JAVERT’S SUICIDE

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Javert, chi è quest’uomo? Che tipo di diavolo è? Mi ha preso in trappola e ha scelto di lasciarmi andare? Era la sua ora, finalmente di mettere un marchio sul mio destino, cancellare il passato e lavando bene la mia fedina penale. Basterebbe un colpo del suo coltello. La vendetta era sua e lui mi ha ridato la vita! Dannato se vivrò in debito di un ladro! Dannato se io cedo alla fine della caccia. Io sono la legge e la legge non si può beffare. Sputerò la sua pietà dritto sulla sua faccia. Non c’è nulla sulla terra che condividiamo. Che sia Valjean o Javert! Come posso permettere a quest’uomo di mantenere il dominio su di me? Quest’uomo disperato che ho cacciato mi ha dato la mia vita. Mi ha dato la mia libertà. Sarei potuto morire per mano sua. Era suo diritto come era mio diritto morire invece io vivo, ma vivo in un inferno! E i miei pensieri volano lontano. Quest’uomo può essere creduto! I suoi peccati sono stati perdonati? I suoi crimini possono essere repressi? E ora devo cominciare a dubitare. Chi non ha mai messo in dubbio tutti questi anni? Il mio cuore è di pietra e ancora trema. Il mondo che ho conosciuto si perde in un ombra. E’ lui dal cielo o dall’inferno? E non sa che concedendomi la mia vita oggi quest’uomo mi ha ucciso? Lo sto raggiungendo, ma cado e le stelle sono nere e fredde. Mentre guardo nel vuoto un mondo che posso sostenere io scappo dal mondo, dal mondo di Jean Val Jean. Non c’è nessun orologio che posso girare. Non c’è modo di andare avanti…

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