Autore: francescabertolini2002

LE CROCIATE

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Le crociate furono delle spedizioni militari organizzate dai fedeli detti anche ( laici o religiosi ) .Le crociate furono una serie di guerre , combattute tra l’XI e il XIII secolo fra eserciti di regni cristiani europei ed eserciti musulmani prevalentemente sul terreno dell’ Asia Minore e nel Mediterraneo orientale ( ma anche in Egitto e in Tunisia ) . La definizione di ” Crociata ” è stata data anche ad altri fatti bellici che hanno coinvolto in Europa forze cristiane di differenti Stati e forze islamiche ottomane .

L’eroismo del troiano Ettore

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VERSIONE IN PROSA

Ettore,guardando suo figlio sorrise in silenzio,così Andromaca gli si avvicinò ,piangendo,gli prese la mano e disse parole,parlando:

“Infelice,il tuo coraggio ti ucciderà,ma tu non hai compassione di tuo figlio piccolo e di me sciagurata,che presto sarò vedova e presto i greci ti uccideranno,balzandoti tutti contro..meglio per me scendere sotto terra,senza te,perchè nessun’altra dolcezza avrò mai se tu muori,avrò solo pene.Il padre non ho e neanche la madre perchè mio padre è stato ucciso da Achille.Ettore,tu per me sei padre,madre,fratello e sei il mio giovane sposo,perciò abbi pietà di me,rimani sulla torre ,non rendere orfano tuo figlio e me vedova”.

Allora Ettore,dall’elmo abbagliante,le disse:

“donna,anch’io penso ciò, ma ho troppa vergogna dei Troiani e delle donne dalle lunghe vesti,così resto un vigliacco se rimanessi lontano dalla guerra.Il mio cuore non lo vuole ,perchè ho appreso a essere forte e a combattere per primo in mezzo ai Troiani,procurando grande gloria a mio padre e a me stesso Io so bene dentro l’anima e il cuore che un giorno Troia sarà distrutta e non avrò tanto dolore per Priamo ,sua moglie e la gente e per i fratelli valorosi che cadranno in mano ai nemici,quanto a te qualche Acheo dal l’armatura di bronzo ti trascinerà piangendo,togliendoti la libertà,perciò dovrai tessere per altri e attingere l’acqua,sarai costretta a tutto e avrai un grave destino su di te.qualcuno ti dirà che ti vedrà in lacrime:”ecco, la sposa di Ettore,che era il più forte a combattere fra i troiani,quando lottava per difendere Troia”.allora qualcuno dirà così,sarà nuovamente strazio per te,priva dell’uomo che avrebbe potuto impedire che tu venissi resa schiava.

Mi auguro di essere morto prima di sentire le tue urla e di vederti schiava e così dicendo tese le braccia verso il figlio:ma il bambino indietreggiò sul petto della governante e gridò,atterrito dall’aspetto del padre e spaventato dalla cima dell’elmo. Il caro madre sorrise e anche la nobile madre e subito Ettore illustre si tolse l’elmo e lo posò scintillante a terra,poi bacio il figlio e lo sollevo fra le braccia e disse,supplicando Zeus e altri dei:”Zeus e altri dei fate che mio figlio cresca come sono io,illustre,tra i troiani così coraggioso e regni come re su Troia e un giorno qualcuna dica:”è molto più forte del padre!”Porti egli le spogli insanguinate del nemico sconfitto e goda la madre in cuore.Dopo aver detto ciò, mise in braccio il figlio alla sposa ed lei lo strinse al seno profumato sorridendo tra il pianto, lo sposo si intenerì e le accarezzò la mano e disse parole:”Infelice,non ti affliggere troppo nel cuore, nessuno potrà gettarmi nel regno dei morti ,ma nessun può evitare il destino dal momento che è nato.Adesso torna a casa e pensa alle tue attività telaio e fuso e comanda alle serve di badare al lavoro ,mentre alla guerra penseranno gli uomini e sopratutto io”.Quando finì di parlare Ettore riprese l’elmo e si allontanò.

Iliade – poema

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Canta , o dea , l’ ira di Achille figlio di Peleo ,

rovinosa , che mali infiniti provocò  agli  Achei ,

e molte anime forti di eroi sprofondò nell’Ade

e i loro corpi fece preda dei cani

e di tutti gli uccelli ; si compiva il volere di Zeus ,

dal primo istante in cui una lite divise

l’Atride , signore di popoli, ed Achille divino

 

 

Canta , o musa ,l’ ira di divino figlio di Peleo ,

portatrice di morte e rovina , che mali infiniti provocò agli Greci ,

e molte  anime forti di eroi sprofondò nel regno dei morti ,

e i loro corpi  fece  preda dei cani

e di tutti gli uccelli ; si realizzava  il volere di Zeus,

dal primo istante in  cui  una lite  divise

i signori di popoli , ed Achille divino.

SECONDO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA: alla ricerca della felicità

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per1  CAPITOLO

Il   protagonista  di  questo  libro  è  un  topo  che  si  chiama  Geronimo  Stilton   ,  che  dirige  l’eco  del  roditore,  il  giornale  più  famoso  dell’  isola  dei  topi.  Un  giorno  ,   camminando  ,  incontrò  suo  cugino  di  nome  Trappola  e  gli  disse  tre  novità:  la  prima  novità  che  aveva  aperto  un  ristorante  ,  la  seconda  che  avrebbe  fatto  uno  spettacolo  di  abboffata  e  il  terzo  che lui  sarebbe  stato   il  partecipante   e  avrebbe  vinto  questa  competizione  .  Suo  cugino  Trappola   chiamò   tutti  i  giornalisti  e i  fotografi  ,   ma   Geronimo   scappò  e  lo  fermò  sua  sorella  Tea  e  suo  nipote  Benjiamin.  Così  lui  iniziò  la  gara  e  mangiò  centouno  piatti   ,   vincendo    il  nuovo    record     mondiale  di   abboffata  .

2  CAPITOLO

Geronimo  si  ritirò  a  casa  molto  stanco  e  sazio  e  si  fece  una tazza  di  camomilla  per  addormentarsi  e  per  calmarsi  ,  ma  appena  appoggiò  la  testa  sul  cuscino  si  addormentò   subito  .  A  mezzanotte  in  punto  ,  sentì  uno   strano  rumore  e  si  svegliò.Dalla  finestra  entrò  un  drago  dell’ arcobaleno  ,  con  un  corpo  ricoperto  di  scaglie  d’oro  e  con   sette  corni  dei  colori  dell’  arcobaleno  ed  emanava  un  profumo  di  rosa  ,  che  gli   portò  un  messaggio  importante  dal  regno  della  fantasia  .Questo  messaggio  era  scritto  in  lingua  fantasica  ,  così  Geronimo  decise  di  partire  per  il  regno  della  fantasia ,  dopo  aver  decifrato  il   messaggio.  Il  drago  dell’ arcobaleno  agitava  la  coda   in  attesa  della  partenza  ,  così   Geronimo  saltò  in  groppa e  partirono   per  il  regno  della  fantasia.

3  CAPITOLO

Il  drago  cantò  una  ninna-ninna  dolce  a  Geronimo  ,  poi  lui  chiuse  gli  occhi  e  si  addormentò  ,  all’ alba  si  risvegliò in un magnifico posto magico  .  Geronimo  pensa  che  la  magia  è solo  un  illusione  negativa  e  la  fantasia  è  una  capacità  positiva  .  Geronimo  vide  il  regno  delle  streghe  , delle sirene  , dei  draghi  , dei folletti  ,degli  gnomi  ,dei  giganti  e  l’ ultimo regno  era  quello  delle  fate  dove  c’era  la  fonte  della  giovinezza  ,  la  contea   degli  unicorni  blu  ,  la  villa  del  sole  e  della  luna  ,  la  casa  che  canta  e  la  torre  della  fata  madrina  e  infine  fu  illuminato  da  una  luce  purissima  che  era  il  castello  della  fata  Floridiana.

4 CAPITOLO

Geronimo era  confuso  perché vide  un animaletto cambiare colore  continuamente .Geronimo l’aveva riconosciuto :  era  Pustola, il  camaleonte.  I camaleonti  sanno  mimetizzarsi  , cioè  confondersi con  l’ ambiente che li circonda  ,  diventando di ogni  colore.Il drago allargò le sue grandi ali dorate ,allungò le zampe e  atterrarono .Pustola lo accompagnò  a  Castelcristallo . Esso  è  un piccolo  pustoloso camaleonte ed è la guida  ufficiale del  regno delle fate ed insieme a Geronimo  incontrarono immediatamente l’armoniosa  e bellissima  Regina  Delle   Fate, dopo aver percorso il lunghissimo  e illuminatissimo   corridoio  che  portava  al   cuore  del  castello…

5 CAPITOLO

Geronimo sfiorò il cristallo del castello  che era fresco, tiepido, trasparente e brillava di mille sfumature e anche era leggerissimo e resistentissimo e profumava di rosa . Pustola era diventato color cristallo e si era mimetizzato in modo perfetto,perché nel regno delle fate tutto e tutti sono liberi di fare ciò che desiderano. Geronimo e Pustola entrarono in un salone su un organo di cristallo , nel frattempo una fata suonava una musica dolce e armoniosa e altre sette suonavano sette trombe di cristallo . Al centro sorgeva un trono di cristallo sul quale si trovava Floridiana del Flor , la regina bianca,signora della pace e della felicità, colei che riunisce in sè l’armonia del mondo. Floridiana era una donna minuscola,ma di proporzioni perfette,aveva la carnagione delicata e risplendeva di luce cristallina,aveva le orecchie piccole e appuntite e i capelli  intrecciati di diamanti e boccioli rosa,ai piedini calzava scarpette trasparenti.La regina delle fate voleva che Geronimo partisse per una grande ricerca e che le portasse il cuore della felicità .Geronimo le disse dove poteva trovare il cuore della felicità e lei gli rispose che ci voleva una mappa  per arrivare nel paese degli orchi.Il topo Geronimo spaventato e terrorizzato non aveva intenzione di partire,ma per non deluderla le disse che avrebbe trovato il cuore.

6 CAPITOLO

Ad un  certo punto arrivò una piccola vocetta che era la guida di Geronimo  e il camaleonte Pustola gli disse che avrebbe partecipato alla ricerca e lo avrebbe aiutato alla ricerca,così Geronimo chiamò la compagnia della felicità,formata attualmente da tre persone, . All’improvviso un’altra voce strillò a squarciagola e si trattava di un’oca grassa ,molto vanitosa  ed era un ‘infermiera che voleva unirsi alla compagnia, perchè pensava che avrebbero avuto bisogno di lei in caso di malattie o malesseri.Pustola non la sopportava per la troppa parlantina, ma alla fine Geronimo portò entrambi e così la compagnia era formata da quattro persone, ma la fata Floridiana lo avvisò che sarebbero stati in cinque.

6 CAPITOLO

Ad un tratto avanzò un fanciulla leggera come una farfalla con lunghi capelli biondi,gli occhi a mandorla con folte e lunghe ciglia,la carnagione era candida come un giglio,le orecchie piccole e delicate,indossava un abito fino e lucente, al collo portava un gioiello a forma di cristallo di neve. FLORIDIANA annunciò che alla ricerca ci sarebbe stata anche Nives, la principessa delle nevi,figlia del re dei ghiacci,detta la bella tra le belle.Nives guardò attentamente Geronimo ,ma lei non parlava con nessuno , perchè era gelida come il ghiaccio e non sorrideva a nessuno.Geronimo mentre partiva riflettette attentamente sui suoi compagni di viaggio che erano dei strani personaggi.

7 CAPITOLO

Mentre loro si avviarono lungo la strada ,Geronimo incontrò un piccolo scarafaggio di nome Oscar Afaggio , anche lui voleva partecipare alla grande avventura  e voleva aiutare la bellissima e generosa regina,così fu accolto in  modo entusiasmante  arrivato e tutti salirono sulla groppa  del drago e mentre volavano un raggio di sole colpì il castello della regine delle fate e il cristallo riflette la luce, dando origine a un meraviglioso arcobaleno.Il drago salì sull’arcobaleno e partirono.

8 CAPITOLO

Si stavano dirigendo verso il pericolo, cioè nel Paese degli Orchi alleati delle streghe . La Regina delle Streghe era perfida e anche malvagia insieme al suo amico rospo  che si chiamava ” Stribacchinus” . Il Paese degli Orchi faceva paura ,incuteva terrore emanava fumi puzzolenti e c’erano immensi e grossi avvoltoi.Il drago,mentre  volava,fu colpito da una freccia avvelenata e così precipitò.

9  Capitolo

Precipitarono verso la palude della puzza e mentre Geronimo cadeva trovò una chiave di cristallo e la mise in tasca,poi insieme ai suoi compagni affondò nella melma appiccicosa e puzzolente e dietro i cespugli si affacciarono mille streghe.Ad un certo punto si udì un urlo spaventoso e Geronimo vide una strega dal volto bellissimo,ma malvagio e spietato con la bocca scarlatta,un neo sopra il  labbro,indossava scarpette rosse di seta,aveva gli occhi a mandorla uno di colore verde e l’altro nero.Era Stria,la perfida regina delle streghe che comandò loro di portare alla caverna i prigionieri dove vi erano appesi migliaia di pipistrelli che svolazzavano.Le streghe iniziarono a ballare, mentre Geronimo trovò un’altra chiave di cristallo.

10 CAPITOLO

Stria disse a Geronimo con voce minacciosa di conoscerlo e perchè fosse tornato nuovamente nel regno, ma Pustola spontaneamente le strillò la verità,mentre i compagni lo rimproverarono.Geronimo le implose di scrivere un permesso per viaggiare nel paese degli Orchi,così la regina delle streghe prese una penna da una civetta e autorizzò la Compagnia della Felicità.Mentre Stria scriveva,Geronimo trovò un’altra chiave e liberò la civetta ,che era triste e si trovava in una gabbia.

11 CAPITOLO

Geronimo e la Compagnia andò a cercare il drago nella palude puzzolente e quando lo ritrovarono lo videro in condizioni moribonde con gli occhi chiusi,disteso per terra e aveva un respiro affannoso.Geronimo lo accarezzò e nuovamente trovò un’altra chiave,così il drago morente gli chiese di trovare l’antidoto nel bosco delle civette ululanti,dove vivono tre streghe carnivore che preparano le frecce avvelenate.Geronimo era pensieroso e terrorizzato all’idea di essere mangiato dalle tre streghe,ma si fece coraggio per il suo amico drago.Geronimo,dopo un lungo e faticoso viaggio,entrò nel bosco delle civette ululanti e vide mille occhi gialli che lo osservavano tra i cespugli spinosi.Non lontano c’era un fiume di acqua verde puzzolente e il vento soffiava gelido,la luna era piena e si intravedeva il re dei pipistrelli neri.Geronimo si addentrò nel fitto bosco e tra i cespugli vide tre mani che appartenevano alle streghe e intanto trovò un’altra chiave di cristallo.Improvvisamente vide una casa che si trattava di un laboratorio, ma nel frattempo che entrava fu punto da qualcosa e svenne.

12 CAPITOLO

Geronimo si risvegliò in una gabbia e davanti a se aveva tre streghe di cui la prima era piccolissima, la seconda grassissima e la terza altissima.Tutte e tre avevano i capelli lunghissimi e bianchi, un abito grigio e un nasone appuntito con verruche pelose e una bocca sdentata.Le tre streghe cucinarono una zuppa , mentre Geronimo tentava inutilmente  una via di fuga e intanto trovò un’altra chiave. All’improvviso apparve una civetta con grandi occhi gialli e il roditore la riconobbe subito l’amica che aveva liberato,così essa per ricambiare il favore lo liberò.Geronimo si guardò attorno e vide che c’erano vasi colmi di ossa,ali di pipistrello, uova di rana,unghie,radici,erbe e moltissimi libri di incantesimi ,magie e formule magiche.Trovò una bottiglia  con l’antidoto di colore blu per salvare il drago,la mise in tasca e fuggì via,intanto le tre streghe stavano facendo ritorno a casa e il piccolo roditore corse velocemente tra il bosco tenebroso e spinoso e tra i cespugli roventi.Le tre streghe lo inseguivano velocemente, ma Geronimo riuscì a correre più veloce,così torno dal drago ,poi prese tre gocce e le versò tra le labbra del drago,che immediatamente si rialzò.Tutti salirono sul drago,mentre le tre streghe stavano per raggiungerlo e il drago spiccò il volo e intanto Geronimo trovò un’altra chiave di cristallo.

13  CAPITOLO

Mentre volavano ,Pustola indicò la Torre Puzzona ,la reggia del re degli orchi.Intorno alla torre crescevano piante spinose e puzzolenti di aglio su cui volavano insetti disgustosi e spinosi .L’acqua dei fiumi era verde , densa e viscida dal tanfo pauroso in cui nuotano pesci velenosi, spinosi e orribili .Il drago atterrò,così Geronimo decise di cercare la Mappa della Felicità , mentre gli altri sarebbero rimasti fuori. Geronimo era spaventato , ma entrò nella torre e vide sulla soglia della porta una donnona , grassa e alta , coi capelli unti , naso a patata e denti storti , era l’ orchessa  e dietro di lei c’ erano due piccoli orchi .Geronimo sgaiattolò dentro senza farsi vedere , così la famiglia degli Orchi entrò in cucina per preparare la cena , ma all’ improvviso l’Orco Zuccapelata sentì odore di topo , ma continuò a mangiare enormi cose … poi prese una mappa , si trattava della mappa della felicità.Geronimo,appena l’orco si addormentò,uscì dal suo nascondiglio e prese la chiave d’oro e la girò nella serratura e aprì il baule,dopo afferrò la pergamena e il baule si richiuse con un colpo forte,così l’orco si svegliò e lo vide,minacciandolo.Geronimo corse velocemente verso il portone e saltò fuori ,ma una zampa del drago lo afferrò e lo sollevò in aria.

CAPITOLO 14

Geronimo aprì la mappa e la mostrò ai suoi amici ed insieme esaminarono il percorso che li attendeva:Regno delle fate, Paese degli Orchi,Paese dei dolci,Paese dei giocattoli,Valle dei cuscini Paese dell’oro e infine paese delle fiabe.Tutti rimasero stupiti dalla grandezza e immensità del Regno della Fantasia,ma all’improvviso videro dall’alto il Paese dei Dolci da cui emanava un delizioso profumo di cioccolata. Atterrarono e,guardando, trovarono fiumi di aranciata e limonata,ghiaccio di granita,montagne di gelato,torre di torrone,colline di bignè….ed era abitata da ominidi e donnine di biscotti.Geronimo cominciò a girare in bicicletta di liquirizia e un automobile di biscotto.

CAPITOLO14

Geronimo insieme alla compagnia si incamminarono verso la montagna di pandispagna e si tuffarono nel lago di limonata e dalla finestra del borgo di marzapane si affacciò un omino di biscotto che si lamentò e rimproverò gli altri di non fare merenda con la sua casa. Pustola si ingozzò di dolci,gelati e torte e se ne andò massaggiandosi la pancia, intanto Geronimo trovò un’altra chiave di cristallo,e lamentadosi del dolore di pancia,così l’oca arrivò con una siringa per la mal digestione.Il giorno dopo, Geronimo insieme ai suoi amici partirono per andare dalla regina CIOCCOLATILLA che si trovava in cima alla montagna stracciatella e si munirono di attrezzature per superare il freddo,ma l’abbigliamento era fatto di dolci e zuccheri.In cima alla montagna c’erano i ghiaccioli,così a calar del sole accesero un fuoco e Geronimo trovò un’altra chiave nascosta tra i ghiaccio.Il giorno dopo ripresero il cammino,ma faceva tanto freddo che per combatterlo si misero a raccontare barzellette.

CAPITOLO 15

Pustola rideva a crepapelle che non si accorse di un crepaccio e precipitò…Tutti accorsero e Geronimo legato ad una corda scese  a vedere,ma mentre scendeva trovò una chiave e gli tremavano i baffi dalla paura perchè le pareti di ghiaccio scricchiolavano minacciose,comunque alla fine trova Pustola che lo lega e gli altri lo tirarono sopra.Poi salì Geronimo, mentre il ghiaccio si richiudeva. Poi proseguirono il loro cammino e videro da lontano il palazzo reale”CASTEL CIOCCALATO”e seguendo una serie di caramelle colorate arrivarono al castello.Intorno ad esso c’erano una fila di paggi di biscotto che li accompagnarono in un salone dove una fontana spruzzava sciroppo di rosa.All’improvviso uscì la regina CIOCCALATILLA a cui Geronimo chiese se in quel paese  si trovasse il cuore  della felicità,ma la regina gli rispose di superare una prova difficile,cioè preparare una torta che non aveva mai assaggiato e poi avrebbe risposto alla domanda.La regina sapeva e conosceva tutti i tipi di dolci del mondo,ma Geronimo,dopo essersi scervellato,prepara la torta formaggiosa,conosciuta a Topazia. Finita, la regina la assaggiò e urlò di rabbia per non averla conosciuta e si complimentò con Geronimo a cui ordinò di rimanere per cucinare per lei, ma lui rifiutò Infine la regina prese una chiave e lo portò nella stanza dei CICCOTESORO,dove c’erano milioni di lingotti di cioccolatini di cacao che voleva regalarli a Geronimo se sarebbe rimasto lì con lei, ma lui continuò a rifiutare e così la regina urlò,mentre il vulcano di cacao si risvegliò da cui sgorgava un fiume di cioccolato fuso. Tutti corsero fuori dal castello e volarono sul dorso del drago,salvandosi.

CAPITOLO16

In seguito atterrarono nel colorato mondo dei giocattoli e andarono verso una casa di bambole dove abitavano tante piccole graziose bambole dal delicato viso di porcellana.Pustola saltò su un trenino e molti fecero un giro su macchine telecomandate,su motoscafi ed aeroplani elettrici e mentre Geronimo girava tra i balocchi trovò una chiave e poi qualcosa di strano,cioè delle lacrime di legno e le seguì fino ad arrivare in una grande fattoria dove c’era un dondolo a forma di cavallo che piangeva lacrime di legno.Geronimo chiese il motivo del suo pianto e il cavallino, di nome Fulmine, rispose che nessun bambino lo voleva per giocare perchè prediligevano i giocattoli elettronici e tutta la compagnia iniziò a ripararlo e farlo ritornare nuovo e più bello di prima.

CAPITOLO  17

Ripresero il cammino e arrivarono al castello di CASTELBALOCCO,dove c’erano molti soldatini di piombo che facevano la guardia al re BOBOR e  subito Geronimo gli chiese se in quel paese si trovasse il cuore della felicità,ma il vecchi lo prese per un peluche e poi gli lanciò una sfida a scacchi.Sulla scacchiera si trovavano pezzi neri e bianchi ,viventi e una clessidra con 40 minuti a disposizione per decidere la mossa.Il re faceva il furbo,ma Geronimo fece scacco matto e vinse la partita e il re fu costretto a dargli la risposta che non era positivacosì la compagnia iniziò a scappare perchè tutti i pezzi si schierarono per combattere.

CAPITOLO 18

Dopo,atterrarono nella Valle dei CUSCINI,al confine del paese dei giocattoli e lì era tutto imbottito,morbido e soffice.Le  case erano di flanella,i marciapiedi di cotone ,le automobili imbottiti ,gli abitanti di pezza.Geronimo insieme agli altri dormirono per ore ,ma poi si annoiarono e quindi si allontanarono sul dorso del drago per dirigersi verso il paese dell’oro.Quando entrarono videro una luce scintillante sotto il sole abbagliante…tutto era oro,il bosco,le foreste,foglie e frutti,sassi e acqua,non c’era essere vivente…Seguirono un viale d’oro che portava alla reggia della regina SCINTILLA,nel frattempo che camminavano Geronimo trovò una chiave.Lui si trovò di fronte una statua d’oro che parlò con una voce metallica,era la regina DOROTEA e subito Geronimo domandò se il cuore della felicità si trovasse proprio in quel paese, ma la regina deludendolo lo invitò a trascorrere la notte nella sua reggia insieme ai suoi amici.La compagnia rimase abbagliata dai diamanti e rubini e poi si diressero verso la cucina,ma tutto il cibo era trasformato in oro e gioielli,anche i letti e le coperte erano d’oro.Il giorno successivo,delusi, partirono,portandosi un baule pieno di pietre preziose e monete d’oro.Mentre viaggiavano,si scatenò una tempesta furiosa, e il drago non riusciva a sorvolare,così buttarono le monete d’oro,mentre alcuni disapprovavano e nel frattempo il drago riprese quota.Verso sera atterrarono in cima a un picco roccioso e ammirarono il cielo stellato,sentendosi milionari per avere degli amici sinceri e dicendo che nella vita le cose più preziose come l’amicizia,l’amore,la salute e la libertà non si possono comprare.Geronimo,affacciandosi dal picco,vide il paese  delle FIABE.

CAPITOLO 19

Da lontano vide il mare della sirenetta,la casetta dei tre Porcellini,in questo paese  c’era un regnante e gli abitanti erano personaggi di fiabe,favole e leggende  come il bosco di Cappuccetto Rosso,Hansel e Gretel,Biancaneve…Iniziarono a scalare il Picco del LIBro PARLAnte dove vi erano molte pietre scolpite dalle lettere dell’alfabeto.Il sentiero finì e videro un libro enorme e Geronimo iniziò a parlare ,mentre il libro si aprì e iniziò a sfogliarsi e ne uscirono personaggi fantastici come folletti,gnomi,fate,streghe e maghi….Geronimo con coraggio domandò se lì ci fosse il cuore della felicità,ma il libro gli propose una prova da superare per ottenere la risposta e il topo accettò.Il libro gli propose di raccontare una favola più bella del mondo.Dopo avere riflettuto a lungo,Geronimo iniziò a raccontare:”nel paese delle fiabe un giorno scoppiò un forte temporale,ma quando tornò a splendere il sole nel cielo si formò un arcobaleno dove tutti i colori si azzuffarono,così ognuno andò via per la loro strada e il cielo era rimasto vuoto.Dopo vari giorni,i colori si ritrovarono e tesero le mani gli uni agli altri così come per incanto si formò nel cielo un meraviglioso arcobaleno e tutte le creature viventi ammirarono il meraviglioso trionfo dei colori e inoltre nel mondo regnò la pace perchè soltanto in un clima tranquillo e sereno si vive meglio e si può costruire un mondo migliore.Appena Geronimo finì,il libro si complimentò con lui e gli diede la risposta che era ancora una volta negativa.Geronimo rimasto deluso,decise di tornare dalla regina delle FATE a mani vuote e con il cuore gonfio di tristezza.

20 CAPITOLO

La sera si riposarono e il giorno seguente partirono all’alba per ritornare al regno delle FATE tristi e delusi.Geronimo pensieroso infilò le mani in tasca e giocò  le chiavi di cristallo,trovate  lungo il suo viaggio e poi guardò una stella cadente ed espresse un desiderio.La stella cadde nel giardino delle fate e lui insieme ai suoi compagni  la seguirono e il topo trovò un’altra chiave,passò accanto ad un pozzo e un  stagno di cristallo e una quercia con una porticina con trentatré lucchetti di cristallo.Improvvisamente ricordò le trentatré chiavi di cristallo  che aveva raccolto durante il viaggio e iniziò ad aprire i lucchetti, aprì la porta e precipitò nel buio improvvisamente una luce penetrò dall’alto e notò che si trovava in una grotta di cristallo. Un raggio di sole illuminò la grotta e lui riprese il coraggio e la forza .Al centro della grotta c’era una cascata di acqua cristallina e ciò diede vita ad un arcobaleno . Nell’acqua della fonte , appoggiati sul fondo di cristallo, c’erano 7 cuori : oro , argento , rubino , ambra , zaffiro , smeraldo e cristallo , ma Geronimo doveva sceglierne solo uno. Pensieroso e turbato , Geronimo scelse il più prezioso e immerse la mano nell’acqua , mentre rifletteva e prese il cuore di cristallo , puro e capace di riflettere la luce .

21 CAPITOLO

Geronimo , appena preso il cuore , decise di uscire  ma non trovava la via d’uscita e accanto alla cascata notò 7 indovinelli che doveva  risolverli tutti per trovare la soluzione e le iniziali delle sette parole trovate formarono la via d’uscita : LA CASCATA .

Attraversò la cascata e trovò una scala di cristallo che saliva in alto, così uscì dal pozzo e vide volare sulla sua testa  un drago su cui c’era la regina delle streghe , minacciosa e intimanddo di darle il cuore . Geronimo in un attimo nascose il cuore , mentre lei atterrava .La regina balzò dal carro insieme al re dei pipistrelli neri e minacciosa voleva il cuore per distruggerlo , perché il suo potere si nutriva di tristezza , intimando di farlo divorare dal suo drago in un solo boccone . Geronimo era ostinato e nel frattempo arrivarono i suoi compagni , così il mitico topo gli venne un’idea eccezionale , cioè comunicare con Oscar, lo scarafaggio , attraverso il linguaggio dei segni , così la regina non avrebbe capito . Geronimo comunicò al suo amico di aver gettato il cuore nello stagno , la regina catturò il topo e il drago nero lo prese con gli artigli e si lavò in volo .Improvvisamente il drago mollò la presa a Geronimo e precipitò nel vuoto , ma fu salvato da un  unicorno dalle morbide e soffici ali bianche di nome ALISEUS.

CAPITOLO 22

Geronimo precipitò nel vuoto ,ma all’improvviso salì sulla groppa di un unicorno bianco alato di nome ALISEUS ed entrò nella compagnia della felicità e atterrarono nel Giardino delle fate ,dove lo aspettavano i suoi compagni .Oscar aveva recuperato il cuore di cristallo che era caduto nel fango e tutti la acclamarono e applaudirono e Nives cominciò a piangere perché adesso aveva trovato una famiglia .Geronimo e gli altri stavano per portare il cuore della felicità alla regina ,quando scoppiò ed esplose un milione di stelle e corsero verso Floridiana che si trovava nella sala del trono .Appena lei prese il cuore ordinò di riportarlo nella grotta e spiegò che lei sapeva dove si trovasse , ma ribadì che grazie alla lunga e faticosa ricerca avete capito che la felicità non viene da ciò che hai o possiederai ma sta in ciò che sei . Geronimo salutò tutti i suoi amici e salì sul drago che si tuffò nel vertice dei sette colori.Di colpo si trovò sul suo letto ,suonò la sveglia e si alzò e capii subito che era stato tutto un sogno , dopo una grande scorpacciata di 101 piatti di spaghetti al formaggio e una terribile indigestione .Dopo si lavò ,si vestì con una forza energica di trasmettere a tutti la felicità e diffondere la luce dell’allegria .Basta un sorriso e piccoli gesti per diffondere la felicità.Così facendosi un bagno caldo , gli venne l’idea di scrivere il libro intitolato “ALLA Ricerca  della  Felicità  ”

THE END

 

La mia compagnia

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Nell’adolescenza stare con i propri coetanei ed essere accettati da loro è fondamentale, ma non è semplice. Per questo spesso, gli adolescenti si lasciano influenzare nei gusti e nel comportamento. Famiglia, scuola, amici e società sono momenti che possono facilitare e favorire lo sviluppo e la maturità in senso positivo o negativo. Io faccio parte di tanti gruppi tra cui scolastico, sportivo e quello della catechesi e conosco molti amici, vicini di casa, conosciuti in  parrocchia e discutiamo di vari argomenti , quali calcio, musica, moda, cantanti e argomenti personali , ma spesso mi ritrovo sola, respinta e rifiutata , forse per  il mio carattere assillante e petulante o forse per timidezza o paura di non essere all’altezza. Anche in palestra, nonostante il mio gruppo è abbastanza numeroso, si formano squadre competitive e spesso mi ritrovo alla fine delle lezioni sola, seduta in un angolo. Anche in ambito parrocchiale dove tutti si credono dei buoni cristiani, caritatevoli mi trascurano e mi mettono in disparte , invece dovrebbe essere  un modo per fraternizzare. La famiglia, che dovrebbe essere unita e compatta,, anche qui mi sento abbandonata e trascurata, perché i miei genitori sono sempre impegnati con il lavoro e invece di aiutarmi a superare quei momenti difficili, sono sempre distratti dal lavoro o altre preoccupazioni e non ascoltano il mio messaggio di solitudine.. Vorrei avere un rapporto amichevole e affettuoso con qualcuno , invece penso che non esistono amici , ma  solo conoscenti e non ritengo nessuno vero amico , perché nessuno è in grado di comprendermi e aiutarmi , anche se il ragazzo nell’adolescenza non preferisce la solitudine, ma bensì il bisogno di stare insieme agli altri prevale. Un’importanza fondamentale assume l’amicizia tra  un gruppo  di coetanei. Nell’adolescenza il ragazzo comincia ad inserirsi nella società e in vari gruppi scolastici, sportivi che dovrebbero favorire la nascita di una nuova amicizia , ma anche se avviene ci saranno dei motivi che lo porteranno a cambiare gruppo…ecco perché non credo nell’amicizia. Ecco il mio motto:” meglio soli che mali accompagnati” .Quindi l’unica persona che veramente mi ascolta e mi comprende e subisce tutti i miei dubbi, perplessità e tutte le mie monellerie è la mia cara nonna,  l’unica vera amica e confidente che mi sa comprendere e mi incoraggia e conforta nei momenti di bisogno e sconforto.