Autore: ludovicamaiolino

JAVERT’S SUICIDE

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Javert, chi è quest’uomo? Che tipo di diavolo è? Mi ha preso in trappola e ha scelto di lasciarmi andare? Era la sua ora, finalmente di mettere un marchio sul mio destino, cancellare il passato e lavando bene la mia fedina penale. Basterebbe un colpo del suo coltello. La vendetta era sua e lui mi ha ridato la vita! Dannato se vivrò in debito di un ladro! Dannato se io cedo alla fine della caccia. Io sono la legge e la legge non si può beffare. Sputerò la sua pietà dritto sulla sua faccia. Non c’è nulla sulla terra che condividiamo. Che sia Valjean o Javert! Come posso permettere a quest’uomo di mantenere il dominio su di me? Quest’uomo disperato che ho cacciato mi ha dato la mia vita. Mi ha dato la mia libertà. Sarei potuto morire per mano sua. Era suo diritto come era mio diritto morire invece io vivo, ma vivo in un inferno! E i miei pensieri volano lontano. Quest’uomo può essere creduto! I suoi peccati sono stati perdonati? I suoi crimini possono essere repressi? E ora devo cominciare a dubitare. Chi non ha mai messo in dubbio tutti questi anni? Il mio cuore è di pietra e ancora trema. Il mondo che ho conosciuto si perde in un ombra. E’ lui dal cielo o dall’inferno? E non sa che concedendomi la mia vita oggi quest’uomo mi ha ucciso? Lo sto raggiungendo, ma cado e le stelle sono nere e fredde. Mentre guardo nel vuoto un mondo che posso sostenere io scappo dal mondo, dal mondo di Jean Val Jean. Non c’è nessun orologio che posso girare. Non c’è modo di andare avanti…

DIARIO

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17 marzo

Caro Roith, oggi è martedì e siamo a -4 giorni dal sabato, da quei due giorni di riposo che abbiamo ogni settimana.      Anche sa già penso a cosa fare sabato e domenica, mi rendo conto che ancora è solo martedì.                                              Stamattina abbiamo avuto compito di inglese e penso che sia andato tutto bene. Oggi non so perché ma il tempo a scuola non passava mai. quando alle 14:10 è suonata la campana non mi sembrava neanche vero, anche perché ero giù di morale e mi dovevo preparare ad un pomeriggio noiosissimo!                                                                                       E’ stato un pomeriggio piovoso ed inoltre la mamma era impegnata a scuola, papà a lavorare in ospedale e io ero sola con i miei libri. Dopo aver studiato non sapevo cosa fare allora ho pensato di passare il tempo con il mio cellulare, telefonando alla mia migliore amica. E’ stato un modo piacevole di trascorrere il tempo, anche perchè ci siamo raccontate tante cose che prima non sapevamo. Poi infine è arrivata la mamma e mi sono risollevata di morale.

 

18 marzo

Caro Roith, oggi è mercoledì e mancano 3 giorni al sabato.                                                                                                            Stamattina ho avuto una notizia stupenda: la professoressa di matematica mi ha detto che se continuo a studiare così, probabilmente mi metterà 10 a fine quadrimestre. Non stavo più nella pelle, ero felicissima e non vedevo l’ora di dare la notizia a mamma, professoressa di matematica, che si sarebbe subito complimentata con me. Le ore a scuola oggi sono volate e non vedevo l’ora che arrivasse il pomeriggio: dovevo andare in palestra!                                                  Ho finito poco fa l’allenamento, durante il quale mi sono rilassata molto. Ne sentivo proprio il bisogno! Sono arrivata a casa e ho finito i compiti ed ora mio caro Roith dopo che ti scrivo, sai cosa farò? Andrò a dormire. Buonanotte!

 

19 marzo

Caro Roith, oggi è la festa del papà e stamattina quando mi sono svegliata ho fatto gli auguri a mio padre che è stato contentissimo di ricevere la mia chiamata. Oggi la scuola non finiva mai! Avevo voglia di vedere papà per dargli il regalo anche se mi dispiaceva non poter cenare con lui, visto che era impegnato in una cena di lavoro. Ma proprio oggi dovevano fare questa cena?! So però che non dipendeva da lui e che non ci posso fare niente. Non solo questa sgradevole notizia, ma anche un pomeriggio passato a scuola di mamma a non fare niente, chiusa in un’aula. Per fortuna mamma ha avuto una buona idea, di andare a mangiare una pizza io e lei ed anche se mi mancava papà, la serata è stata piacevole e con mamma ci siamo fatti un sacco di risate!

 

20 marzo

Finalmente venerdì!! Oggi la giornata è passata in fretta. Ho avuto la partita di pallavolo con la squadra scolastica: abbiamo stravinto! Il nostro professore di educazione fisica era felicissimo e noi anche. Rientrata in classe il tempo è proprio volato e finalmente è suonata la campana. Di pomeriggio prima sono andata in palestra poi sono andata con una mia amica in un centro commerciale: è stato divertentissimo! Non vedo l’ora di rifarlo!                                                Ora mio caro Roith sono seduta sulla sedia della mia scrivania e riempio le tue pagine e non ti nascondo che mi fai tanta compagnia, però adesso devo andare, la mamma mi chiama! Buonanotte!

 

21 marzo

Sabatoooooooooo! La sveglia non ha suonato! Oggi è stata una giornata favolosa, ma anche stancante. Ho avuto due feste di compleanno, una a Catania e l’altra a Siracusa. Mi sono divertita un mondo è dire poco. Quanti giochi e quante risate! Vorrei sempre dei pomeriggi come questo. Non ti racconto le corse che ho fatto fare a papà per cercare di essere puntuali alla festa a Siracusa. Devo dirti però la verità, ora che sto scrivendo finalmente mi rilasso. Mi fa male un po’ la testa ed ho solo voglia di sdraiarmi nel mio bel lettuccio!                                                                                     Sogni d’oro Roith!

22 marzo

Ed è arrivata la domenica. Oggi dovrebbe essere una giornata rilassante ma invece ho avuto molti impegni: di mattina sono stata in parrocchia insieme al mio gruppo “Pippo e Paperino” dell’Azione Cattolica. Dovevamo creare un regalo per il nostro educatore che ha compiuto 25 anni. Abbiamo creato un portafoto con delle mollette di legno che abbiamo pitturato. Non ti posso descrivere la felicità di Daniele, per lui è stato il più bel regalo che potessimo fargli: qualcosa creata con le nostre mani; di pomeriggio sono andata a casa di un mio amico e abbiamo disegnato poi siamo andati in chiesa a fare le prove di canto prima della messa. Ora mi sto preparando per la cena, anche se siamo soli io e mamma, visto che papà è partito per accompagnare il nonno ad una visita medica a Roma. Mi sa tanto che andrò a letto presto.

 

23 marzo

Caro Roith, oggi non sono andata a scuola perché mia mamma aveva una visita medica a Siracusa. Di mattina non ho fatto granché, ho disegnato e poi sono uscita con mamma a fare la spesa. Dopo pranzo sono uscita per andare a trovare un mio amico. Verso le 19.00 la mamma è venuta a prendermi e siamo andati dai nonni per prendere papà che è tornato da Roma, abbiamo cenato lì e subito dopo siamo tornati a Catania. Ora è tardi e sono davvero stanca! Domani inizia un’altra settimana di scuola!                                                                                                                                        Buonanotte Roith!

24 marzo

Caro Roith, oggi sono stata a scuola e ho preso due buoni voti: in inglese 8, anche se potevo prendere di più, visto che avevo fatto degli errori stupidi; in letteratura 7.50, anche qua potevo prendere di più, però mi accontento anche perché era un po’ difficile. Ho studiato tutto il pomeriggio, sono stanchissima! Vado a dormire!                                          Notte!

CARO PROFESSORE

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Caro professore,                                                                                                                                                                                        quanto mi manca! Sono ormai sei mesi che sono partita e mi paiono sei anni! Ho pensato così di scriverle: in questo modo mi posso illudere che io sia ancora là.                                                                                                                                       Lei sa come sono andate le cose: mio padre ha ricevuto un’offerta di lavoro “allettante”, come dice lui; poi lui e mamma hanno deciso senza chiedere niente a me e nel giro di un mese siamo partiti: ma le sembra giusto? Forse non faccio anch’io parte della famiglia? Così ho dovuto lasciare tutto e tutti: la scuola, gli amici, i compagni, la mia camera, perfino Ron, il mio barboncino bianco… Povero Ron, chissà adesso dov’è, avrà senz’altro pensato che io l’ho voluto abbandonare e che sono una ragazzina cattiva! Le devo confessare una cosa, che non ho fatto in tempo a dirle prima: soffro terribilmente anche perché ho dovuto lasciare… bè, sì, glielo dico: Samuele, il ragazzo della II C. A me piaceva da morire, dopo tanto tempo si era accorto di me e mi ha anche offerto una cioccolata! E adesso ho detto addio anche a Samuele!                                                                                                                                                                            Non è che qui non sia bello; questa cittadina si chiama Bergen e si trova a sud-ovest della Norvegia.  Ci sono case coloratissime e le vie sono spesso piene di ragazzi ; anche il porto è molto carino e al mercato vendono di tutto. Ma il cielo è spesso grigio e triste. Mio papà, poi, non c’è quasi mai: si è imbarcato sull’Hurtigruten  che è una specie di nave da crociera, che porta i turisti a visitare i fiordi e si spinge fino a Capo Nord. lui fa l’interprete, mi ha detto, e si trova bene, anche se è costretto a stare spesso lontano da noi. Mia mamma, invece, prepara panini ai gamberetti e spiedini di pesce in locale che si affaccia sul porto. In quanto a me, vado in una scuola dove c’è una classe in lingua italiana, a pochi chilometri da qui. l’unico aspetto positivo è che sto imparando velocemente l’inglese (qui tutti, ma proprio tutti lo conoscono bene!).                                                                                                                                                         Adesso la lascio, ma, per favore, mi pensi ogni tanto! Io cercherò di non morire di nostalgia.                                                Un grande abbraccio e mi saluti tutti i compagni di classe!                                                                                                                                                                                                                                                            Ludovica

P.S. : può portare un saluto particolare a Samuele? E gli dica che non lo dimenticherò mai!

ARTICOLO 7

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Questo è il mio articolo

LE REPUBBLICHE MARINARE

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Le repubbliche marinare italiane nacquero nell’ottocento e sono quattro: Amalfi, Pisa, Genova; Venezia.

Gli elementi che caratterizzano una repubblica marinara sono:

–  l’autonomia,  la politica, l’economia, la cultura

– il possesso di una flotta di navi

– l’uso di una moneta propria accettata da tutto il mediterraneo

– la partecipazione delle crociate

Stemmi delle Antiche Repubbliche Marinare Questi stemmi  sono delle quattro repubbliche marinare italiane:

Venezia fu fondata dai veneti nel V secolo. La città acquisì potenza con gli scambi commerciali. La quarta crociata le permise di conquistare le località marittime dell’impero bizantino. Alla fine del XIV secolo, Venezia diventò uno degli stati più ricchi d’Europa con la moneta zecchino.

Genova iniziò a rendersi autonoma dal 1096, partecipando alla prima crociata. La Repubblica fu ufficializzata nel 1528. Genova fu governata fin dal medioevo da Consoli o Podestà .

La Repubblica di Pisa nacque nel XI secolo. In questo periodo Pisa rafforzò i suoi commerci nel Mar Mediterraneo e alla fine finì per scontrarsi con le navi saracene. Nel 1016 Pisa e Genova sconfissero i Saraceni.

Amalfi fu fondata dai Romani che diretti a Costantinopoli fecero naufragio sulle coste pugliesi, poi dopo aver fondato Melfi si stabilirono nella costiera amalfitana.

immagine Questa immagine rappresenta gli stemmi delle quattro repubbliche marinare.

video Questo video spiega come sono nate le repubbliche marinare e da chi sono state fondate.

L’ILIADE – PROEMIO

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PROEMIO:

Canta, o dea, l’ira di Achille figlio di Peleo,

rovinosa, che mali infiniti provocò agli Achei,

e molte anime forti di eroi sprofondò nell’Ade,

e i loro corpi fece preda dei cani

e di tutti gli uccelli; si si compiva il volere di Zeus,

dal primo istante in cui una lite divise

l’ Atride, signore di popoli, ed Achille divino.

PARAFRASI PROEMIO:

Canta dea la rabbia di Achille figlio di Peleo

Achille provocò agli Achei mali infiniti,

uccise molti eroi forti,

e li diede a i cani e agli uccelli che se li mangiarono;

così si compiva  la volontà di Zeus,

dal primo momento in cui finì una lite tra

l’ Atride ed Achille. 

COMPITO IN CLASSE: DESCRIZIONI

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Descrizione di una persona:

La persona che voglio descrivere è una mia vicina di casa che si chiama R., ha 10 anni, però fra pochi giorni ne farà 11.

E’ molto magra ed è alta 1,54 m;  ha capelli corti di colore biondo scuro, occhi piccoli di colore castano, un naso piccolino e all’insù , delle labbra sottili, ed ha la carnagione scura. Veste di solito con tuta e felpa o con jeans e magliette colorate, invece quando va a praticare tennis usa pantaloncini, maglietta, visiera e scarpe da tennis.

Descrizione di un luogo:

Il luogo che voglio descrivere sono le Dolomiti:  sono delle montagne che si estendono in Valle d’ Aosta, nella zona settentrionale della Lombardia, in Veneto, in Trentino-Alto Adige ed anche in Austria. Queste montagne sono molto alte da 3000 m a 3800 m, il clima è molto freddo soprattutto d’inverno e raggiunge di solito la temperatura di 8 gradi sotto zero, ma anche meno. D’estate il clima è freddo e la temperatura nella media è di 5 gradi.

Nelle Dolomiti è molto diffuso il turismo; ci sono posti per sciare (d’inverno), invece in estate si possono fare escursioni guidate.  Ci sono tanti posti di ristoro come le malghe, una delle più importanti è la malga Fane, che è costituita da un insieme di fattorie dove si allevano animali, in genere mucche e dove è possibile comprare e gustare cibi genuini della zona.

[Viste] dal paese, le Dolomiti creano un paesaggio stupendo, con laghetti, ghiacciai ecc…

Descrizione di un oggetto:

L’oggetto a cui sono tanto affezionata e che voglio descrivere è il mio cellulare. E’ di forma rettangolare con angoli arrotondati. E’ un Samsung Galaxy note 2 di 5.6 pollici. Ha molte funzioni che consentono di fare molte operazioni, oltre a quelle principali. Con il mio cellulare si può inviare messaggi, navigare in internet, inviare e ricevere e-mail, ascoltare musica, chiamare, fare fotografie e video; Siccome è un Samsung Galaxy note 2 può anche scrivere note, e in confronto ad altri cellulari le può anche personalizzare. Ha un display molto grande e luminoso, che permette un’ ottima lettura e visione delle immagini. Io ho diverse cover del mio cellulare, sono tutte molto colorate ed alcune molto particolari.

Intervista

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Fine a che età era obbligatorio andare a scuola ai tuoi tempi? Ai miei tempi era obbligatorio andare a scuola fino alla V elementare, quindi fino all’età di 10 anni. Dopo, se si voleva, si poteva continuare a frequentare la scuola media e successivamente le scuole superiori.

Quante ore si svolgevano a scuola? Dipendeva dal tipo di scuola, da un minimo di 4 ore (scuola elementare)  ad un massimo di 6 ore (scuola superiore)

Alla fine della quinta elementare si faceva un esame? Come era? Si alla fine della V elementare, si doveva affrontare un  esame che riguardava tutte le materie studiate. L’ esame era abbastanza difficile, soprattutto per chi non aveva studiato.

Quali materie si studiavano? Si studiavano: italiano, matematica, geografia, storia, latino, religione, educazione fisica, disegno,

Come si andava vestito a scuola? Si andava vestiti a scuola con il grembiule e il fiocco (scuole elementari), invece vestiti con abiti borghesi alla scuola media e alle superiori.

Le classi da te erano miste? No. Le classi erano solamente maschili o femminili.

Esistevano le gite didattiche? No, non esistevano

Chi era mancino poteva scrivere con la sinistra? No, gli insegnanti rimproveravano spesso chi scriveva con la mano sinistra perché volevano che si usasse esclusivamente la mano destra.

Alle maestre si poteva dare del tu oppure si doveva dare del lei? Ai maestri si dava rigorosamente del lei.

C’ era l’ usanza di marinare la scuola? Assolutamente no, in quanto si subivano severe punizioni.

Ai tuoi tempi alcuni tuoi compagni di classe andavano a lavorare? si, se la loro famiglia ne aveva bisogno.

Cosa accadeva se succedeva un terremoto? Gli insegnanti ci dicevano di stare tranquilli e non agitarci, perché se  ci accalcavamo tutti davanti  l’ uscita, sarebbe stato molto pericoloso.

Quanti libri si portavano a scuola? Si portavano tutti i libri delle materie del giorno. Alcuni libri erano per più discipline messe insieme.

Quanto duravano le vacanze di natale, di pasqua e quelle estive? Le vacanze di natale duravano circa 15 giorni, quelle estive terminavano dopo la prima settimana di giugno per iniziare i primi di ottobre e quelle di pasqua duravano all’incirca 5 giorni.

Come si andava a scuola? A scuola si andava a piedi, spesso in gruppo con i compagni del quartiere

C’ erano laboratori per svolgere attività didattiche? Si, nelle scuole superiori c’ era il laboratorio di fisica e chimica e di disegno.

Alla fine dell’ anno si facevano le recite? No, a quei tempi non si usava fare le recite.

Quanto durava l’ intervallo? Se ne faceva uno? Si faceva un solo intervallo che durava 15 minuti.

I ragazzi più vivaci come venivano puniti? Alle scuole elementari con le bacchettate sulle mani, alle scuole medie si andava in punizione dietro la lavagna, alle scuole superiori si veniva conferiti al preside.

Si usava lo zaino? No, si usavano le cartelle oppure le cinghie elastiche.

A che ora si entrava? Si entrava a scuola alle 8:30.

A che ora si usciva? Si usciva alle 13:30.

Quanti giorni alla settimana si facevano? Si svolgevano 6 giorni dal lunedì al sabato.

C’ erano progetti extrascolastici? Quali? No.

Quale era la tua materia preferita? La mia materia preferita era la storia.

LA MIA COMPAGNIA

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La mia compagnia è formata da 6 membri. Sono ragazzi che ho conosciuto all’ACR (azione cattolica ragazzi).

Di questi miei amici, A.M. è appassionato per i giochi elettronici, S. per gli animali, A.L. per il disegno e la pittura, A.E. per la matematica e per i giochi scientifici,G. per il calcio e per il tennis, io, invece, ho una passione per la musica, sia italiana che straniera.

Con questi miei amici mi ritrovo il sabato pomeriggio all’ACR dove facciamo una riunione dove si discute di argomenti religiosi, poi finita la riunione dell’ACR andiamo a giocare a casa di uno di noi e poi andiamo in pizzeria. La domenica ci ritroviamo per andare a messa e dopo andiamo in giro per i negozi con i nostri genitori.

A volte la domenica andiamo a fare scampagnate sull’Etna o in zone di campagna tranquilli, a contatto con la natura. Qui ci troviamo molto bene perchè a tutti noi piace stare a immersi nella natura, ad osservare piante ed animali.

Noi ci siamo quasi tutti conosciuti all’ACR, invece con altri ci conoscevamo da prima.

Credo che noi non abbiamo gusti comuni anche se molte passioni ci accomunano.