporta l’ingresso e la permanenza all’interno dell’istituto di pena, attraverso l’allestimento di spazi a misura di bambino e la presenza di personale specializzato.

Il Progetto è oggi presente in 16 istituti penitenziari.

Si può contribuire facendo la  donazione che può dare un grande contributo:
servirà ad offrire ascolto e aiuto a bambini e adolescenti che ne hanno bisogno

Altro modo di aiutare è  organizzare  un evento di raccolta fondi, partecipare a un evento o scegliere le nostre proposte per le tue ricorrenze.

O donare il proprio tempo, anche poche ore alla settimana possono infatti fare tanto per aiutare i bambini e gli adolescenti in difficoltà

 

WWF

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Il WWF conta circa 5 milioni di iscritti in tutto il mondo. Ci sono circa 10.000 persone che ogni anno partecipano attivamente alle attività del WWF.La missione del WWF è quella di contrastare la devastazione dell’ambiente naturale del pianeta e di contribuire alla costruzione di un futuro in cui l’uomo vivrà in armonia con la natura. A questo scopo il WWF si batte per:

conservare la biodiversità del pianeta;
assicurare che l’uso di risorse naturali rinnovabili sia sostenibile;
promuovere misure per la riduzione dell’inquinamento e degli sprechi di risorse.C’ è chi può dedicare molto tempo aiutando attraverso l’ organizzazione di corsi di educazione ambientale , collaborando alla pubblicazione del notiziario della sezione, partecipando alle riunioni come rappresentante del wwf , raccogliendo fondi ecc…
Il modo più utile per contribuire è diventare socio.