Autore: etlaland

VAL JEAN’S SOLILOQUY

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Che cosa ho fatto dolce Gesù? Che cosa ho fatto?
Diventare un ladro nella notte? Diventare un cane in fuga?
Sono caduto così lontano ed è l’ora così tardi?
Che non rimane nulla, ma il grido del mio odio?
Le grida nel buio che nessuno ascolta?
Qui dove mi trovo alla svolta degli anni

Se c’è un altro modo di andare,l’ ho perso venti lunghi anni fa
La mia vita è stata una guerra che non avrebbe potuto mai essere vinta
Mi hanno dato un numero, e assassinato Valjean
Quando mi hanno incatenato e mi hanno lasciato per morto

solo per aver rubato un boccone di pane

Ma perché  permetto a questo uomo, di toccare la mia anima e mi insegni l’amore?
Mi ha trattato come qualsiasi altro
Mi ha dato la sua fiducia, mi ha chiamato “fratello”
La mia vita lui reclama per Dio sopra. Possono tali cose accadere?
Per Ero arrivato ad odiare il mondo, questo mondo che mi ha sempre odiato
Prendete un occhio per occhio, trasformare il tuo cuore in pietra
Questo è tutto quello per cui ho vissuto, questo è tutto quello che ho conosciuto

Una parola da lui e  sarei tornato, sotto la sferza sulla
Invece mi offre la mia libertà
Sento la mia vergogna dentro di me come un coltello
Lui mi ha detto che avevo un’anima. Come fa a saperlo?
Che spirito viene a spostare la mia vita? C’è un altro modo di andare?

Sto raggiungendo ma cado, e la notte diventa sempre più buia
quando fisso il vuoto, per il vortice del mio peccato
ora  fuggirò dal mondo, dal mondo di Jean Valjean
Jean Valjean è niente ora! Un’altra storia deve cominciare.

 

 

 

 

 

 

L’INCONTRO CON POLIFEMO -PARAFRASI

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Il gigante dopo aver finito velocemente il suo lavoro accese il fuoco,accortosi di noi stranieri ci chiese: chi siete? venite dal mare? navigate per affari oppure sensa meta, come i banditi che girano e rischiano la loro vita portando danni agli altri? Quando il mostro parlò  a noi si infranse il cuore perchè impauriti dalla sua voce profonda e dalla sua grandezza. Anche se impauriti spiegarono chi erano dicendo siamo Achei in ritorno da Troia, portati da un naufraggio e desiderosi di ritornare a casa dopo  aver percorso tante rotte e tappe volute da Zeus. Ci vantiamo di essere discendenti di Achea la cui notorietà ora è grandissima, anche se ha  annientato tanta gente. Noi siamo giunti fino a qui e ci inginocchiamo davani a te, se tu ci darai ospitalità , uomo importante ascolta i  tuoi dei, noi ti preghiamo di aiutarci. Zeus è un Dio rancoroso verso chi prega, ma degno di rispetto per gli uomini stranieri. Appena detto così, il gigante replico’ con cuore duro che  i ciclopi  non erano  per niente ospitali e che disprezzavano  gli dei , lui vantandosi del suo carattere selvaggio e replicando che i ciclopi non veneravano Zeus egida o gli altri dei perchè sono più forti,e per evitare l’ira di Zeus  non risparmierei ne te ne i miei compagni. Straniero dove hai lasciato la tua nave per venire qui? Il gigante chiese della nave per metterci alla prova , ma non riusci a ingannarci così disse che l’aveva distrutta Poseidone sbattendola  contro gli scogli  e  portandola via a largo, evitando la rovinosa morte.  Il gigante infuriato afferò due uomini e li lanciò a terra con grande forza, il cervello si sparse e sporcò il terreno.Li squartò pezzo per pezzo per preparare la sua cena, mangiava come un leone selvaggio sensa lasciare nulla . I restanti uominin alzarono le mani a Zeus nel vedere la terribile azione compiuta dal ciclope, a ciò erano impotenti.

SAN FRANCESCO D’ASSISI

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San Francesco d’ assisi, nato Giovanni di Piero Bernadone nel 26 settembre 1182 morto nel 3 ottobre 1226 è stato un religioso e  poeta  italiano. Diacono e fondatore dell’ ordine che da lui poi prese il nome, è venerato come santo della Chiesa cattolica. Il 4 ottobre ne viene celebrato la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica. E’ stato proclamato , assiema a Santa Caterina da Siena, patrono principale d’ Italia il 18 giugno 1939 da  papa Pio XII. Conosciuto come” il poverello d’ assisi”, la sua tomba a metà  pellegrinaggio per decine di migliaia di  devoti ogni anno. La citta  di Assisi ,a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbola di pace, soprattutto dopo aver ospitato tre grandi incontri tra esponenti delle maggiori religioni nel mondo, promossi da Papa Giovanni Paolo II NEL 1986 e nel 2002 da Papa  Benedetto XVI nel 2011. Oggi San Francesco d’ Assisi e uno dei santi più popolari e venerati al mondo.

 

IL SEGRETO DELLA FAMIGLIA TENEBRAX

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Come ogni suo libro Geronimo Stilton inizia con il presentarsi. Un giorno Geronimo riceve una telefonata da Tenebrosa, la sua spasimante la quale gli dice che fra poco lo verra a prendere per fargli una sorpresa.Geronimo si traveste con degli ochiali grossi, un cappello e un impermeabile lungo  ed scese  dal retro del  palazzo per evitare l’incontro con Tenebrosa, ma lei intui le sue intenzioni. lo attese all’ uscita e con uno sgambetto lo fece direttamente cadere dentro il carro funebre con il quale era arrivata. Durante il viaggio, Tenebrosa rivela a Geronimo che lo staportando al castelteschio per fargli conoscere la sua famiglia Geronimo era terrorizato all’ idea che aveva avuto Tenebrosa. Arrivati al castello, Geronimo notò subito qual cosa di strano che per qualche motivo lo fece rabbrividire.quando Tenebrosa suonò il campanello del castelteschio inve di un campanello classico si sentì un miagolio,così entrando nel castello all’ entrata c’era una pianta carnivora enorme che gli divorò il telefono Geronimo essendo un ifone saltò in aria però Tenebrosa disse a Gronimo non avere paura di lei perchè e innocua. Il maggiordomo fece accomodare Geronimo nella stanza degli ospiti, dove c’era scritto nella porta ” QUI GIACE L’OSPITE” Geronimo era terrorizzato ad entrara in quella stanza, all’interno della  stanza trovò un tappeto burlone che faceva dispetti a tutti quelli che entravano, poi trovo uno specchio che non rifletteva la luce come se si stesse specchiando un vampiro pero come noi sappiao i vampiri non si possono specchiare  a Geronimo gli pareva di esserlo così si spavento si controllo il collo per vedere se era stato morso ma non lo era e poi ancora trovò un camion giocattolo che si accendeva da solo Geronimo non era molto spaventato perchè si stava ormai abituando a tutte quelle stranezze che stavano succedendo in quel castello. A Geroni  gli venne fae sentendo un odora uonissimo di stufato,Geronimo seguì l’odore e incontro uno strano cuoco affatica dal lavoro che glene fece assaggiare un pò. Geronimo chiese che cosa stesse cucinando di buono il cuoco gli sispose  vermi sanguisughe e altre schifezze varie Geronimo disse ma che schifo. Quando arrivò l’ora di pranzo Geronimo tento di scappare sotto il tavolo ma gli fu inpedito da Kakfa lo scarafaggio  pronto a  pizzicare , poi chiese a Sgnic e Sgnac du gemelli birbantelli dove si trovava il bagno, questi due gemelli gli indicarono una stanza che non era il bagno ma era una stanza piena di fragole carnivore. Geronimo vedendo tutte quelle piante carnivore ebbe così paura  che si fece la pipì a dosso e così scappò a ganbe levate, per trovare un rifugio  ma capito in un’ altra stanza ancora peggiore di quella precedente una stanza dove c’erano lemummie. Geronimo spaventato uscì mentre correva per salvarsi le penne scivolò  su una mappa del tesoro Geronimo ingenuamente seguì le indicazioni quando add’ un tratto arrivato nel punto preciso dove finivano le indicazioni della mappa cioe allpunto X cadde in una botola e capitò difinire in un’ altra stanza dove c’era un cartello dove si leggeva ” BENVENUTI NELLA STANZA DEGLI SCHERZI DI SGNIC E SGNAC “. A questo  punto capito chi erano gli artificeri ditutte le sue disavventure tornò nel salone, vide tutta la famiglia riunita ad ascoltare un notaio che leggeva il testamento lasciato dal nonno Frankestàin, bisnonno di Tenebrosa. D’ un tratto appare il bisnonno che rivela di non essere morto, ma solo essersi addormentato ai piedi di un albero, così scoprendo che il nonno  non era  mortovissero felici  e ora vi starete domandando che fine o fatto io  sono semplicemente tornato a casa.

I COMUNI DI ITALIA

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Il rapido sviluppo economico che si verificò a partire della seconda metà del secolo.Favorì  l’ascesa  e il rafforzamento di nuovi  ceti di artigiani  e dei proprietari fondiari.Verso la fine del XI secolo comparvero i primi organismi politici nuovi, dapprima provvisori  e costituiti da pochi  membri,  ma che ben presto divennero capaci di imporsi come centro di potere e come unica forma di governo per tutti gli abitanti della città.Tali organismi furono presto in grado di ottenere delle autorità esterne (Re ed Imperatore) riconoscimenti di autonomia amministrativa e privilegi fiscali.In alcune regioni,particolarmente favorite da un rapido sviluppo economico e mercantile, soprattutto nell’Italia centrosettentrionale , i comuni giunsero a ottenere , oltre all’autonomia, anche una vera e propria indipendenza di piccoli stati.Con la pace di Costanza nel 1183  Federico Barbarossa riconobbe ai comuni della penisola quasi tutti gli attributi della sovranità: autonomia giudiziaria,diritti alla legislazione autonoma (gli statuti),pieni di diritti fiscali,e ciò in cambio di una formale riconoscimento di superiorità.In Italia il comune ebbe anche la forza di espandersi oltre l’ambito delle mura cittadine.Queste opere di penetrazione nel territorio circostante consentì al comune di sottoporre al suo controllo sia gli antichi signori feudali , sia i piccoli  comuni rurali. Contemporaneamente a questa rapida crescita, nel corso del XII, i comuni conobbero all’interno vivacissime lotte politiche. Sul governo  comunale  che era stato per quasi un secolo nelle mani di aristocrazia  abbastanza ristretta.

1)Presentazione sui comuni d’italia

2)Mappa concettuali sui comuni d’Italia

3)La nascita dei comuni

4)I comuni

5Dal Medioevo ai comuni

INTERVISTA

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FINO A CHE ETA’ ERA OBBLIGATORIO ANDARE  A SCUOLA? Era obbligatorio andare a scuola fino a l’ eta di dieci anni.                                                                                                                                                                               

QUALI MATERIE SI STUDIAVANO? Le materie che si studiavano erano: italiano, matematica, storia, geografia, religione.

COME ERANO DIVISE LE CLASSI? In tutta la scuola c’erano solo cinque aule.

QUALI ERANO LE PUNIZIONI? Le punizioni erano:  si veniva espulso dalla classe in modo tale  che se il preside passava gli dava una bella punizione, si mettevano le orecchie d ‘asino e la coda e si faceva girare per tutta la scuola.

C’ERANO LE USCITE DIDATTICHE? Non c’erano vere e proprie uscite, non c’era  il sevizio autobus per le gite e poi si girava dentro il paese stesso.

COME SI ANDAVA VESTITI A SCUOLA? A scuola si andava vestiti con il grembiule e il colletto azzurro.

C’ERANO PROVE DI EVACUAZIONE ?A scuola non cerano vere e  proprie prove di evacuazione.

PERCHE’ NON HAI CONTINUATO AD ANDARE A SCUOLA?  Mio nonno non e’ andato più a scuola perchè  gli piaceva il lavoro che svolgeva.

QUANTI LIBRI SI PORTAVANO A SCUOLA? A scuola si portavano cinque libri.

I GENITORI ERANO INTERESSATI ALLA SCUOLA? I genitori  non erano interessati al fatto che il loro figlio non andasse bene a scuola l’importante era andare a lavorare.

QUANTO DURAVANO LE VACANZE? Le vacanze duravano  solo i  giorni  di festa come : natale e capodanno.

QUALI ERANO LE SANZIONI? Si  doveva essere accompagnati dai genitori e c’erano anche le sospensioni.