Autore: amandatoscano02

Riassunto Rosso Malpelo

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La novella racconta la vita di un ragazzo che lavora a una cava di arena, conosciuto da tutti con il soprannome di Rosso Malpelo dato il colore rosso dei capelli e appunto per questo particolare viene giudicato da tutti un giovane cattivo e ribelle, al contrario, è lui ad essere maltrattato. Non si ribella mai, accetta di essere punito anche se innocente. Lavora presso una cava dove precedentemente lavorava il padre prima di morire travolto dalla terra durante un lavoro notturno. Il figlio era presente a questa tragedia e cercò di aiutare il padre grattando la terra a mani nude ma non ricevette alcun sostegno da parte degli altri minatori. Fu proprio la perdita del padre, mastro Misciu (Bestia), a spronare il ragazzo e a farlo lavorare sempre più intensamente nella cava. In seguito conobbe un ragazzo, detto Ranocchio a causa del suo modo di camminare, che tenne sotto la sua protezione e che cercò di aiutare nel solo modo che conosceva cioè picchiandolo e bastonandolo come con un asino. Ranocchio era l’unica persona che contasse nella vita di Malpelo, dopo il padre purtroppo morto. La madre non lo considerava nemmeno e la sorella lo picchiava, credendo che si trattenesse parte della paga ricevuta alla cava.
Un giorno mentre scavava Malpelo trovò le scarpe del padre ed in seguito anche i calzoni, il piccone e la zappa che furono restituiti a Malpelo. Un altro evento che viene narrato riguarda il vecchio asino grigio, sempre bastonato dal ragazzo per fargli smettere di soffrire, il quale dopo essere morto fu portato lontano dalla cava e abbandonato come cibo per cani. Anche Ranocchio si ammalò ma continuò a lavorare finché, un giorno Malpelo non lo vide più venire alla cava e sentì raccontare dagli altri minatori che era morto. Dopo la morte di Ranocchio, Malpelo aveva perso l’unica speranza di vita che aveva e affronta senza timore tutti gli incarichi affidatogli tra cui il verificare una nuova via sotterranea che lo porterà a smarrirsi per sempre nel sottosuolo della cava e morire come il padre .

LA DISCRIMINAZIONE DELLA DONNA

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La discriminazione a cui la donna è sottoposta nel mondo ha raggiunto il culmine. Ciò la rende inferiore a livello economico, culturale e persino sociale. In una società così evoluta come la nostra, tale situazione è inaccettabile. Del miliardo e 300 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà, il 70% è costituito da donne. La situazione è ancora più grave nei paesi del Terzo Mondo. Si è verificato il cosiddetto fenomeno della “femminilizzazione della povertà”. È un circolo vizioso che getta un peso enorme su milioni di donne. Infatti è aumentata del 50% la popolazione femminile che vive sotto la soglia di povertà. Ciò è dovuto in gran parte all’ingiusto trattamento riservato alle donne sul mercato del lavoro. L’occupazione delle donne è infatti molto spesso nascosta e poco retribuita. In tutti i paesi il salario medio femminile è inferiore a quello maschile, anche a parità di lavoro. Statistiche riguardanti l’Unione Europea confermano che il tasso di disoccupazione riguarda in gran parte le donne. Infatti sono meno ricercate e quindi emarginate da molti settori lavorativi. Nelle nazioni sottosviluppate il bilancio s’aggrava ulteriormente: le forse di lavoro femminili sono notevolmente concentrate nell’agricoltura. Nelle zone rurali la donna lavora in genere più dell’uomo, anche se ciò non compare nelle rilevazioni statistiche. In alcuni paesi africani le donne costituiscono il 60% della forza lavoro agricola e producono fino all’80% delle derrate alimentari. Nonostante ciò, la retribuzione è notevolmente più bassa di quella dell’uomo. In alcuni casi la mano d’opera femminile non è neppure retribuita. Una ricerca svolta dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo afferma che i due terzi degli analfabeti nel mondo sono donne. Il problema si concentra soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Le ragazze hanno un maggior carico di lavoro e minori possibilità di frequentare la scuola. Di conseguenza il livello di alfabetizzazione e acculturazione femminile è quasi sempre più basso rispetto a quello degli uomini. C’è comunque un dato che fa sperare per il futuro. Nei paesi del Terzo Mondo, in termini di istruzione degli adulti e scolarizzazione, le donne hanno percorso tra il 1970 e il 1990 più della metà del cammino che le separa dagli uomini. Eppure ciò non è sufficiente. Ci vorrà tempo per vedere un’effettiva uguaglianza culturale nel mondo tra uomo e donna. Forse più grave è il trattamento sociale a cui è sottoposta la donna. La storia dell’umanità è stata un susseguirsi di torti e usurpazioni da parte degli uomini a danno del mondo femminile. Le è sempre stata negata la libertà. Ancor più traumatica dell’opprimente povertà è la violenza che rovina la vita di tante donne. In Africa è ormai una tradizione che le ragazze subiscano la mutilazione dei genitali.

Un’esempio di discriminazione è: SENNONCHE’ HIRUT

Succedeva nel 1995 in Etiopia, in un villaggio a tre ore da Addis Abeba, protagonista una quattordicenne che pur cresciuta in una capanna, e dormendo sulla terra, ambiva a studi universitari e non intendeva sposarsi. Un giovane, senza il consenso di suo padre, la rapisce all’uscita dalla scuola, e a ceffoni la piega e la stupra in un casolare abbandonato. Una pratica usuale, riconosciuta dalle leggi patriarcali, purché finalizzata al matrimonio. Sennonché Hirut, il suo nome, riesce a scappare con il fucile del violentatore, e quando questi la sta per riafferrare, cerca di intimidirlo, e poi lo uccide. Adesso le leggi patriarcali richiedono che venga sgozzata e seppellita insieme all’uomo che voleva sposarla. Per sua fortuna, due guardie del villaggio impediscono la vendetta, e la prendono in consegna nelle prigioni del villaggio. Ma non c’è uomo, a parte il padre, che non richieda la pena capitale. Ad Addis Abeba, da tempo agisce Andenet, un’associazione di donne avvocato che gratuitamente interviene a difesa di mogli e nubili vittime di soprusi. L’avvocato più noto ai media è Meaza Ashenafi, nubile, già prima assistente del presidente della Corte suprema. Non appena viene a sapere di Hirut, accorre al paese, e con i suoi appoggi riesce a forzare l’ostilità del procuratore e dei poliziotti e a farsela affidare. A condurla a casa sua, lontano da chi potrebbe ucciderla. E dopo sei mesi a farla assolvere, e ancora meglio a rendere un crimine perseguibile con il carcere, il sequestro delle ragazze.

I PUPI SICILIANI

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Il teatro dei pupi inserito nel 2001 nell’elenco sei beni immateriali dell’umanità perché rispecchia  l’identità di un paese e di un popolo, è una delle attestazioni di arte e cultura popolare che ancora sopravvive nella Sicilia contemporanea. Lo studio palermitano del folclore e della cultura popolare Giuseppe Pitrè fissava la nascita dell’Opera dei Pupi nella prima metà dell’Ottocento anche se è da ricondurre al XVI secolo lo sviluppo di questa particolare forma teatrale.

Ecco il link del sito http://ww2.unime.it/erasmusip/wp-content/uploads/lopera-dei-pupi.pdf

Ulteriore link sulla storia dei pupi siciliani con aggiunta di informazioni su i pupari e le principali città dove viene svolta questa attività http://www.esplorasicilia.com/cosa-vedere-in-sicilia/escursioni-sicilia/pupi-e-pupari-siciliani.ph

Rappresentazione dei pupi siciliani.

Un’altra cosa importante come le rappresentazioni dei pupi è il carretto siciliano.

Rappresentazione di un carretto siciliano con annesso link http://www.siciliainfesta.com/carretti_siciliani.htm

Per ultimo un link di un video illustativo sui Pupi siciliani https://www.youtube.com/watch?v=xhVtHzZHUWU

IN MY LIFE/ NELLA MIA VITA

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Cosette:

Che strano, sento che solo ora comincia la mia vita, questo cambiamento, davvero ci si può innamorare così in fretta? Che ti succede, Cosette? Sei stata troppo tempo da sola? Quante cose poco chiare, quante cose sconosciute. Nella mia vita ci sono così tante domande e risposte che ci si confonde, nella mia vita a volte colgo nel silenzio il respiro di un canto lontano, e canta di un mondo che vorrei vedere irraggiungibile solo un sussurro lontano che mi aspetta. Lui sa che esisto? Io so se lui esiste? Ha visto ciò che ho visto? Ha provato ciò che provo? Nella mia vita non sono più sola ora che l’amore è così vicino alla mia vita, trovami subito, trovami qui.

Valjean:

Cara Cosette, sei una ragazza così sola mi sembri così pensierosa, così triste, credimi se fosse in mio potere colmerei il trascorrere delle ore, so quanto può essere noioso avere solo me come compagnia.

Cosette:

So poco e vorrei sapere di più dell’uomo che eri tanto tempo fa, parli così poco della tua vita passata, perché ti chiudi in te stesso? Perché sei sempre solo? Così oscuri, cos’ profondi e oscuri sono i segreti che ti legano alla mia vita, ti prego perdonami, sei affettuoso e buono, ma papà, caro papà per te sono ancora quella bimba che si era smarrita nel bosco.

Valjean:

Basta parole. Basta. E’ acqua passata, ci sono parole che è meglio non udire, meglio non dire.

Cosette:

La mia vita non è più quella di una bimba, bramo di sapere la verità di anni, anni fa.

Valjean:

Imparerai che la verità ci viene offerta da Dio a tempo debito, quando ci spetta.

Marius:

Nella mia vita lei è arrivata sulle note degli angeli, la luce del sole. La mia vita sembra essersi fermata come se qualcosa fosse finito e qualcosa fosse appena iniziato! Eponine, sei l’amica che mi ha portato qui, grazie a te mi sento tra gli dei, il Paradiso è vicino! Mi elevo verso un mondo nuovo e libero.

Eponine:

Ogni parola che dice è come una pugnalata per me. Nella mia vita non c’è mai stato nessuno come lui ovunque si trovasse, se me lo chiedesse sarei sua.

Marius & Eponine:

Nella mia vita c’è qualcuno che dà un senso alla vita e attende vicino, e attende quì

 

 

 

CARO PROFESSORE…

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Bergen (Norvegia), 22 Marzo 2015

Caro professore,

sono ormai sei mesi che sono partita e mi sembrano sei anni! Ho pensato così di scriverle: in questo modo mi posso illudere di essere ancora a casa. Sa come sono andate le cose: mio padre ha ricevuto un’offerta di lavoro “allettante”, come dice lui; poi lui e mia madre hanno deciso senza chiedere neanche un mio parere siamo partiti: ma le sembra giusto? Forse non faccio anch’io parte della famiglia? Così ho dovuto lasciare tutto e tutti: la scuola, gli amici, i compagni, la mia camera, perfino Ron, il mio barboncino bianco… Povero Ron, chissà adesso dov’è, avrà senz’altro pensato che io l’ho voluto abbandonare e che sono una ragazzina cattiva! Le devo confessare una cosa, che non ho fatto in tempo a dirle prima: soffro terribilmente anche perché ho dovuto lasciare… bè, sì, lei professore, perché lei era l’unico che mi aiutava e che mi capiva quando avevo qualche difficoltà, invece qua i professori sono tutti rigidi e severi non come lei che era tanto dolce con tutti, ma non è che qui non sia bello; questa cittadina si chiama Bergen e si trova a sud-ovest della Norvegia. Ci sono case coloratissime e le vie sono spesso piene di ragazzi; anche il porto è molto carico e al mercato vendono di tutto. Ma il cielo è spesso grigio e triste. Mio papà, poi, non c’è quasi mai: si è imbarcato sull’Hurtigruten, una specie di nave da crociera, che  porta i turisti a visitare i fiordi e si spinge fino a Capo Nord. Lui fa l’interprete, mi ha detto, e si trova bene, anche se è costretto a stare spesso lontano da noi. Mia mamma, invece, prepara panini ai gamberetti e spiedini di pesce in un locale che si affaccia sul porto. In quanto a me, vado in una scuola dove c’è una classe in lingua italiana, a pochi chilometri da dove sto io. L’unico aspetto positivo è che sto imparando velocemente l’inglese (qui tutti lo conoscono bene). Adesso devo andare, o cercherò di non morire di nostalgia.

La sua ex alunna Toscano Amanda

P.S.: può portare un saluto particolare a tutti i miei compagni di classe? Grazie attenderò una sua risposta.

 

 

IL MIO DIARIO

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Lunedì 16 Marzo 2015

Caro diario,

ti scrivo anche se sono sfinita dopo una giornata durissima, oggi a scuola la prima ora abbiamo fatto 2 test di storia online come quasi ogni settimana su l’unità 15 e 16 dove la prima parlava della rivoluzione industriale e l’altra della nascita degli Stati Uniti d’America, e studiando ovviamente mi è andata bene (8-8); la seconda ora la professoressa Garofalo ha interrogato di scienze, sull’apparato circolatorio e ovviamente ha fatto qualche domanda pure a me quando i miei compagni interrogati non sapevano rispondere, e poi abbiamo avuto la ricreazione; la terza ora abbiamo avuto dinuovo il professore Corsaro, e abbiamo fatto letteratura; l’ora dopo abbiamo fatto educazione fisica e abbiamo giocato a pallavolo contro la 3 B, maschi contro femmine, abbiamo perso entrambi i gruppi ovviamente perché erano più forti di noi, ma almeno le ragazze cioè noi a differenza dei ragazzi abbiamo perso solo per differenza di 4 punti, invece loro di 18 mi sembra, dopo la seconda ricreazione abbiamo avuto francese, dove la professoressa dopo aver corretto i compiti ha spiegato la lezione nuova e ci ha dato la “bella” notizia che giovedì avremo il compito, e l’ultima ora abbiamo avuto geografia dove hanno diviso la classe di mio cugino, e lui è venuto nella mia insieme a una mia amica di nome Gabriella, anche se  nell’ultima ora di geografia negli ultimi tempi la professoressa non interroga spesso, quindi ha solo spiegato. Al ritorno da scuola ho mangiato, ho fatto i compiti e mi sono preparata per andare a danza con la mia amica Rachele che casualmente va nella mia stessa sezione, e abbiamo fatto come sempre prima classico e poi contemporaneo, e come ogni volta siamo tornate a casa distrutte. Questa è stata la mia giornata, a domani!

Martedì 17 Marzo 2015

Caro diario,

oggi a scuola i miei compagni come al solito hanno fatto impazzire il professore Obici che poverino ogni volta deve fare lezione sgolandosi per rimproverare i miei compagni, anche se non nascondo che alcune volte anche io mi distraggo o parlo; la seconda ora abbiamo avuto geografia, dove la professoressa ha interrogato (fortunatamente non me perché già mi aveva interrogato la volta scorsa), dopo la ricreazione abbiamo fatto il compito in classe di inglese che era facilissimo anche se ero un po’ preoccupata perché ho sbagliato di sicuro qualcosa, poi abbiamo avuto religione dove la professoressa ci ha parlato di un bambino che ha problemi con le gambe da quando era nato, e per operarlo la famiglia lo dovrebbe portale in un ospedale a Milano e fare un intervento che le servirà a farlo tornare a camminare, ma la famiglia purtroppo non ha questa disponibilità allora la professoressa sta organizzando una colletta per aiutarlo. Nella quinta e sesta ora abbiamo avuto il professore Corsaro che ci ha controllato il lavoro di cittadinanza che ci aveva assegnato la volta scorsa che consisteva nel rispondere a delle domande che dovevamo fare ad un contribuente che paga le tasse, e dopo avere corretto i lavori ci ha assegnato la nuova lezione di grammatica e siamo tornati a casa. Arrivata, visto che mi ero anticipata i compiti per l’indomani mi sono riposata un poco davanti la televisione, ho cenato e me ne sono andata a letto. Questa è stata la mia giornata, a domani!

Mercoledì 18 Marzo 2015

Caro diario,

oggi a scuola la prima ora abbiamo avuto ginnastica, e il professore prima ci ha fatto riscaldare come sempre, e poi ci ha fatto fare degli esercizi facilissimi che consistevano nel tirare la palla all’altra squadra e prenderla mentre loro facevano lo stesso, in poche parole avevamo due palle, una per squadra e ce le dovevamo lanciare a vicenda; la seconda ora abbiamo avuto musica (teoria) dove la professoressa ha spiegato la lezione nuova e ci ha fatto esercitare un po’; la terza ora dopo la ricreazione abbiamo avuto due ore con il professore Corsaro passate a vedere un film sulla vera storia di Romeo e Giulietta, visto che avevamo anche fatto la lettura in classe dove abbiamo letto io, Lorenzo e Laura dove interpretavamo: io il ruolo di Giulietta, Lorenzo quello di Romeo (a mio malgrado) , e Laura poverina interpretava la nutrice che aveva solo due battute; le ultime due ore le abbiamo passate facendo dei problemi che ci aveva assegnato la professoressa mentre lei correggeva gli ORRORI che avevamo fatto (non tutti) nel compito di matematica svolto venerdì. Tornata a casa dopo aver pranzato non sono andata a danza visto che domani avrò il test di francese e il kahoot sull’unità 16 di storia, così dopo aver ripassato ho mangiato e me ne sono andata a letto. Questa è stata la mia giornata, a domani!

Giovedì 19 Marzo 2015

Caro diario,

oggi a scuola la prima ora abbiamo avuto musica dove la professoressa ci ha fatti allenare facendoci fare prima i vocalizzi e poi a sperimentare, cioè ci ha fatto mettere a gruppi di quattro e ci ha fatti cantare una canzone vecchia ma facile; poi l’ora successiva come ti avevo annunciato ieri abbiamo fatto la verifica di francese; la terza ora abbiamo avuto l’interrogazione di scienze; la quarta ora il kahoot di storia, e poi la ricreazione; la quinta ora abbiamo continuato il disegno di arte e l’ora dopo abbiamo fatto inglese, dove successivamente siamo tornati a casa e dopo aver pranzato come ogni volta mi sono preparata per andare a danza iniziando dopo aver fatto la sbarra per riscaldarci, abbiamo iniziato il balletto per il saggio, ovviamente sulle punte. Finita la lezione ho cenato e me ne sono andata a letto. Questa è stata la mia giornata, a domani!

Venerdì 20 Marzo 2015

Caro diario,

oggi a scuola le prime due ore abbiamo continuato il lavoro che avevamo iniziato mercoledì con la professoressa Garofalo; dopo la ricreazione abbiamo continuato a vedere il film con il professore Corsaro visto che non l’avevamo finito, e l’ora dopo abbiamo fatto lo sfondo del disegno che stavamo facendo di arte; la quinta ora abbiamo fatto un disegno di tecnica, e alla sesta ora abbiamo iniziato l’unità nuova di inglese e poi siamo tornati a casa; dopo aver pranzato visto che non avevo danza ho iniziato a farmi un po’ di compiti e dopo mi sono vista un film insieme a delle mie amiche. Finito il film abbiamo giocato un poco insieme alla mia cagnolina Lia e dopo se ne sono tornata a casa e io stanca sono andata direttamente a letto. Questa è stata la mia giornata, a domani!

Sabato 21 Marzo 2015

Caro diario,

siccome oggi non ho scuola appena alzata ho mandato un messaggio a Mattias e Caterina, due miei compagni di classe, per augurargli buon compleanno, dopo aver fatto colazione ho iniziato a fare i compiti ininterrottamente, poi, dopo pranzo, mi sono riposata e senza accorgermene intorno alle 21:00 mi sono addormentata mentre mi guardavo la televisione. Questa è stata la mia giornata, a domani!

Domenica 22 Marzo 2015

Caro diario,

Oggi mi sono alzata verso le 9:00, e dopo aver fatto colazione mi sono pulita e preparata per andare a messa; finita la messa sono andata da mia nonna a pranzo, e dopo un po’ di aver finito di mangiare siamo andati in piazza a fare una passeggiata. Alle 5:15 siamo tornati a casa, dove mi sono messa a ripassare letteratura per il kahoot che si svolgerà domani, dopodiché ho cenato e me ne sono andata a letto. Questa è stata la mia settimana, alla prossima! =)

PER LEGGERE LA COSTITUZIONE

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  • Leggendo con attenzione l’articolo 53 della nostra Costituzione, rispondi alle domande.

ARTICOLO 53

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

RISPONDO ALLE DOMANDE:

1)Quali cittadini devono dare il loro contributo alla spesa pubblica?

1)Tutti i cittadini che percepiscono un reddito, cioè un guadagno.

2)In base a quali criteri si stabilisce quanto dobbiamo pagare al fisco?

2)I criteri sono stabiliti in base al guadagno, da ciò che uno possiede e dai componenti del nucleo familiare.

3)Che cosa s’intende per “spesa pubblica”? Sapresti elencarne qualcuna?

3)La spesa pubblica è la spesa che sostiene uno Stato per garantire servizi a tutti i cittadini./Sì: la sanità, l’istruzione, la sicurezza, e la realizzazione di opere pubbliche (ponti, strade, ecc…)

4)Che cos’è un sistema tributario?

4)Il nostro sistema tributario (o fiscale) consiste nel distinguere le imposte in dirette e indirette.

Le imposte DIRETTE sono quelle che ogni contribuente paga annualmente, versando una parte dei guadagni percepiti. Le imposte INDIRETTE sono quelle che non si applicano direttamente sul reddito, ma riguardano servizi, consumi, affari ecc… Una delle più importanti ad esempio è l’IVA, che è dovuta da tutti coloro che trasferiscono beni e servizi.

 

 

 

 

INTERVISTA

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1)Come giudichi la pressione fiscale in Italia?

1)Secondo me la pressione fiscale in Italia è iniqua ed eccessivamente elevata per coloro che si mantengono in regola con il fisco. Purtroppo il regime fiscale attuale non permette di colpire efficacemente gli evasori e pertanto  a pagare sono sempre i soliti noti sulla quale gravano le spese che lo Stato affronta per garantire i servizi primari (sanità, istruzione, sicurezza e servizi di solidarietà) e secondari (mantenimento della classe politica e gare d’appalto esageratamente elevate).

2)Sei soddisfatto di come sono spesi i soldi della collettività?

2) Assolutamente NO (per i motivi sopra citati)

3)Che cosa vorresti cambiare?

3)Vorrei cambiare la giustizia e la classe politica

Articolo 3 della Costituzione Italiana

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Questo è il mio glogster sull’articolo 3 della costituzione italiana

Parafrasi: Il ciclope Polifemo

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Dopochè velocemente finí il suo lavoro, ecco che accese il fuoco e ci vide, ci chiese: ” Stranieri, chi siete? Da dove venite attraverso il mare? Per affari o a caso vagante sul mare, come i predoni che vagano rischiando la vita, portando danno agli stranieri?” Disse così,  e a noi si spezzò il cuore, atterriti dalla voce profonda e da lui, dal mostro. Ma anche così rispondendo con parole gli dissi:” Siamo Achei, di ritorno da Troia! Deviàti da venti diversi sul grande abisso del mare, desiderosi di arrivare  a casa, altre rotte  e altre tappe abbiamo percorso: il responsabile di certo è Zeus.  Ci vamtiamo di essere la gente del figlio di Atreo Agamennone,  la cui fama sotto il cielo è grandissima ora: così la grande città,  infatti,  ha distrutto e molte genti ha annientato.  Noi, qui venuti, ci inginocchiamo davanti a te, semmai ci ospitassi o  ci dessi anche un diverso regalo, quale è norma tra gli ospiti. O potente, onora gli dei: ti preghiamo di aiutarci. Vendicatote di supplici e ospiti è Zeus,  il dio ospitale che scorta i degni di rispetto stranieri”.  Dissi così,  lui subito mi rispose con cuore spietato:” Sei sciocco o straniero o vieni da molto lontano, tu che mi inviti a temere o a evitare gli dei. Ma i Ciclopi non curano Zeus egìoco o goi dei beati, perché siamo molto più forti. Per schivare l’ira di Zeus non risparmierei  nè te nè i compagni, se l’anonimo non me lo ordina. Ma dimmi dove hai fermaro, venendo, la neve ben costruita, se in fondo o in un luogo vicino, perché io lo sappia”. Disse così per mettermi alla prova: ma non m’ingannò, ne so tante. E di nuovo gli dissi con parole Ingann

evoli:” La nave me l’ha fracassata Poseidone che scuote la terra, gettandola contro gli scogli, ai confini del vostro paese, spingendola su un promontorio: il vento la portava dal largo. Io però, con costoro,  ho evitato la rovinosa morte”. Dissi così,  ed egoi non mi rispose, con cuore spietato, ma d’ un balzo allungò sui miei compagni le mani, ne afferrò due a un tempo e li sbattè come cuccioli a terra: si sparse a terra il cervello, e bagnò il suolo. Li squartò membro a membro e aporestava la sua cena: mangiava come un leone ctesciuto sui monti, niente lasciava, interiora, caeni e ossa con il midollo. Noi piangendo alzammo a Zeus le mani, vedendo la terribile azione: eravamo impotenti.