Narrativa

L’ isola del tesoro

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INTRODUZIONE

Tutto cominciò, con un vecchio baule da marinaio e la mappa di un misterioso tesoro………..

Jim ,il giovane protagonista ,decide di tentare l’avventura imbarcandosi sulla nave Hispaniola alla ricerca di un’ isola misteriosa……..

 

CAPITOLO UNO

Un giorno alla locanda arrivò il capitano Bill Bones  col suo pesante baule di legno, con una voce che dava i brividi ,si sistemò nella stanza migliore delle locanda,scrutando l’orizzonte con un grossissimo cannocchiale da marinaio .Il capitano aveva una zampa sola  provocando incubi La sera si sedeva sempre allo stesso tavolo ingozzandosi  ,e cantando a squarciagola.

 

CAPITOLO DUE

Una  mattina d’autunno arrivò un grosso cane nero , con una grossa spada al fianco,il capitano fù colto di sorpresa,dopo qualche istante i due finirono per litigare .Cane nero ne ebbe abbastanza e scappò via  ,ma anche il capitano rimase ferito ,a quel punto disse a Jim  di avvertirlo quando sarebbe arrivato macchia nera.

 

CAPITOLO TRE

 

Dopo qualche giorno,alla locanda arrivò un mendicante cieco chiedendo aiuto ,JIM gli diede il suo aiutò, ma il mendicante non era altro che un pirata che cercava il capitano,quando lo trovò gli conficcò qualcosa nella zampa lasciandolo dopo qualche istante senza vita,era la macchia nera

 

CAPITOLO QUATTRO

 

Alla locanda c’era tutta la roba del capitano,cannocchiale,berretto una giacca ,ma soprattutto un grosso baule ,JIM chiamò la madre raccontandole tutto ,quindi decisero insieme di andare a chiedere aiuto ,ma nessuno li volle aiutare,cosi’ pensarono di tornare indietro prima che arrivassero gli altri pirati ,e di aprire il baule  e vederne li contenuto.arrivati alla locanda non trovarono subito la chiave .Una volta trovata la chiave aprirono il baule trovando:due vestiti,una conchiglia di Siviglia.una scodella di latta un orologio e quattro bussole rotte niente di interessante ma…..

 

CAPITOLO QUINTO

A un certo punto trovarono una busta rigonfia piena di monete ,la madre incominciò a contare i dobloni d’ oro d’argento ,senza accorgersi che erano già arrivati  i pirati,implorando la madre decise di scappare mentre i pirati sfondavano la porta,mentre scappavano dalla finestra JIM si  accorse di una tela nascosta  all’interno del baule,mentre prendeva  la tela udi’ il nome del pirata cieco PEW.

 

CAPITOLO SEI

 

Una volta scavalcata la finestra ,arrivarono su un mucchio di foglie soffici,aspettarono che i pirati fossero dentro la locanda per darsela a gambe .Una volta dentro i pirati si accorsero che la locanda era vuota ,e che anche la tela era scomparsa  ,cosi’ decisero di inseguirli ,JIM e la madre sfiniti decisero si nascondersi sotto un ponte ,ma quando stavano per essere scoperti ecco che arrivarono i soldati,mettendo in fuga i pirati e lasciando da solo il pirata cieco PEW.

 

CAPITOLO SETTE

 

Il pirata fù catturato dai soldati JIM e sua madre furono riaccompagnati dal comandante Dance alla locanda, una volta arrivati videro che era tutto sotto sopra ,il comandante decise che era meglio che la madre rimanesse a dormire in paese ,e che JIM andasse  a cercare il dottorLIVESEY perchè era l’unico che poteva aiutarlo. Il   dottore quella sera si trovava a casa del conte TRELAWNEY,i due diedero ospitalità a JIM,lui raccontò tutta la storia ,dopo cenò insieme a loro e finalmente quella sera si senti’ al sicuro.

 

CAPITOLO OTTO

 

Finalmente il segreto del capitano stava per essere svelato ,il dottore e il conte  cercarono di decifrare quello che  stava scritto nel quaderno ,era pieno di numeri ,alla fine  l’unico che capi’ il contenuto fù il conte ,lui decifrò che quei numeri che il capitano aveva scritto non erano altro che i  trent’anni trascorsi al fianco del famigerato CAPITANO FLINT.Sulla mappa trovarono una x con scritto qui c’è il tesoro ,allora il conte decide  di comprare una nave ,e di partire alla ricerca del tesoro.

 

CAPITOLO NOVE

 

Diverse settimane dopo il conte trovò  la nave chiamandola HISPANIOLA .JIM,convinse  la madre  rimanere in paese fino al suo ritorno.Raggiunse Bristol insieme al custode del conte,impaziente JIM chiese al conte quando sarebbero partiti ,il conte rispose che prima JIM doveva andare a cercare il cuoco alla sua locanda,arrivato alla  locanda del cuoco ,JIM  gli  raccontò  quello che gli aveva detto il conte ,ma ben presto scopri’ che alla locanda si trovava il cane nero ,scoperto il cane scappò ,il cuoco mandò uno dei suoi a cercarlo,senza esiti positivi i  due nel frattempo si incamminarono verso la nave dove si trovava il conte..Ma nella mente di JIM si insediò un dubbio ,che fosse il cuoco il tizio con una zampa sola?

 

CAPITOLO DIECI

 

Arrivati alla nave ,il dubbio di JIM svani’ davanti alla bellezza  della nave,salito a bordo il conte disse aJIM che il dottore lo voleva salutare ,ma durante i saluti vennero interrotti da un marinaio che annunciava un ospite,il capitano SMOLLET,il conte ne fù infastidito ma alla fine lo fece entrare, il capitano disse loro a chiare lettere che i misteri non gli piacevano ,e che voleva salpare insieme a loro,e che soprattutto dovevano spostare tutte le armi a popppa  per  evitare un ammutinamento dell’equipaggio,anche se il conte non era d’accordo dovette accettare la richiesta del capitano.

 

CAPITOLO UNDICI

Finalmente  si salpa pensò JIM,ma tutto il suo entusiamo svani’ ,quando il capitano smollert lo chiamò a rapporto ,sgridandolo di raggiungere il cuoco ,arrivato in cucina il cuoco gli disse di tornare sul ponte ,e di godersi la partenza .cosi’ fece JIM .Aveva sbucciato più patate sulla nave che in tutto il resto della sua vita, però stare in cucina insieme al cuoco era divertente .Il cuoco raccontava a JIM tutte le sue avventure ,spesso interrotto  dal pappagallo FLINT che faceva perdere la pazienza al cuoco. Nei momenti liberi JIM si godeva il viaggio anche se sapeva che ci sarebbero stati problemi.

 

CAPITOLO DODICI

I dubbi di JIM  ben presto si rivelarono veritieri, una notte mentre era sul ponte gli venne fame ,cosi’ pensò di mangiare una mela,infilandosi dentro la botte che  li conteneva  ne prese una mangiandola dentro la botte ,quando senti’ la voce del cuoco insieme ad altri marinai ,che si preparavano all’ammutinamento contro il conte ,capi’ solo allora che l’ equipaggio della nave apparteneva al capitano FLINT ,cercava l’occasione per poter uscire dal barile ,e raccontare tutto.A un certo punto senti’ gridare TERRA…… ,usci’ allo scoperto sperando di poter  raccontare tutto al conte ,ma fù interrotto  dal capitano  che chiedeva se qualcuno conoscesse l’isola.Il cuoco rispose che lui conosceva già il posto ,ma quando il capitano gli consegnò la mappa ,lui si accorse che ne  mancava un pezzo.

 

CAPITOLO TREDICI

 

 

Arrivati all’isola  JIM cercò qualcuno dal muso amichevole  per raccontare tutto ,trovò il dottor LIVESEY che gli ordinava di prendergli delle cose sotto coperta ,quindi ne approfittò per raccontargli tutto ,finalmente riusci’ a raccontare tutto sia  al dottore che al conte ,il dottore ,ringraziò jim  per il suo coraggio. A quel punto pensarono ad un piano , dissero all’equipaggio che l’indomani potevano scendere sull’isola .Il giorno seguente,i pirati scesero  sulla terra ferma ,JIM pensò di scendere insieme a loro per scoprire chi era dalla loro parte.

 

CAPITOLO QUATTORDICI

Una volta arrivati  sulla terra ferma JIM si nascose  tra i cespugli per verificare di chi si poteva fidare ,cadde in una pozzanghera, e mentre  si rinfrescava udi’ delle voci ,si avvicinò ,e vide  il cuoco  che discuteva animatamente con il pirata TOM ,perchè non voleva tradire il conte ,ma per lui non ci fù via di scampo ,il cuoco lo uccise ,impaurito JIM scappò a zampe levate ,ma  si scontrò contro un pirata del capitano FLINT lasciato li’ tre anni prima JIM chiese al pirata  se il tesoro esisteva davvero ,lui rispose di si.A un certo punto si senti’ un gran , boato era incominciata la guerra tra il conte ,e i pirati comandati dal cuoco,il conte ebbe la meglio .JIM vide la bandiera inglese  sventolare  e capi’ ,che i loro amici avevano vinto.JIM riusci’ a ritornare sulla nave ,quando il conte  rivide JIM ne fù contento ,aveva  temuto che fosse stato ucciso in battaglia ,terminati i saluti ,andarono tutti a dormire li aspettavano una battaglia durissima.

 

CAPITOLO  QUINDICI

 

Il giorno dopo JIM fù l’ultimo a svegliarsi ,senti’ un gran frastuono ,l’equipaggio della nave si  stava preparando a scendere ,per combattere contro SILVER il cuoco .Arrivati a terra ,videro che qualcuno si avvicinava sventolando una bandiera bianca ,era silver ,una volta trovatosi davanti al conte,silver lo intimò di dare a lui la mappa ,caso contrario li avrebbe attaccati ,ma il conte non si fece impressionare.Dopo un’ora silver attaccò il conte  con tutta la sua ciurma ,era un tutti inseguivano tutti ,nel frattempo JIM cercò di scappare ,ma qualcuno  gli taglio’ la strada sembrava perduto ,ma all’improvviso  il conte non sbaglio’ un colpo uccidendo alcuni mascalzoni.

 

 

CAPITOLO SEDICI

 

Dopo la ritirata da parte dei pirati ,il dottore incominciò a curare il resto della ciurma ,finito di curare i feriti ,il dottore prese il fucile la mappa e usci’.Dopo poco anche JIM  usci’ alla ricerca di GUNN,il pirata del capitano FLINT ,voleva trovare sia lui che la sua scialuppa ,per poter cogliere SILVER di sorpresa ,che aveva  occupato la nave durante lo scontro.Nel frattempo  dalla nave si staccava una scialuppa con a bordo SILVER.

 

CAPITOLO DICIASSETTE

 

JIM  aspettò la notte per attuare il suo piano.Calato il buio  JIM si diresse verso la grotta dove GUNN  teneva nascosta la sua barchetta ,una volta salito a bordo JIM, incominciò la sua scalata verso la conquista dell’HISPANIOLA , piano piano la corrente portò la piccola barca vicino la nave,arrivato li’ JIM  pensò di tagliare la corda che teneva legata la nave all’ancora,pensando che con un poco di fortuna la nave poteva attraccare dentro la grotta ma non fù cosi’,la nave prese il largo.JIM,stanco cadde esausto sulla nave addormentandosi.Al suo risveglio JIM vide la nave  al largo,incominciò a remare ,e con un pò di fortuna arrivò alla nave dove udi’ delle voci ,due pirati stavano litigando ,JIM riusci’ a salire sulla nave dove trovò il ponte deserto ,pensò a questo punto sono io il capitano  ,però udi’ un rumore era HANDS che russava,una volta svegliato JIM informò HANDS  che ora era lui il capitano ,HANDS fece finta di ubbidirgli  tendendogli una trappola,ma JIM più furbo di lui lo uccise.

 

CAPITOLO DICIOTTO

 

Una volta messa al sicuro la nave JIM  aspettò la notte per raggiungere i suoi amici al fortino ,ma una volta dentro si accorse che i suoi amici non c’erano piu’  ma vi trovò SILVER e i suoi uomini che lo fecero subito prigioniero .La  mattina seguente JIM senti’ una voce amica quella del dottore che chiedeva ai pirati come stavano .Poi il dottore  disse a JIM di scappare con lui ,ma JIM  aveva dato la parola a SILVER che sarebbe rimasto con lui  dato che la sera prima SILVER gli aveva salvato la vita. JIM raccontò al dottore dove si trovava la nave ,il dottore lo salutò.SILVER si avvicinò aJIM,e si misero incammino verso il tesoro, salirono su una scialuppa ,dopo poco arrivarono  all’isola del cannocchiale,scesi a terra attraversarono la palude ,dove trovarono lo scheletro di un pirata morto che gli  indicava il punto del tesoro.

 

CAPITOLO DICIANNOVE

 

Finalmente dopo ore arrivarono in cima ,SILVER indicò la punta più alta della collina era li’ che si trovava il tesoro .Di colpo  arrivò una voce spettrale tutti pensarono che era il fantasma del pirata FLINT.SILVER invece disse  che era BENNI GUNN, tutti in coro risposero che anche lui era un fantasma .In ogni modo arrivarono sul punto dove era nascosto il tesoro , trovando  ,una  grande fossa  vuota con sù scritto  il nome della vecchia nave di FLINT.SILVER  disse ai suoi uomini che non avrebbero trovato niente ,i pirati si scagliarono contro SILVER, ma all’improvviso dai cespugli uscirono il dottore il conte e il capitano ,JIM non capì più niente ,fino a quando il dottore non gli spiegò tutto. BENNI GUNN era stato furbo aveva spostato tutto il tesoro  in un altro nascondiglio , permettendo al dottore di poter dare la mappa falsa ai pirati.Spiegato tutto caricarono il tesoro sull’HISPANIOLA, e si prepararono a salpare verso l’INGHILTERRA.

 

CONCLUSIONE

 

Saliti al bordo JIM si sentiva il topo più felice del mondo ,urlando a squarciagola SALPATE LE ANCORE……… si torna a casa .SILVER  si era volatilizzato insieme a qualche doblone d’oro,mentre BENNI GUNN  al contrario  aveva volatilizzato  la sua fetta di tesoro,il dottore voleva costruire un ospedale per i topi bisognosi e il conte voleva costruire delle navi ,e JIM  con la sua fetta di tesoro voleva ricostruire la locanda ,che venne distrutta all’inizio di questa avventura .

FINE.

Lo scrigno di brillanti

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IL PITTORE CHE SUSCITAVA I DEMONI (Capitolo 1)

Questo racconto parla di un giovane pittore di nome Buffalmacco , che era molto conosciuto per le sue burle.  Quando era un apprendista, lavorava con altri ragazzi in una bottega, per un artista di nome Tafo. in questa bottega Tafo abbozzava i quadri e poi li faceva completare agli allievi. Quando c’era molto lavoro da fare Tafo prima dell’alba suonava un campanaccio e svegliava tutti gli allievi facendoli lavorare. Allora un giorno Buffalmacco qli giocò un brutto scherzo. Si procurò trenta scarafaggi, trenta aghi e trenta candele. Quando calò la notte Buffalmacco prese uno scarafaggio poi infilò un ago sul suo dorso e sull’ago una candela accesa, dopo lo infilò sotto l’uscio della porta di Tafo, e così fece con gli altri scarafaggi,in questo modo non suonò il campanaccio e tutti dormirono tranquilli. Il mattino dopo Tafo chiamò Buffalmacco dicendogli che non voleva più vivere li perchè i demoni odiano Dio perciò odiano anche i pittori perchè disegnano madonne e santi. Allora grazie a Buffalmacco gli allievi non furono più svegliati da Tafo durante la notte.

IL PICCOLO PECORAIO DELLA SIEVE (Capitolo 2)

Cimabue stava cavalcando il suo cavallo lungo il sentiero di Poggio Pungitoio per andare a Vespignano, lungo il sentiero faceva molto caldo. durante il viaggio si fermarono accanto a un fiume sotto dei pioppi per riposarsi. Vicino a una fattoria videro un bambino che disegnava su un masso delle pecorelle, e si vedeva che aveva la stoffa del pittore. Cimabue che era un grande pittore rimase stupito dal lavoro del ragazzo. Cimabue gli chiese come si chiamava,  lui gli rispose che si chiamava Giotto. Cimabue gli disse se voleva venire nella sua bottega a Firenze, lui gli rispose di si. Quando Cimabue arrivò a Vespignano fece visita al padre di Giotto, e gli chiese se suo figlio poteva venire con lui a firenze. il Padre  di Giotto gli rispose che se suo figlio voleva, poteva andarci. Allora il giorno dopo Giotto fece le valigie,  montò sul cavallo e andò a firenze. Quando arrivo alla bottega in pochi giorni diventò l’ allievo più bravo di tutti, al padre di Giotto che era a Vespignano arrivavano belle notizie. Le pitture che faceva Giotto stupivano Cimabue, il nome di Giotto diventò famoso non solo a firenze ma anche in Toscana,  in Umbria e ad Assisi. Quando Cimabue morì Giotto divenne capo della bottega, Un giorno papa benedetto XI mandò un cortigiano da Giotto per chiedergli se poteva fare delle pitture per San Pietro. Quando il cortigiano arrivo a Firenze, Giotto, dipinse sulla tela un cerchio su sfondo rosso, quando lo consegnò al cortigiano egli gli disse: come! E’  questo il disegno che devo consegnare al papa! Giotto gli rispose che gli basterà e gli avanzerà. Quando il papa lo vide rimase stupito e chiamò subito Giotto e per tre anni a San pietro ci furono dipinti mirabili. Tutti i personaggi onoravano la sua amicizia e frequentavano la sua bottega. Giotto non si dimostrò solo un grande artista ma anche architetto infatti mise la prima pietra sul campanile fiorentino. Mentre il campanile sorgeva Giotto fu nominato cittadino onorario e il comune gli diede cento fiorini d’ oro a l’anno. Nel 1337 Giotto si ammalò e morì, prima di morire Giotto guardò molto indietro su quanta strada aveva fatto da quando disegnava sul masso a ora che tutta l’ Italia lo ammirava.

IL PORCO DI LORENTINO (capitolo 3)

Dei ragazzi chiedevano al padre quando avrebbero ammazzato il porco, ma lui rimandava sempre. Poi si stufò allora gli disse che per ammazzare il porco bisognava averlo, e per averlo si dovevano avere i soldi che loro non avevano. Allora i ragazzi dissero che doveva averli perchè era stato aiutante di Piero Della Francesca. Mentre discutevano entrò un signore che chiese del pittore Lorentino D’ Agnolo, perchè voleva un dipinto di San Martino. Ma  non aveva i soldi per pagarlo però essendo un contadino poteva dargli qualcosa in cambio come delle uova, conigli, pollame o un porchetto. Quando il pittore sentì che gli poteva dare un porchetto, accettò subito. Quando il contadino se ne andò il pittore disse ai figli e alla moglie che avrebbero avuto il porco.

LE PORTE DEL PARADISO (capitolo 4)

Lorenzo Ghiberti aveva ricevuto una lettera da suo padrino Bartolucci, che lo invitava a raffigurare su una porta in bronzo il sacrificio di Isacco, insieme ad altri grandi artisti. Allora lui preso dall’ entusiasmo diede un calcio alle tempere e pensò che non era fatto per dipingere ma per lavorare il bronzo. allora decise di partire per Firenze. Così iniziò la sua opera , con l’ aiuto del suo patrigno. Al termine dell’ anno stabilito i sette modelli vennero mostrati al pubblico, che era indeciso fra due modelli unoquello del Brunelleschi e l’ altro del Ghiberti. Ma a un certo punto il Brunelleschi decise di ritirarsi e fare vincere il giovane Ghiberti. Che impiegò più di vent’anni per finire quell’opera, fu talmente bravo che gli fecero fare anche l’ultima porta del bel San Giovanni. Ghiberti lavorò per altri 27 anni, scrisse anche un’opera i Commentari. Dopo Aver finito la Porta del Paradiso, all’età di 77 anni morì serenamente.

IL PITTORE DELLA PRIMAVERA (capitolo 5)

Nella bottega del pittore Andrea  del Verrocchio entrarono un gruppo di ragazzi per veder dipingere  il maestro, uno di questi si chiamava Sandro ed era molto timido. Di lui si accorse solo un giovane che stava scopando a terra di nome Leonardo,dopo si girò anche il pittore che notò Sandro e gli disse che lo stava aspettando. Leonardo e Sandro rimasero soli  e cominciarono a parlare della propria vita, allora Sandro capì che Lorenzo è una persona intelligente,  profonda e anche un artista. Col passare del tempo Leonardo diventò più bravo del Verrocchio che si scocciò e smise di fare il pittore, tutti i suoi alunni trovarono altre occupazioni ma più di tutti diventò celebre Leonardo da Vinci. Sandro Botticelli invece divenne l’ idolo dei de Medici che passarono dal medioevo all’antico facendo feste, danze e battute di caccia a cui partecipava anche il Botticelli anche se lui preferiva stare con il suo amico Leonardo. Fece un quadro per il tribunale della mercanzia dove era ritratto lui con la famiglia de Medici, i quadri del Botticelli erano belli ma malinconici e tristi per cui solo una persona sensibile poteva capirli. A Firenze andò a pregare un frate domenicano che era contro il lusso, le cose frivole e diceva ai fanciulli di andare per le case e fare un falò delle cose profane e chi non l’avesse fatto se ne sarebbe pentito. Col passare del tempo ci furono delle vittime, alcuni sono stati scacciati da Firenze. Allora il frate fu torturato e ucciso. Il Botticelli ne rimase così sconvolto che i suoi quadri erano completamente cambiati.

 IL GIGANTE CHE BISTICCIO’ COL PAPA ( capitolo 6)

Il Michelangelo,fu chiamato a Roma dal Papa Giulio II per fare un monumento che gli sarebbe servito per la sua sepoltura.Per fare questo monumento ci voleva tanto marmo  allora Michelangelo andò personalmente a Carrara per dirigere lo scavo dei massi, quando tornò a Roma si mise al lavoro. Per parecchi giorni cercò di parlare col Papa che però non voleva riceverlo, allora arrabbiato disse all’aiutante del Papa che sarebbe ritornato a Firenze senza finire il lavoro. il Papa, offeso, lo cercò per mesi ovunque senza risposta. Col passare dei mesi Michelangelo capì che aveva esagerato allora partì per incontrare il Papa, Michelangelo fu perdonato dal Papa però fini soltanto 4 delle 40 statue.

COME NACQUE UN COLOSSO DI MARMO (capitolo 7)

Michelangelo quando era piccolo veniva picchiato dal padre perchè voleva fare il pittore ma suo padre voleva che studiasse grammatica. Ma col tempo capì che di aver sbagliato allora lo mandò a studiare nella bottega di Ghirlandaio, quando arrivò fece subito vedere la sua bravura e da lì andò direttamente a scolpire la roccia. Insieme a lui  c’era un ragazzo di nome Pietro che era invidioso perchè riceveva più attenzioni di lui. Allora un giorno Michelangelo dopo aver subito molti dispetti passò alle mani avendo la peggio perchè si ruppe il naso.Perciò Pietro venne cacciato da Firenze.Michelangelo si trasferì a Roma e li fece la scultura della Pietà, dopo tanti anni tornò a Firenze e fece la scultura del Davide.

IL PITTORE DEI PAPI E DEI RE (capitolo 8)

Tiziano Vecellio lavorava per un pittore di nome Giorgione, però si accorse che Tiziano era più bravo di lui perciò lo caccio dalla bottega. Allora Tiziano vagava per le strade senza un posto dove andare e senza cibo e pensava alla sua mamma perchè una volta una zingara le aveva detto che sarebbe stato un ricco pittore. Un giorno lo incontrò un signore che andava nella bottega di Giorgione, che decide di portarlo con se a Firenze dove gli arreda uno studio, poi fa quadri per persone molto ricche e per l’imperatore Germanico, il re di Spagna e per il pontefice Paolo III.

IL PITTORE PAZZO ( capitolo 9)

Un giorno due ragazzi di nome Antonio e Vincenzo andarono dal Lista per farsi dare lezioni di pittura e di scultura. Allora il lista mandò Antonio da Domenico Morelli in una accademia di pittura, e Vincenzo rimase con lui. Dopo circa tre anni si sono incontrati di nuovo dicendosi che i loro maestri li avevano lasciati perchè non avevano più niente da imparare, allora Vincenzo gli disse che aveva trovato un posto sotto un convento abbandonato dove faceva delle sculture e gli chiese se volevano lavorare insieme e antonio accettò.  Antonio esce dal sotterraneo all’ età di vent’ anni e gira per tutta l’ Europa ammirato per i suoi quadri. Alcuni maestri lo consideravano il più grande pittore del mondo, ma lui non si curava degli onori e del denaro infatti lasciava che suo nipote incassasse qualche soldo vendendo i suoi quadri. quando Antonio dipingeva diventava un pazzo non mangiava non beveva e quasi non respirava, infatti dovettero spesso ricoverarlo in alcune case di cura. Poi tornò a Roma dov’era nato e morì all’età di 78 anni.

I MACCHIAIOLI ( capitolo 10)

Un certo Guglielmo andò a casa del pittore Telemaco per conoscere il bello e il buono di Firenze. Guglielmo e Telemaco erano andati all’accademia ma a Telemaco non piaceva fare dipinti architettati e schematizzati, per lui la vera arte era  quella di disegnare tutto ciò che lo circondava. Allora lo portò in giro per Venezia e gli raccontò la sua vita e tutti i quadri che aveva fatto, poi lo portò in un locale dove c’erano uomini poco rassicuranti ma Telemaco gli disse che li conosceva e che erano dei pittori. Il giorno dopo lo portò in campagna a dipingere e gli disse di scegliere la scena che più gli piaceva e di farla come a lui pareva più giusto.

IL SEGRETO DELLA FAMIGLIA TENEBRAX

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Come ogni suo libro Geronimo Stilton inizia con il presentarsi. Un giorno Geronimo riceve una telefonata da Tenebrosa, la sua spasimante la quale gli dice che fra poco lo verra a prendere per fargli una sorpresa.Geronimo si traveste con degli ochiali grossi, un cappello e un impermeabile lungo  ed scese  dal retro del  palazzo per evitare l’incontro con Tenebrosa, ma lei intui le sue intenzioni. lo attese all’ uscita e con uno sgambetto lo fece direttamente cadere dentro il carro funebre con il quale era arrivata. Durante il viaggio, Tenebrosa rivela a Geronimo che lo staportando al castelteschio per fargli conoscere la sua famiglia Geronimo era terrorizato all’ idea che aveva avuto Tenebrosa. Arrivati al castello, Geronimo notò subito qual cosa di strano che per qualche motivo lo fece rabbrividire.quando Tenebrosa suonò il campanello del castelteschio inve di un campanello classico si sentì un miagolio,così entrando nel castello all’ entrata c’era una pianta carnivora enorme che gli divorò il telefono Geronimo essendo un ifone saltò in aria però Tenebrosa disse a Gronimo non avere paura di lei perchè e innocua. Il maggiordomo fece accomodare Geronimo nella stanza degli ospiti, dove c’era scritto nella porta ” QUI GIACE L’OSPITE” Geronimo era terrorizzato ad entrara in quella stanza, all’interno della  stanza trovò un tappeto burlone che faceva dispetti a tutti quelli che entravano, poi trovo uno specchio che non rifletteva la luce come se si stesse specchiando un vampiro pero come noi sappiao i vampiri non si possono specchiare  a Geronimo gli pareva di esserlo così si spavento si controllo il collo per vedere se era stato morso ma non lo era e poi ancora trovò un camion giocattolo che si accendeva da solo Geronimo non era molto spaventato perchè si stava ormai abituando a tutte quelle stranezze che stavano succedendo in quel castello. A Geroni  gli venne fae sentendo un odora uonissimo di stufato,Geronimo seguì l’odore e incontro uno strano cuoco affatica dal lavoro che glene fece assaggiare un pò. Geronimo chiese che cosa stesse cucinando di buono il cuoco gli sispose  vermi sanguisughe e altre schifezze varie Geronimo disse ma che schifo. Quando arrivò l’ora di pranzo Geronimo tento di scappare sotto il tavolo ma gli fu inpedito da Kakfa lo scarafaggio  pronto a  pizzicare , poi chiese a Sgnic e Sgnac du gemelli birbantelli dove si trovava il bagno, questi due gemelli gli indicarono una stanza che non era il bagno ma era una stanza piena di fragole carnivore. Geronimo vedendo tutte quelle piante carnivore ebbe così paura  che si fece la pipì a dosso e così scappò a ganbe levate, per trovare un rifugio  ma capito in un’ altra stanza ancora peggiore di quella precedente una stanza dove c’erano lemummie. Geronimo spaventato uscì mentre correva per salvarsi le penne scivolò  su una mappa del tesoro Geronimo ingenuamente seguì le indicazioni quando add’ un tratto arrivato nel punto preciso dove finivano le indicazioni della mappa cioe allpunto X cadde in una botola e capitò difinire in un’ altra stanza dove c’era un cartello dove si leggeva ” BENVENUTI NELLA STANZA DEGLI SCHERZI DI SGNIC E SGNAC “. A questo  punto capito chi erano gli artificeri ditutte le sue disavventure tornò nel salone, vide tutta la famiglia riunita ad ascoltare un notaio che leggeva il testamento lasciato dal nonno Frankestàin, bisnonno di Tenebrosa. D’ un tratto appare il bisnonno che rivela di non essere morto, ma solo essersi addormentato ai piedi di un albero, così scoprendo che il nonno  non era  mortovissero felici  e ora vi starete domandando che fine o fatto io  sono semplicemente tornato a casa.

Fairy oak la trilogia

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RIASSUNTO, IL SEGRETO DELLE GEMELLE, L’INCANTO DEL BUIO E IL POTERE DELLA LUCE

Il segreto delle Gemelle, L’incanto del Buio e Il potere della Luce, sono i capitoli di questa trilogia che narra la storia del villaggio di Fairy Oak (Quercia Fatata) luogo magico in tutti i sensi. Difatti in questo villaggio, situato in una splendida valle vicino al mare, magici della Luce, magici del Buio e non magici vivono in armonia in un equilibrio che si è stabilito ormai da generazioni. Centro del villaggio è una Quercia magica che ha il potere di parlare, e di muoversi! La vita della comunità scorre tranquilla nella sua quotidianità, tra lavori, scuola e festeggiamenti. Al centro della storia c’è una famiglia, quella dei Periwinkle, di cui fanno parte oltra che i genitori non magici, Cicero e Dalia, delle due protagoniste, anche la famosa e nobilissima strega della Luce Lalla Tomelilla, e la dolce fatina baby-sitter Sefelicetusaraidirmelovorrai, per gli amici Felì. Infatti il popolo fatato ha stabilito un patto con le strage per cui ogni nuovo nato viene accudito da una fata che fa da baby-sitter al piccolo fino all’età di 15 anni; Felì viene chiamata appositamente dalla strega che più ammira, appunto Lalla Tomelilla e dal suo arrivo a casa Periwinkle inizia a raccontare la storia delle due gemelle. Vaniglia e Pervinca sono due bambine normali, gemelle anche se diverse, e fino all’età di 9 anni vivono una tranquilla esistenza da ragazze tra giochi, scherzi e scuola. Il loro mondo è disseminato di tantissimo amore, quello che proviene dalla loro famiglia, dalla loro fatina e da tutti i loro amici. Nel primo capitolo della serie, Il segreto delle Gemelle, scopriamo che le due bambine non a caso sono nate 12 ore di distanza l’una dall’altra: Pervinca che è nata a mezzanotte è infatti è una strega del Buio, mentre Vaniglia, che è nata a mezzogiorno, appartiene alla Luce. Da questo punto inizia la storia delle due ragazze che si troveranno a dover fare i conti con un antico nemico della valle, il Terribile 21, che rappresenta tutto ciò che c’è di maligno nel mondo. Nella lotta contro questo temibile nemico le due sorelle però non saranno sole, intorno a loro avranno una schiera di amici e anche di piccoli nemici, che le aiuteranno, in un modo o nell’altro, ad affrontare i nuovi ostacoli. Una delle caratteristiche del Terribile 21 è quella di rapire magici del Buio per convertirli alla sua causa e scatenarli contro i loro stessi parenti. Nel secondo libro, L’incanto del Buio, non saremmo quindi sorpresi di vedere la piccola Pervinca passare dalla parte del nemico, mentre la povera Vaniglia in pena per la gemella si affaccenderà per trovare una soluzione al mistero che le circonda.

 

 

 

 

 

Joe carrot sei nei guai conigliastro

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Era un sabato mattina di giugno e faceva caldo,il sole splendeva in tutte le spiagge dell Isola della Grande Carota,nell’Arcipelago dei conigli.Io sono Joe Carrot un investigatore privato,la mia agenzia e’ la piu’ famosa dell’sola,in quanto e’ anche l’unica.Preoccupato perche’ da una settimana non si vedeva cliente all’orizzonte,mia mamma mi guardava passeggiare avanti e indietro.Arrivo’ l’ora di pranzo e il telefono non squillava ancora.Decisi di fare quattro passi.Passai dal giornalaio (amico mio) e’ presi il giornale “Il corriere di Konigliapolis”.Il giornalaio mi racconto’ che due ladri misteriosi avevano rapinato la moglie del sindaco e che tutta la citta’ ne era corrente,ma la cosa sorprendente  era che Lerry Diamond aveva gia’ risolto il caso restituendo pure la refurtiva che consisteva in una preziosissima collana di perle.Lessi l’articolo e notai che i ladri pero’ erano scappati.M’incamminai verso casa e lessi anche che questo certo Larry offriva addirittura un’indagine gratis.C’erano molte cose che mi preoccupavano.Entrai a casa e Jane mi accolse con un sorriso,il pranzo era pronto e per un attimo mi dimenticai di tutto il resto.Ci sedemmo a tavola e insieme ai mie Figli si comincio’ a parlare della scuola.Dovete sapere che in occasione degli ultimi giorni di scuola la classe di mio figlio Kevin aveva organizzato una serie d’incontri con i genitori. Ognuno di noi avrebbe parlato del proprio lavoro.Dopo pranzo io e Artemisia tornammo in agenzia e durante il tragitto notammo confusione fuori la gioielleria di Tom,quest’ultimo disperato perche’ gli avevano derubato il negozio.Mi racconto’ di due operai che lavoravano ad un tombino fino ad un paio di minuti prima che lui chiudesse il negozio all’ora di pranzo,capi’subito che quelli non erano altro che falsi operai, ma quando chiesi a Tom di poterlo aiutare lui mi rispose che preferiva Larry Diamond in quanto offriva un’indagine gratis.Ci rimasi male ma volevo vedere come lavorava quest’investigatore.Tom  prese il telefono e lo contatto’.lui arrivo’ subito,quasi fosse dietro l’angolo.Ci presentammo,poi Larry si giro’ verso Tom e gli chiese quale fosse il problema,Tom racconto’ l’accaduto e Larry avvicinandosi al tombino gli chiese di descrivere ” i tipi sospetti”,l’investigatore concluse dicendo che sicuramente i ladri erano fuggiti proprio dal tombino.Larry butto’ una manciata di sabbia colorata vicino al tombino e come d’incanto apparvero delle impronti digitali,comincio’ a spargere la sabbia anche dentro il negozio e tutti notarono che le stesse impronte erano dappertutto.Con un balzo Diamond salto’ nel tombino,e io rimasi sbalordito.Me ne andai in agenzia e mentre stavo varcando la soglia squillo il telefono era Jane,mi chiamava dalla sua libreria,aveva una notizia da darmi.Mi chiese di accendere subito la radio e cosi’ feci,il giornalista parlava della rapina che aveva avuto luogo in gioielleria e dell’intervista  fatta a Larry Diamond che dichiarava la fuga dei ladri e che presto sarebbero stati acciuffati.Quando tornai a casa Jane stava ancora seguendo il telegiornale,pensavo che si trattasse della stessa intervista che anch’io avevo sentito,ma Jane distolse i miei pensieri dicendomi che lo Yacht degli attori Ken Ride  e Laura Sand sarebbe approdato proprio al porto di Konigliapolis e che per l’occasione la bellissima Laura avrebbe indossato il brillantissimo bracciale di diamanti utilizzato durante le riprese del film.Kevin appena udi’ dell’arrivo dei due attori corse subito a chiedermi se andavamo a vederli,cosi’ insistette anche Jane (presa dall’euforia)era strano ma anche bello vedere i nostri figli d’accordo su qualcosa.I nostri coniglietti andarono a nanna ,io non ero di buon umore o almeno ero preoccupato (per la prima volta)del mio lavoro.Jane capi’ subito che c’era qualcosa che non andava e che sicuramente la causa era Larry Diamond,lei cerco’ di tranquillizzarmi dicendomi che presto non si sarebbe piu’ parlato di lui in quanto la novita’ di un nuovo investigatore presto si sarebbe affievolita.Io mi preoccupavo del fatto che oltre ad essere piu’ veloce di me a risolvere i casi usava per giunta mezzi che io nemmeno conoscevo.Andai a letto con l’unico pensiero che mi consolava,Larry non prendeva ma i ladri.Il mattino seguente come promesso andammo al porto,c’erano conigli dappertutto,giornalisti,il sindaco con la moglie ecc.. Arrivo’ lo yacht e il sindaco si avvicino’ alla banchina per ricevere gli ospiti ,ma furono tutti colpiti dal volto di Laura che non sorrideva affatto,qualcuno aveva rubato il suo preziosissimo braccialetto.La moglie del sindaco le disse di non preoccuparsi perche’ conosceva un ottimo investigatore privato di nome Larry Diamond che sicuramente poteva aiutarla,chiamarono Larry che come al solito si precipito’ in un baleno,prese la sabbia magica e comincio’ a spargerla su tutto lo Yacht ,comincio’ le sue indagini e promise che entro la giornata la signora Laura avrebbe ricevuto indietro il suo bracciale.Io me ne andai da Peter (il mio migliore amico) a prendere un succo di carote.Anche lui si accorse che nella mia agenzia ormai non entrava piu’ nessuno.Mi chiese allora di avere piu’ fiducia in me stesso,magari cercando anch’io di risolvere il caso del braccialetto.Pensammo che Frank Foster un ex poliziotto,non che’ amico nostro,potesse aiutarci,in quanto era anche un bravo inventore.Andammo a trovarlo a casa sua,che come sempre,era colmo d’invenzioni,spiegammo tutto sul caso del braccialetto e ci disse che aveva qualcosa che faceva al caso nostro,era una telecamera anfibia cioe’ riusciva a registrare immagini e suoni con qualsiasi tipo di condizioni atmosferiche,poteva addirittura andare sott’acqua.Andammo a recuperare l’attrezzatura da sub,in meno di mezz’ora ci tuffammo in mare e la telecamera prese a girare.Nuotammo fino all’ingresso di un tunnel ma era troppo stretto per entrarci,riuscimmo pero’ ad intrufolare la telecamera che riprese in fondo alla grotta il motoscafo di Diamond,accostai la telecamera(con il telecomando guidato)vicino allo scafo e scorgemmo in un angolo della telecamera le ombre di tre tipi nascosti.Richiamai la telecamera convinto che da quelle immagini avremmo avuto una bella sorpresa.Usciti dall’acqua io e Peter decidemmo di andare a dare un’occhiata alla grotta(da piccoli ci andavamo spesso)andandoci questa volta via terra.Dopo cinque minuti eravamo all’ingresso della grotta,ma non c’era piu’ nessuno,notammo nella sabbia delle impronte di tre tipi,alcune strette altre larghe e marcate,c’erano anche delle tute da sub.Andammo subito a casa di Peter a vedere la registrazione e i tipi che vedemmo assomigliavano alla descrizione dei ladri della gioielleria.Ho subito pensato che forse Larry li aveva gia’ arrestati e per questo magari si trovavano li.Accendemmo la tv e il telegiornale stava dando la notizia che immaginavo :Larry avrebbe svelato i nomi dei ladri.In quel momento squillo il mio cellulare,era proprio Larry Diamond che mi chiese se avevo ascoltato la notizia,risposi di si,e lui mi disse che prima di svelare i nomi dei ladri voleva prima un consulto con me “tra colleghi”.Per quanto dubbioso accettai l’invito,mi chiese di andare nel suo studio,Peter voleva venire insieme a me ma gli dissi che Diamond voleva vedermi da solo.Gli spiegai il mio piano,mi sarei portato dietro la telecamera di Frank cosi’ che che mentre io parlavo con Diamond,Peter poteva registrare tutto a sua insaputa.Arrivai allo studio di Larry,mi fece entrare.Gli dissi che ero sorpreso che avesse gia’ trovato i ladri,nel frattempo lui prese il “BRACCIALETTO PREZIOSO” me lo mise al polso facendo scattare la chiusura.Mi fece male e gli urlai di spiegarmi perche’ l’avessi fatto.Larry mi tolse subito il bracciale e con aria strana mi chiese scusa dicendomi che non l’aveva fatto apposta.Notai pero’ che nella chiusura erano rimasti impigliati alcuni peluzzi della mia povera pelliccia,in quel momento si apri’ la porta d’ingresso e apparvero in ufficio Smitty e Blackie (due vecchie mie conoscenze).Smitty aveva visto Peter che cercava di spiare dalla finestra.Alla fine scoprimmo il terribile piano di Larry .Lui incomincio’ a dire che aveva prove su me e Peter,come le tute da sub che guarda caso ci stavano a pennello,i pelucchi sul braccialetto ecc…confesso’ che i suoi complici rubavano la refurtiva e poi lui la restituiva.Quando gli chiesi il perche’ di tutto cio’ mi disse che voleva che io chiudessi la mia agenzia andando in prigione,in modo che lui sarebbe rimasto l’unico investigatore sull’isola…Cio’ pero’ non accadde perche’ grazie alla telecamera fu tutto ripreso e Larry Diamond insieme alla sua banda di ladri furono arrestati.Tutto fini’  in men che non si dica …nella mia isola continuai ad essere io il solo ed unico investigatore privato.

I giorni di luna crescente

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Capitolo 1

-Maurizio,ci vai oggi al campetto?-Chiese sottovoce Massimo al suo compagno di banco con capelli neri e ricci.-Sì-rispose Maurizio -Non so se posso- Intervenne Gianni seduto nella fila accanto -Ehi,laggiù volete smetterla?-li rimproverò il professore di matematica -Maurizio hai fatto l’espressione?-chiese Nicola-No- rispose Maurizio. -Se mi passi il problema ti dò l’espressione-Propose Nicola.-OK-Fece Maurizio-Svelti mancano 10 minuti-disse il professore.-Lo passi anche a me il problema?-Domandò Floriana.-Che lagna!-Disse Maurizio. Però dopo 2 minuti una pallina di carta piovò sul banco di Floriana col problema.-é buono Maurizio anche se non lo vuole fare vedere-Pensò Floriana.Suonò la campanella.-Piano ragazzi fate piano-Disse il professore.-Oggi vado a pallacanestro-Disse Nicola-Ancora non so se vengo-rispose Gianni-Non posso lasciare sola mia sorella–Cosa diavolo ha?-Disse Maurizio sgarbato.-Ha le gambe ingessate–Come sta Elena?-Disse Nicola per cambiare discorso-E UN TUBO DIGERENTE!-Disse Maurizio-Sono fortunato ad essere figlio unico-Disse Massimo.Arrivò l’autobus.Salirono solo Gianni e Maurizio.-Ci vieni al campetto?-chiese Maurizio a Gianni-Sì–Dove andate?-chiese Floriana-Fatti nostri-rispose Maurizio, invece Gianni rispose -in un campetto dietro l’ippodromo-.Gianni era innamorato di Floriana.-Beati voi!-disse Floriana-Io no se non mi porto mia sorella o i miei gemelli-disse Floriana-e comunque grazie per il problema.-Non ringraziarmi era sbagliato-rispose Maurizio-Come sbagliato?!?!–Il risultato?-chiese Gianni-70–Allora è giusto-Meno male-rispose Floriana-Perchè la tratti così?-disse Gianni-è una lagna-rispose Maurizio-Non è vero-disse Gianni -sei cotta di quello?-disse Roberta a Floriana-Io–No–Oggi vieni a casa mia?-disse Roberta-Non posso-Allora ciao-disse Roberta.

Capitolo 2

Nicola entrò in casa, buttò la sacca con i libri sopra la cassapanca accanto il portaombrelli, ed entrò in cucina gridando-è pronto mamy? Ho fame ! La donna , che armeggiava tra i fornelli ,lo guardo con sguardo serio-Come è andato il compito di matematica ? un successone!  Dove è papà?- In camera vostra, con Andrea…–Perchè cosa  ha ?  -Chiese Nicola-Va male a scuola…–Va male a scuola? Andrea?! Nicola rimase a bocca aperta .- Andrea andava male a scuola!!!- Ieri aveva una nota sul diario e oggi ho parlato con la professoressa di italiano – Aggiunse la donna-Una nota? – Sussurò Nicola -Deve essere ancora lì-Nicola si buttò sul diario e lesse ,poi disse – e di quella iena della Ghedini ?–Sì , ma non devi parlare così . Ha ragione.- Intanto il padre disse – Vieni Andrea .- Nicola poi disse -Che tonto piangere per una nota!–Io ne ho avute tante,  e non sono morto!–Devo rimanere in prima- disse Andrea-Perche vuoi essere bocciato?-disse Nicola -Per Viviana–E chi sarebbe?-rispose Nicola-La mia compagna –lo fai apposta allora–Sì-Poi andarono in cucina a mangiare  e il padre disse-domani ti faccio cambiare scuola–No- disse la madreViviana la pensa come te–Sì–allora invece di fare il somaro non fai diventare brava lei?-disse Nicola-Non male l’ idea!– Però adesso non tormentare tuo fratello. Poi ne riparleremo- disse il  padre- Io vado di là-disse allora Nicola mentre prendeva 2 mele-Prendi Andrea–Vieni con  me?- Chiese Nicola -OK-.  Andrea andò a comprare un mazzo di viole,poi andò in piazza da Viviana e disse-Grazie-e se ne andarono.

Capitolo 3

-Paralo se ci riesci !–a quanto pare no–ehi Mauri!– poi lo vide che guardava 2 ragazzi con un gatto -che gli fanno?- chiese Gianni e uno dei 2 ragazzi disse -ARROSTIAMOLO!-allora gianni rispose – bisogna fare qualcosa!–Lasciatelo-  e uno dei 2 rispose- cerchi rogne?–Facciamogli un falò-allora Maurizio prese il gatto e lo lanciò a Gianni-Fatevi sotto- allora il ragazzo più alto  gli sferrò un pugno però Maurizio lo schivò e li fece ruzzollare quindi se ne andarono allora Gianni disse – che ne facciamo del gatto?–ti arrangi- rispose Maurizio – lo tengo io allora- rispose Gianni.

Capitolo 4

-Non sei pronto ?-rispose la mamma di Maurizio-che c’è ?–dobbiamo andare- andarono e Massimo  disse – vieni Ade- -svelto-disse la ragazza -zitta!-disse Massimo–OK-disse il ragazzo-aspetta non ho preso i miei Ray-Ban-disse Massimo. Andarono in auto e quando arrivarono disse la donna-non stai esagerando con le scarpe–no- poi gridò la donna -adesso basta e tempo che maturi- e dopo che entrarono in auto e per non investire un pedone frenò bruscamente e disse Massimo -ohiohi che botta!- e la donna  disse-scusatemi-.

Capitolo 5

-Tuo fratello sarà qui a momenti- Disse la donna- Sono già in ritardo per l’ apertura del negozio…- – Perché intanto non guardi la televisione? Tra poco ci  sono i cartoni- Suggerì  la donna – Tu non mi vuoi bene! Nessuno mi vuole bene- Disse Silvia , una bambina di 9 anni. La donna uscì precipitosamente pensando- Ha ragione, povera Silvia: è sempre sola!- uscì dal vecchio portone e si avviò lungo il portico. – Ci sono già le viole, eh? –  Commentò, cordiale, passando da una vecchina che vendeva fiori all’angolo. – E’  in ritardo signora Pina- le disse una cliente. Silvia intanto era da sola a casa in quella, uno scalpiccio dietro la porta la fece voltare: – Sei tu Gianni?- Domandò. Il rumore cessò di colpo- Gianni, sei tu? – Ripeté la bambina. un gattino grigio, con un buffo fiocco rosso venne sospinto dentro da mani invisibili- E tu da dove sei entrato? – – Sei brutto e sporco.- -Pensiamo a dargli da mangiare- Disse Maurizio – -Mi-mi è saltato addosso- – Quante storie per un topo!- lo canzonò Maurizio- Ecco fatto!– ho finito di costruire- Disse Maurizio- Gianni prese un pennarello rosso e scriveva sulla scatola in stampatello: – RISERVATA A BIRILLO-.

Capitolo 6

– Ti piacciono? – Domandò Massimo a Nicola, agitandogli le sue nuove Timberland, di un giallo abbagliante. – Che cosa? – Fece il compagno. – Le mie scarpe pan-look! – Disse Massimo. – A me sembri un papero. – Lo canzonò Gianni. – INCOMPETENTE- Esclamò Massimo.- Posso fare il mio autografo? – Chiese Roberta- Si ma lasciami un po’ di spazio per le mie ammiratrici- Rispose Maurizio. Tutti si misero a ridere. – Dove le hai comprate? – Chiese Roberta. Nel frattempo Floriana ascoltava quindi Gianni le si accostò e le chiese- E tu dove le acquisti, le scarpe? – – Ai grandi magazzini come i vestiti e altro- – Anch’io- . Entrò la Ghedini che era molto severa. – Chi vuole parlare della ricerca?- -Io… ho fatto qualche intervista…- Disse Nicola- Ho registrato i pareri di venti persone a caso- Disse Maurizio – SINTETIZZA- Disse la Ghedini e dopo che sintetizzo disse- Facciamo una ricerca- – Cominciamo dal titolo – – Quale città per il duemila?- Propose Marcello- OK, ora la scaletta- e quando la scelsero la portò Roberta alla prof di lettere.

Capitolo 7

Quando mangi lascia Birillo- disse il padre di Silvia- Non ho fame-  disse Silvia -dai mangia – dissero i suoi genitori . Poi arrivò zio Michele e disse – Sta male?- – No ha la luna storta – Disse Gianni. Allora zio Michele andò da Silvia e la convinse e poi disse- domani andiamo alla clinica- – Alla clinica perché? domani? alla clinica?- gridò Silvia- Perché ti toglieranno il gesso,  stupidina!- – E potrò camminare?- disse Silvia- Però dovrai rimanere alla clinica per qualche tempo- disse zio Michele-No io non ci resto- disse Silvia – Se ci vai poi noi ti porteremo dei regali – disse zio Michele- ok- rispose Silvia.

Capitolo 8

– Sei cotto eh? Perché almeno ti ho battuto su quattro lunghezze- disse Maurizio-Bella forza!- disse Nicola-ehi!- disse il professore. Nicola disse-ora vado perché abbiamo la visita dei genitori di Viviana-. fece il tragitto e ritorno a casa. Una voce disse- ti presento i genitori di Viviana- – possiamo dare il gelato- disse la madre. Nicola e la madre nel frattempo parlavano poi portarono il gelato. Poi Andrea e Viviana se ne andarono. I genitori dissero- forse l’abbiamo vizziata troppo-.

Capitolo 9

-no non così Clara la devi mettere sulla carrozzella!- Disse Silvia a zio Michele-Che belle! – Disse l’infermier. Poi arrivò il dottore e Silvia rimase sola. Il dottore ci parlò poi vedendo una bambola disse- è malata?-si- rispose Silvia. Il dottore la consolò-Silvia nel frattempo teneva Birillo. Mentre se ne andavano Gianni disse – Silvia guarirai!- – lo spero- disse la donna.

Capitolo 10

-Ecco fatto ti abbiamo tolto il gesso alla gamba- Disse Arianna l’infermiera a Silvia-Mi fa male- disse Silvia. Poi entrò il dottore e fece andare Arianna- -Io non guarirò mai- Disse Silvia. Poi il dottore lesse qualcosa, poi Silvia disse- Lo hai scritto tu ? perché è bellissimo-. Poi se ne andò insieme a Silvia per il corridoio.

Capitolo 11

-Gianni appena Elena si sveglia dagli il biberon- disse la madre di Gianni-A che ora torni?- Disse Maurizio-Presto-  disse. poi se ne andò. Poi fecero la pasta e diedero il biberon a Elena. Poi telefonarono a Floriana perché Elena non voleva il biberon. Poi finalmente venne Floriana e disse – adesso la cambio-. Poi gli diede il biberon dopo se ne andò insieme a Gianni in un bar però Floriana non aveva un soldo. Gianni disse non ti preoccupare.

Capitolo 12

-Appoggiati al mio braccio- disse Arianna-Poi ti toglieremo il gesso-. Mentre passeggiavano incontrarono il dottore che li salutò, poi prese Silvia e la portò verso altri bambini che giocavano. Silvia parlava con Simona di Angelo che aveva gambe e braccia ingessate, poi continuarono la passeggiata.- Che cosa Angelo?- chiese Silvia al dottore- E’ stato levato dalle macerie della sua casa perché è crollata-. Poi appena il dottore se ne andò Silvia guardò la finestra e vide Angelo che guardava fisso.

Capitolo 13

Gianni vide una palazzina rosa dove c’era una vecchietta che lo fece entrare. La famiglia era composta da un cane, la nonna,due gemelli,Ilaria la sorella di Floriana e Floriana. Di quanto facevano chiasso, volevano chiamare il 113! Gianni poi fece una mangiata con Floriana però litigò con Ilaria.

Capitolo 14

Silvia giocava con le bambole poi andò da Angelo che guardava fisso e anche se non parlava giocavano. poi ad un tratto Angelo gridò e tutti si stupirono e la suora disse- non aveva mai gridato!-

Capitolo 15

-Maurizio tienimi Elena- disse la madre-No- – Daiiiiiiiiii- disse la madre-noooo-. Comunque appena la madre se ne andò Maurizio prese Elena e andò da Gianni. Poi portarono Birillo alla clinica per darlo a Silvia. Nel frattempo Gianni disse a Maurizio che la loro età era il periodo di luna crescente. dopo Maurizio andò a casa nel letto e sognò che Elena cadeva da un fiume però Maurizio la salvò.

Capitolo 16

Il dottore era di guardia e nel frattempo parlava con Silvia. Poi il dottore  disse- ti leggo una favola?- -ok- dopo che la lesse chiese a Silvia- ti è piaciuta?- -si- -allora buonanotte- -buonanotte-.

Capitolo 17

Rientrò Maurizio dalla pallacanestro e sua madre disse- quante volte ti ho detto che la casacca la devi mettere in camera tua?–lo so- -sei un irresponsabile-. Poi arrivò Gianni per prendere il problema entrò nella camera e poi se ne andò molto gentilmente.

Capitolo 18

Silvia scese insieme ad Angelo poi videro un infermiere che li salutò. Poi prese la cartella di Angelo però li vide il dottore. Poi arrivò zio Michele che regalo Cicciobello a Silvia poi Silvia chiese- Per favore Angelo può stare con noi- – ok però tu mi devi promettere che recupererai i mesi perduti- -ok-.

Capitolo 19

Maurizio tornò a casa prima perché mancava la prof. Poi se ne andò insieme a Massimo e un uomo. Prima andarono in banca poi in un bar. In questo bar c’era un ragazzo di 16-17 anni e il ragazzo disse- Dammi tutti i soldi! anche l’orologio e la catenina- poi se ne andò. Il padre vide Massimo e disse-che è successo?- -mi hanno rubato tutto- -non ci fa nulla-disse il padre.

Capitolo 20

Silvia stava giocando con Angelo finchè arrivò il dottore che li mise a dormire e gli lesse una favola. poi disse a Silvia-Angelo ho saputo che viene con voi–Hai sentito Angelo verrai con me–con te-.

Capitolo 21

maurizio caricava e dava giornali. In un palazzo salì Floriana nell’ascensore. Vide due ragazzi che la sequestrarono. Gianni e Maurizio la aiutarono invano poi una donna li fece chiamare e arrivò la polizia e Floriana si salvò.

Capitolo 22

Roberta era infelice per Luca che stava sempre con Sabina nel pullman poi ad un tratto videro una montagna che stava bruciando e la galleria non era accessibile. Poi dopo un po’ partirono.

Capitolo 23

Maurizio andò con Elena e sua madre. Poi Maurizio chiese- Quanti anni ha la nonna? – -65-. La madre era sorpresa perché non avevano mai parlato. Poi arrivarono all’ospedale dove c’era la nonna e siccome Elena era piccola non poteva entrare la tenne Maurizio poi vide Nicola e parlarono di Andrea. Poi se ne andò e ritornò sua madre.

Capitolo 24

Maurizio andò da nonna. Poi uscendo vide Floriana e parlarono che Floriana voleva vedere Sergio il suo sequestratore e di come andavano a scuola. Poi Maurizio l’accompagno da Sergio.

Capitolo 25

-Secondo me dobbiamo andare a destra- disse Gianni a zio Michele- Tra poco faremo una sosta ad Avellino- rispose. Si fermarono in un bar poi andarono dal nonno di Angelo che in realta Angelo si chiama Vito e parlarono. Poi se ne andarono.

Capitolo 26

Gianni e Silvia mentre accudivano Lella chiamarono Floriana perché aveva un grosso orto ma distrussero anche quello perciò la darono alla parrocchia. Poi parlarono con Andrea e Viviana. Poi tutti parlarono tutti che cosa volevano fare da grandi.

OLIVER TWIST

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COME OLIVER NACQUE E COME VENNE ACCOLTO IN QUESTO MONDO

1capitolo

Nevicava, e il dottore aspettava con pazienza che il neonato decidesse di restare in questo mondo, iniziando a respirare o di lasciare questo mondo con urgenza.
Per il dottore non era piacevole trattenersi a lungo nell’ospizio dei poveri ,mentre a casa lo attendeva una cena calda. Si voltò di botto udendo un vagito:evidentemente Oliver aveva deciso di restare in questo mondo.

La sua mamma ,con un viso bianco latte esangue giaceva nel letto vicino.

La madre implorò il dottore che prima di morire voleva vedere suo figlio.

Il dottore mise tra le braccia della paziente il suo bimbo,e gli disse che non sarebbe morta;la madre sfiorò con le labbra Oliver e fatto questo mori’.Il dottore a quel punto decise di andare;prima però sollevò la mano sinistra della morta e vide che non era sposata. Allora chiese alla infermiera da dove venisse e dove stava andando;la infermiera rispose solo che avevano trovato la paziente,oramai morta svenuta in una strada e che la avevano portata la sera scorsa. Il dottore dopo aver chiarito i suoi dubbi se ne’ andò. La infermiera   prima di addormentarsi copri Oliver con una coperta ingiallita .quando si fu addormentata vicino al fuoco,non senti’ le proteste del povero Oliver.

 

capitolo 2

Come Oliver venne allevato ed educato

Nell’ ospizio non c’era infermiera che potesse prendersi cura di Oliver;fu mandato a vivere in campagna nella casa della signora Mann dove già vivevano trenta orfani. Venivano educati ,mangiavano poco e avevano a disposizione pochi vestiti;generalmente morivano a otto anni per fame e freddo o perché  cadevano nel camino.  Dopo aver aspettato tanto Oliver fece nove anni e lo festeggiò con due ,tre amici. Quel giorno andò a trovare la signora Mann il messo parrocchiale:il signor Bumble che portò Oliver all’ospizio  perchè era diventato troppo grande per restare in casa della signora Mann. Quando Oliver e il signor Bumble furono arrivati , Oliver fu accompagnato nel dormitorio. L’indomani all’ora di pranzo a Oliver venne consegnato una scodella con la zuppa;era proibita chiederne altra ma Oliver per paura di essere mangiato da un ragazzo piu’ grande  chiese  altra zuppa. Per punizione fu messo in vendita:chi lo avesse adottato sarebbe stato rimborsato di cinque sterline.

capitolo 3

COME OLIVER TWIST FOSSE SUL PUNTO DI TROVARE UN’ECCELLENTE OCCUPAZIONE.

Oliver dopo aver chiesto al cuoco se poteva avere altra zuppa fu mandato in un luogo buio(faceva parte sempre della parrocchia)e freddo;di notte Oliver si accucciava al muro.Il giorno dopo Oliver fu messo in vendita e per  ricompensa a  chi lo avrebbe adottato venivano donate 5 sterline.

Un giorno passava da quelle parti uno spazzacamino che era tormentato perchè doveva pagare un debito,quando vide un cartello che diceva:CHI ADOTTERA’ OLIVER TWIST AVRA’ UNA RICOMPENSA DI 5 STERLINE.

Lo spazzacamino si precipitò dentro l’orfanotrofio per adottare Oliver ma non gli fu concesso di adottarlo perchè già gli erano morti tre bambini non nutriti.

Il cartello fu affisso di nuovo al portone dell’ospizio: Oliver Twist era di nuovo da affittare….

capitolo 4

OLIVER TWIST FA IL SUO INGRESSO NELLA VITA PUBBLICA.

I messi parrocchiali volevano liberarsi di Oliver: proprio quando tornarono Oliver e il signor Bumble (il messo parrocchiale) all’ospizio, davanti trovarono il signor  Sowerberry  che leggeva l’articolo:

CHI PRENDE CON SE OLIVER TWIST SARA’ RIPAGATO CON 5 STERLINE.

Quando Sowerberry  lo vide lo invitò ad andare a prendere del tabacco; in seguito Bumble invito Sowerberry    a parlare di affari e gli propose un aiutante: Oliver.  Sowerberry  accettò e l’indomani fu comunicato a oliver che sarebbe diventato l’apprendista di Sowerberry . L’indomani Oliver   accompagnato da Bumble  si recò a casa di Sowerberry . Lo trovarono nel suo studio. Qunado Bulmble lasciò in casa di  Sowerberry , Oliver, i signori parlarono e discuterono sul peso economico che avrebbe dato quel bambino alla famiglia.

Dopo la discussione, la moglie chiese a Oliver se avesse fame; Oliver rispose di sì e la signora lo mandò in cantina dove c’erano i resti del cane. Dopo pochi minuti Oliver ebbe finito di mangiare tutto e andò a dormire: la sua stanza era il negozio del signor Sowerberry , pieno di casse funebri; nonostante la paura Oliver si addormentò.

L’indomani con calci alla porta Oliver venne svegliato da Noha, un ragazzaccio grosso di 14 anni che approfittava dei più piccoli e aveva paura dei ragazzi più grandi. Quando Oliver scese per la colazione trovò la cameriera e Noha; la cameriera con tono spregievole gli disse che in cantina avrebbe trovato del te e dei pezzetti di pane.

Oliver in quei primi giorni fu trattato molto male dalla famiglia Sowerberry .

Capitolo:5

NELLA GRANDE CITTA’

Oliver decise di scappare e l’ indomani parti’. Già alle otto aveva fatto quasi venti miglia di strada correndo,nascondendosi nei cespugli per paura di essere inseguito: la sera aveva tutti i piedi screpolati, infatti dopo aver mangiato un pezzo di pane duro e aver bevuto dal ruscello si addormentò sotto il fieno. Il giorno dopo si rimise in cammino per Londra ; non avrebbe potuto correre , quel giorno perchè aveva i piedi doloranti; iniziava a vedere Londra . Nel fra tempo che passava in strada la gente lo aiutava: un signore lo accompagnò per quattro cinque miglia in carrozza , un altro signore gli diede dei pezzi di pane e formaggio , una signora invece gli mise qualche spicciolo in tasca . Oliver però continuò per Londra. quando si fermò incontrò un bambino di nome Jeck soprannominato il furbacchione.Dopo essersi presentati il furbacchione portò Oliver con sè a Londra perchè conosceva Fagin un vecchio signore che lo ospitava. Quando furono arrivati il furbacchione disse una parola magica ed entrò portando con sè Oliver. Lo presentò a Fagin che lo accolse molto bene, gli diede una salsiccia e dopo gli diede un posto dove dormire ;Oliver si addormentò subito

Capitolo 6

IL SIMPATICO VECCHIO SIGNORE E I SUOI SPERANSIOSI DISCEPOLI

Oliver il mattino seguente appena sveglio vide Fagin che apriva una cassetta contenente tanti oggetti d’ oro:orologi d’ oro, bracciali di brillanti…Quando Fagin si accorse che Oliver  lo aaveva visto prese un coltello e gli chiese cosa aveva visto e Oliver rispose che non aveva visto niente. Quando il furbacchione tornò con Charlei tutti insieme fecero colazione. Dopo arrivarono due ragazze: Bet e Nancy , che uscirono con il Furbacchione e Charlei. Intanto Fagin allenava Oliver ad togliere fazzoletti spille ed altri oggetti alle persone. Oliver ci riuscii e Fagin gli fece i complimenti; per una volta  Oliver si sentiva a casa.

Capitolo 7

OLIVER COMINCIA A CAPIRE

Dopo  alcune settimane Oliver chiese a Fagin il permesso per andare a lavorare con i suoi compagni . Nella mattina Charlei e il Furbacchione rubarono ad un uomo fazzoletto e tabacchiera dalla tasca. L’ uomo dopo pochi minuti istantaniamente  mise la mano in tasca e non trovò tabacchiera e fazzoletti incolpando Oliver che cominciò a correre. Ad un certo punto inciampò e con un labbro sanguinante fu portato alla caserma di polizia.

Capitolo 8

AL COSPETTO DELLA LEGGE

Quando furono arrivati alla stazione di polizia Oliver fu mandato in carcere. Intanto il signore derubato , il signor Brownlow  disse al giudice che non era sicuro che fosse stato Oliver ad averlo derubato; nel fra tempo arrivò il libraio che aveva visto tutto disse che non era stato Oliver a rubare ma altri due ragazzi piu’ grandi. Oliver fu rilasciato . Il signor Brownlow  all’uscita prese in braccio Oliver e lo portò con se insieme al libraio.

Capitolo 9

OLIVER VIENE TRATTATO BENE COME MAI PRIMA D’ ORA

Oliver venne portato a casa del signor Brownlow  dove fu curato. Quando si svegliò la crisi era passata. Il dottore gli fece portare tea e pane tostato senza burro;il burro venne aggiunto quando Oliver si sentii meglio. Intanto il Furbacchione e Charley arrivarono a casa e diedero a Fagin la brutta notizia: Oliver era stato preso.

Fagin buttò fuori i due ragazzi e mandò a chiamare Bet e Nancy. Chiese a Nancy di andare a raccogliere informazioni riguardante Oliver alla stazione di polizia. Quando Nancy fu tornata disse che Oliver era stato portato via dall’ uomo dei fazzoletti. A quel punto Fagin mandò i due ragazzi a cercare Oliver e portarlo nel suo covo segreto, dove li attendeva.

Capitolo 10

OLIVER NELLA DIMORA DEL SUO BENEFATTORE.

Finalmente Oliver potè alzarsi. La signora Betwin aveva fatto molto per Oliver raccontandogli storie, standogli accanto come una vera nonna, infatti lo aveva fatto guarire non solo dandogli delle medicine ma anche standogli accanto. Quando Oliver si vesti’ trovò un abito, un berretto, delle scarpe nuovi. Il signor Brownlow lo fece scendere in biblioteca dopo una lunga conversazione si  raggiunse un accordo: Oliver sarebbe rimasto li a vivere dal momento che non aveva più familiari vivi al mondo. Dopo pochi minuti arrivò il signor Grimwing un amico di Brownlow a prendere un tea. Si trattenne anche a pranzo e nel pomeriggio. In pomeriggio arrivò il libbraio per consegnare dei libri, ma Brownlow si dimenticò di pagarlo e Oliver chiese se poteva andare lui a dare i soldi al libraio. Oliver non tornò a casa quella notte ma il signor Brownlow disse che lo avrebbe cercato dalla mattina seguente.

Capitolo 11

IL TOPOLINO E’ DI NUOVO IN TRAPPOLA

Oliver intanto si affrettava a tornare con i libri e il resto in mano; mancava poco ad arrivare a casa quando fu afferato da Nancy e Bill e portato di nuovo nel covo di Fagin. Li lo presero tutti in giro e fagin gli diede una bastonata ma Nancy lo fermò in tempo per un altra perchè si era affezzionata a Oliver. Bruciò il bastone, si, mise lo scialle e se ne andò.

Capitolo 12

UNA NOTIZIA STRABILIANTE

Quella mattina il signor Bumble( l’ autorevole messo parrocchiale) si recò a casa della signora Mann(casa dove era cresciuto Oliver) per salutarla e per darle i soldi per sostenere i bambini orfani; si misero a parlare e dilungando il discorso saltò fuori che Bumble partiva per Londra per lavoro. Il giorno seguente Bumble parti’  e all’ ora di cena si fermò a cenare in una locanda. Durante il pasto lesse un giornale dove trovò un annuncio che diceva “CHIUNQUE SAPPIA NOTIZIE DI UN FANCIULLO , OLIVER TWIST VENGA A PENTOVILLE E SARA’ RIPAGATO CON 5 STERLINE , MA ANCHE CHI SAPPIA NOTIZIE SULLA VITA PASSATA VERRA’ RICOMPENSATO DI 5 STERLINE” e subito si recò a Pentoville facendo passare Oliver come un piccolo delinquente e fu ricompensato di 5b sterline. Poi tornò alla locanda per finire il pasto.

Capitolo 13

LA BANDA A LAVORO

Il mattino seguente il Furbacchione Charley e gli altri andarono a lavoro, Fagin a fare la spesa e Oliver rimaneva a casa solo ma Nancy gli portava cose da mangiare soprattutto dolciumi  e lo rassicurava dicendogli che non doveva fidarsi di nessuno e di non credere a quello che diceva Fagin. Poi se ne andava e ritornava quando aveva qualcosa da dargli.

Capitolo 14

UN PERICOLO CHE OLIVER NON POTEVA COMPRENDERE

I ragazzi si stavano per sdraiare quando videro Fagin incappucciarsi e andarsene;  quest’ ultimo chiuse la porta a chiave. Si recò a casa di Bill dove trovò Nancy sua ospite. Fagin andò da Bill per parlare di affari e saltò fuori che Oliver sarebbe andato a rubare in una casa per conto di Fagin visto le sue dimensioni minute e magre e la sua agilità.

Capitolo 15

DALLA PADELLA ALLA BRACE

L’ indomani mattina a Oliver vennero date delle scarpe nuove e Fagin gli disse che gli servivano perchè doveva camminare molto; inoltre gli disse che sarebbe stato accompagnato da Bill il quale non aveva molta pazienza e quindi gli doveva obbedire senza fare  storie. Nancy come ogni giorno aveva portato ad Oliver dei biscotti e detto che lo avrebbe accompagnata lei no Bill  e quindi lo fece incappucciare e lo portò da Bill dove cenarono . Il mattino seguente Oliver e Bill si alzarono alle 5 del mattino e si recarono in un posto misterioso ( Oliver non sapeva dove Bill lo stesse portando)

Capitolo 16

LA SPEDIZIONE

Bill trasportò Oliver fuori casa e dopo aver cammminato tutta la giornata si fermarono a mangiare; li Oliver si addormentò e fu svegliato da una gomitata di Bill. poi si recarono in una casa sul fiume spopolata smantellata ma pur sempre una casa.

Capitolo 17

LA CASA SUL FIUME

Quando Oliver e  Bill si avvicinarono alla casa Bill diede 2 calci e fu fatto entrare da due uomini robusti; tutti mostrarono a Oliver le armi da usare quel giorno e poi arrivarono il Furbacchione e Charlei e andarono tutti nel posto misterioso  per il grande colpo.Arrivati alla casa(luogo misterioso) Oliver capi’ che doveva rubare e supplicò tutti di non forzarlo ma nessuno gli diede ascolto. Oliver fu fatto entrare in casa quando gli cadde la lanterna e subito la casa fu svegliata dai rumori e due uomini con pistole e fucili  ,spararono a Oliver che dolorante cadde a terra. Gli altri scapparono. Quando il Furbacchione e Charlei , arrivarono a casa ,dissero a  Fagin che Oliver era morto e lui arrabbiato li buttò fuori e trascorsero  la notte fuori tra la neve di Londra.

Capitolo 18

ANCHE UN MESSO PARROCCHIALE PUO’ AVERE DELLE DEBOLEZZE SENTIMENTALI

Il signor Bumble passò a trovare la signora Cornei l’infermiera dello spizio dove era nato Oliver e insieme presero una tazza di tea. Il signor Bumble stava per confessarle i propri sentimenti, dicendo che tutti hanno un cuore quando fu interrotto da uno bussare alla porta. La signora Cornei dovette spostarsi in quanto c’era una malata che stava per morire; il signor Bumble rimasto solo felice dell’ accaduto si mise a danzare in attesa che tornasse la signora Cornei.

Capitolo 19

QUANDO LA MORTE VIENE

La signora Cornei andò in infermeria dove si trovava Selly la malata; essa gli confesso che 11 anni prima una partorente gli aveva dato dei pezzi d’ oro per suo figlio Oliver, e lai li aveva tenuti per se; non arrivò a dire cosa aveva rubato perchè mori’. Cosi l’infermiera rimase con il dubbio.

Capitolo 20

L’ OMBRA CHE ESCE DAL’ OMBRA

Fagin uscii di casa e andò a casa di bill dove li trovò nancy e gli disse che se oliver era morto  avrebbe ammazzato bill e se continuava a ridere anche a lei;si meravigliò fagin perchè nancy non piangeva ma poi nancy si mise a piangiere con una delle sue crisi esteriche. Quando fagin tornò a casa un uomo misterioso gli toccò la spalla e gli disse di salire che doveva dirgli qualcosa. i due salirono e parlarono di oliver.

Capitolo 21

DONNE E GENTIL UOMINI DELLA VECCHIA INGHILTERRA

Nella casa dove era stato fatto il colpo due gentil donne erano sedute in un tavolino May, la zietta e Rose una fanciulla si diceva la nipote;  esse aspettavano impazienti il dottore. Quando esso fu arrivato bevvero una tazza di tea e poi portarono il dottore dove giaceva il povero Oliver con una ferita che gli aveva sfiorato il polmone e aveva avuto  uno shiok mentale  per questo a letto : o sopravviveva o sarebbe morto; il giorno dopo per fortuna Oliver apri’ gli occhi chiedendo dove si trovava e gli apparse la figura di Rose che gli disse di riosare, il giorno dopo Oliver era impiedi e raccontò la sua storia e vennero ricercati Fagin,Bill, IL Furbacchione. In estate si trasferirono tutti in campagna dove Oliver apprese molte cose, ma un giorno si accorse di essere fissato da due facce familiari . Il giorno dopo sarebbero ritornati in città

Capitolo 22

AMORE CONIUGALE E FELICITA’ ………………..PARROCCHIALE

Il signor Bumble passò la notte nell’ ospizio dei poveri e il mattino dopo riprese la conversazione con la signora Cornei ma finirono per litigare, in effetti non potevano più stare insieme dopo quello che si erano detti quando si erano lasciati. Nella mattinata al signor Bumble arrivò una lettera in cui c’era scritto:

ALLE SETTE E MEZZA AL BAR IN PERIFERIA.

TI ASPETTO

FIRMA:UN AMICO.

Bumble si recò al bar della periferia dove li trovò l’uomo misterioso che chiedeva informazioni su Sally, già morta,sulla mamma di Oliver anche lei morta e su Oliver invece vivo Bumble gli disse che avrebbe raccolto informazioni e di recarsi il giorno dopo in  un altro bar per e informazioni; infine gli chiese il nome e rispose Monks (comparso precedentemente nell’ episodio del furto).

Capitolo 23

UN INCONTRO NOTTURNO

La mattina seguente il signor Bumble si era recato con sua moglie nella casa sul fiume.Li incontrarono Monks ,andati là infatti per affari fra monks e bumble. la signora raccontò informazioni riguardo sally e raccontò anche che la mattina era andata a cambiare il tesoro di sally con altro. Buttarono il tesoro cambiato e conclusero l’ affare.

Capitolo 24

UN FIGURO E UNA FIGURINA.

Bill era preoccupato che Oliver raccontasse tutto alle signore e che lui e Fagin fossero ricercati. Tornato a casa ordinò a Nancy del whiski ma lei era andata da Fagin per dei soldi.Fagin aspettava ospiti e Nancy ascoltò la conversazione privata fra Monks e Fagine poi se ne andò. quando tornò mise un sonnifero nel whiski di Bill e uscii.

Capitolo 25

UNA STRANA VISITATRICE.

Rose si era fidanzata con Harry il figlio della signora Mai , un importante ingegnere il quale era  diventato amico di Oliver; Harry era partito la sera stessa. Quando Oliver , Rose e Mai tornarono a casa Nancy chiese di partlare con Rose alla quale raccontò che Oliver era in grave pericolo perchè la banda voleva rapirlo di nuovo. La mattina seguente Rose portò Oliver dal signor Brownlow e lo avvisò che Oliver era in grave pericolo e li fece incontrare ; la loro felicità fu immensa. Intanto Nancy non potè andare al primo appuntamento perchè non aveva il permesso, ma al secondo  non mancò.

Capitolo 26

TORNA ALLA RIBALTA UN VECCHIO CONOSCENTE.

Nel fra tempo Noah aveva abbandonato Soworberry ed era fuggito con Sciarlot diretti verso Londra . Lungo il tragitto incontrarono Fagin che  propose a Noah il posto di Oliver e quello acettò,il suo compito era di scoprire dove andava Nancy ogni domenica; scoprii che Nancy si recava sotto il ponte per incontrare Rose e il signor Brownlow e gli raccontava tutto. Poi egli tornò e gli raccontò che gli raccontò tutto cioè: dove si trovava il cono, la parola segreta, e che aveva denunciati tutti ma Moonk era già conosciuto da Brownlow. Nancy era nei guai.

Capitolo 27

TRAGICHE CONSEGUENZE.

Fagin infuriato raccontò a Bill che Nancy li aveva denunciati e Bill corse a casa sua e …uccise Nancy. La mattina seguente lo venne a sapere Brownlow e interrogò Bumble corrompendolo con delle sterline ed egli gli raccontò tutto.

Capitolo 28

IL MISTERO SI SVELA

Quando Monk seppe dell’ accaduto  subito andò verso il cavallo per scappare , ma non fece in tempo a salire che fu preso dai poliziotti e portato a Pentoville dove si trovava Brownlow, Rose e Oliver .Li raccontò la sua storia  che era un po intorcigilata in pratica Monks era il figlio del miglior amico di Brownlow, sua sorella si era sposata con Brownlow però morta, Oliver era il fratellastro di Monks perchè suo padre si era fidanzato con un altra donna in quanto con sua moglie non era felice con la fidanzata invece fu felice diedero vita ad Oliver, prima di morire il padre aveva diviso l’ eredità alla sua vecchia moiglie ai suoi figli e alla fidanzata. Moks voleva l’ eredità per se e voleva ammazzare Oliver ma non ci riusci. Rose sarebbe la zia di Oliver ma sarebbe rimasta la sua sorellina. Monks fu rilasciato la sera dopo a patto che se sarebbe andato lontano da Londra.

Capitolo 29

IL CASTIGO

Tutta la banda si rifugiò in una casa diroccata circondata da un mare di  fango dove nessuno li avrebbe trovati invece li trovarono,la Bill morii perchè cascò dalla finestra gli altri rimasero la in silensio, intanto fagin era in  carcere e fu andato a trovare da Oliver gli disse che monks gli aveva dato dei documenti che erano nascosti nella botola. Fagin non si poteva salvare dalla morte era tutto pronto per la sua morte e la gente era la fuori ad aspettare.

Capitolo 30

EPILOGO

Brownlow adottò Oliver, Rose sposò Harry, Noah si dedicò alla carriera del delatore , Monks morii in nave dopo molti anni, il Furbacchione e Charley si dedicarono al commercio di bestiame, e tutti vissero felici quel che rimaneva della propia vita.

IL GIARDINO SEGRETO.

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CAPITOLO 1.

Mary Lennox era una bambina un pò viziata e antipatica. Lei era magra e di carnagione  colore giallino. Suo padre abitava in India per motivi di lavoro mentre sua madre pensava solo a divertirsi. Chi aveva accudito Mary sin dalla nascita non era stata sua madre ma la sua dsomestica. Un bel giorno Mary era in giardino a giocare, quando sentì sua maparlare con un ufficiale che gli diceva che forse sarebbe stato meglio se fosse partiva due settimane prima. Il giorno dopo Mary quando si svegliò non trovò la sua domestica ma un’ altra persona, allora Mary  seccata  incominciò a chiedere il perchè. Le  risposero che la domestica stava male. In quel giorno scoppiò un’ epidemia di colera, che faceva morire molte persone, comprese le perszone più vicine a Mary. Quando morirono tutti si ritrovò sola, si rinchiuse nella sua stanza e si addormentò. Risvegliata incontrò due uomini che gli spiegarono che sia sua madre che suo padre erano morti.

CAPITOLO 2.

Mary dopo un pò di tempo fu trasferita in una campagna a casa   di una famiglia povera e con cinque figli. Mary non fece amicizia con loro, anzi iniziarono ad insultarsi. Lei  allora sentì che sarebbe andata a vivere da suo zio Craven. Creven ordinò ad una domestica di nome Medlock di andare a prendere Mary alla stazione. Mentre erano in treno la domestica gli raccontò un pò la storia di sua zia. La dolcissima zia si era sposata con il signor Craven, ma dopò un pò morì ed  da allora lui diventò ancora più strano. Poi gli descrisse la casa in cui sarebbe andata a vivere. La casa aveva tantissime stanze tra vcui alcune chiuse a chiave dove nessuno poteva entrare. Lungo il tragitto Mary si addormentò.

CAPITOLO 3.

Al risveglio di Mary lei e la domestica scesero dal treno e salirono in una carozza. Dopo un lungo viaggio arrivarono in un villaggio illuminato e bello. Superato il villaggio si trovarono in una strada al buio. Dopo un pò di strada Mary e la domestica scesero dalla carrozza e si incamminarono finchè arrivarono alla casa ed entrarono. Pitcher, il magiordomo dello zio di Mary, la accompagnò nella sua stanza e salutò Medlock. Mary essendo sola, senza una famiglia si sentì molto triste.

CAPITOLO 4.

Il mattino seguente Mary si svegliò e vide una cameriera inginocchiata a pulire il camino. Mary la fissò per un pò e poi guardò fuori dalla finestra e vide la brughiera e non rimase contenta. Mary credeva che Martha la domestica, fosse la sua schiava e incominciava a dargli ordini, ma lei rimase stupita e non rispose. Al momento di vestirsi Mary aspetta che Martha la vestisse. Mary poi scese nel giardino e incontrò Ben Weatherstaff il giardiniere con il suo pettirosso. Il pettirosso poi scappò nell’ altro giardino che non aveva  porta. . Mary  allora incuriosita chiese a Ben come si entrava ma lui non volle risponderle   e andò via.

CAPITOLO 5.

Mary dopo alcuni giorni si stancò di usare gli stessi giochi, e allaora decise di andare in giardino a saltellare e a  rincorrere il pettirosso. Ad un certo punto Mary arrivò davanti la porta verde ed entrò. Mary rimase sorpresa e si chiese perchè lo zio non voleva più entrare nel giardino. Mary poi andò a casa e chiese il perchè a Martha e lei le raccontò che un giorno lo zio Craven con sua moglie si trovavano nel giardino.Lei stava  seduta su un ramo MA  poco dopo  cadde e fecendosi molto male  morì. Da quel momento lo zio non volle più entrare in quel giardino.

CAPITOLO 6.

Un giorno di pioggia Mary non sapeva che cosa fare e allora andò a esplorare la casa. Si trovò in un piano dove c’ erano quadri di bambini vestiti in modo strano, e infine vide una porta aperta ed entò. Mary quando si stancò cercò di tornare nel piano dove si trovava la sua stanza. Arrivata al piano sentì il pianto di un bambino,  ma subito  Martha la vide, la prese e la condusse  nella sua stanza.

CAPITOLO 7.

Quando Martha se ne andò a casa per il giono libero, Mary scese in giardino a parlare con Ben, il giardiniere. Quando Ben finì il suo lavoro, Mary andò a giocare con il pettirosso. Dopo un po il pettirosso si fermò a guardare una piccola buca dove si trovava qualcosa. Mary andò a controllare e trovò una chiave un pò arruginita, pensando subito, sorpresa, che potesse essere  la chiave del giardino segreto.

CAPITOLO 8.

Mary osservò per tanti minuti quella chiave e cercò di trovare la porta del giardino segreto, ma non trovò nulla. Tornata nelle sua camera incontrò Martha e gli raccontò che alla sua famiglia aveva parlato di Mary, e che tutti ascoltavano con occhi ben aperti. Poi di pomeriggio passò un signore che vendeva oggetti, e la madre di Martha comprò per due pence una corda a strisce rosse e blu a Mary. Martha dopo averle raccontato la sua giornata le diede la corda, e Mary ringraziandola scese in giardino a giocarci. Vide il pettirosso che la seguì  saltellando da tutte le parti. Mary poi si stanco e incominciò a dire al pettirosso, giusto che gli aveva fatto trovare la chiave, se sapeva dove si trovava la porta del giardino segreto. Dopo un pò di tempo un forte vento spostò l’ edera che separava il giardino segreto con quello della casa in cui viveva Mary, facendo spuntare fuori la porta del giardino segreto, che Mary aprì subito.

CAPITOLO 9.

Finalmente Mary entrò in quel giardino segreto accompagnata dal pettirosso. Camminando tra l’ erba ,  Mary si accorse che  forse sarebbe stato il caso di  piantare qualche piantina nuova.Allora prese un bastone piccolo e sottile e incominciò a scavare piccole buche per mettergli dei  semi  Arrivata a casa Mary parlò con Martha e gli chiese se aveva una zappa e dei semi da piantare, Martha rimase sorpresa ma la accontentò. Mary e Martha scrissero una lettera al fratello Dickon, quello di cui Martha aveva parlato di più. Nella lettera si trovava scritto di andar a comperare una zappa e dei semi e di portarla a casa di Mary. Dopo aver inviato la lettera Mary si addormentò in un sonno profondo.

CAPITOLO 10.

Mary scese in giardino e sentì un suono proveniente dal portone. Mary aprì il portone e vide Dickon che suonava un flauto di legno e attirava gli animali. Dickon parlò con lei e poi gli mostrò quello che aveva portato. Dopo aver parlato Dickon gli chiese dove si trovava il giardino così poteva aiutarla. Mary restò un pò in silenzio ma poi gli raccontò del giardino segreto e lui ascoltò. Mary lo pregò di non dire nulla a nessuno. Dopo aver parlato Mary lo portò dentro il giardino e lui rimase incantato.

CAPITOLO 11.

Dickon restò un pò a guardare e poi le spiegò un pò la natura di quel giardino  mentre lei ascoltava con attenzione. Chiaccherarono per molto tempo di tutto e facendo giurare a Dickon che non avrebbe detto nulla. Dopo un pò Mary andò a pranzare lasciando Dickon lì a rilassarsi.

CAPITOLO 12.

Dopo il pranzo Martha disse a Mary che quel giorno lo zio Craven voleva vederla  per parlare un po  con lei. Mary si vestì  in modo molto elegante e andò da lui. La accolse e iniziarono a parlare  di tante cose e in fine Mary gli chiese un pezzo di terra. Ci  pensò  un po ma poi disse di sì e Mary scelse quello che voleva, lo ringraziò e se ne andò via.

CAPITOLO 13.

Durante una notte tempestosa Mary non riusciva a dormire e ascoltava la pioggia, quando ad un certo puntosentì per la terza volta il pianto di un bambino. Mary con una candela in mano  scese al piano di sotto e andò in cerca di quel suono. Trovò la stanza  ed entrò. Incontrò un bambino seduto in una sedia a rotelle che chiese a Mary chi era e come si chiamava. Mary disse che era la nipote del signor Craven e in seguito il suo nome, e continuando chiese la stessa cosa al bambino. Lui si presentò, era il figlio del signor Craven e il suo nome era Colin. Si misero a parlare di loro e del giardino segreto che Colin non conosceva. Mary gli chiese perchè lui non voleva mai uscire, e Colin disperato gli raccontò che lui si vergognava a farsi vedere in quelle condizioni. Dopo un pò di tempo Colin si addormentò e Mary tornò nella sua stanza.

CAPITOLO 14.

Mary l’ indomani decise di raccontare tutto a Martha, ma Martha non restò contenta anzi aveva paura che lei sarebbe stata licenziata. Poi Mary a Martha parlarono della malattia di Colin e di quello che pensavano. Dopo un pò Martha, sapendo che ormai Mary sapeva tutto, le raccontò della storia di Colin prima dell’ arrivo di Mary.

CAPITOLO 15.

La mattina seguente Mary vide uscire il sole e corse subito nel giardino segreto. Incontrò Dickon, che era lì a lavorare già dall’ alba. Parlarono del cambiamento del giardino e dei colori belli che stava assumendo. Mary poi gli parlò di Colin e di quanto sarebbe  stato bello   uscire  da quella stanza a prendere un pò di aria pura, Dickon approvò. Dopo un pò arrivò il pettirosso con un legnetto in bocca. Dickon capì subito che il pettirosso si stava costruendo un nido.

CAPITOLO 16.

Mary ordinò a Martha di andare da Colin e dirgli che leii sarebbe andata a trovarlo un pò più tardi  perchè doveva finire il suo lavoro di giardinaggio. Finito il lavoro con Dickon Mary corse da Colin a raccontargli della splendida giornata. Arrivata lì vide Colin arrabbiato con Mary. Colin incominciò ad insultarla e Mary si difese rispondendo. Dopo una lunga e vera litigata , Colin buttò fuori Mary lanciandole un cuscino. Mary arrabbiata del comportamanto di suo cugino uscì dicendo che non sarebbe mai più tornata. Mary tornò in camera e ricevette un pacco dallo zio Craven dove lei trovò libri e tanti altri accessori.

CAPITOLO 17.

Mary arrabbiata si coricò nel suo letto ma non riuscì a dormire a causa delle urla di nervi di Colin. Mary allora corse nella stanza di suo cugino e lo sgridò per il chiasso che faceva. Colin poi rimasto sorpreso dall’ atteggiamento di Mary le spiegò tutto. Le spiegò perchè gli venivano questi scatti, aveva  soltanto  tanta  paura di morire.Inoltre lo innervosiva  il pensiero di aver la gobba alla schiena. Mary stanca di sentire questa cosa, gli guardò la schiena e non vide nessuna gobba e confermò tutto a Colin. Colin alloara promise a Mary che nei giorni seguenti  sarebbe uscito all’ aperto, poi strinse la mano a Mary e ringraziandola di tutto dolcemente si addormento grazie ai racconti fantastici di Mary e del suo giardino segreto.

CAPITOLO 18.

Il mattino seguente nella stansa di Mary arrivò Martha e le disse  che Colin aveva chiesto se poteva andare  a trovarlo . Mary andò da Colin ma dovette andare via  subito nel giardino segreto perche Dicko la aspettava. Arrivata Mary lo trovò con due scoiattoli,una lepre e un’ uccellino. Incominciarono a lavorare, ma dopo un pò Mary chiese a Dickon se voleva andare a visitare Colin per fargli una sorpresa, e Dickon accettò. Il giorno seguente Mary andò nella camera di Colin e gli parlò finalmente della scoperta  della porta del giardino segreto. In realta ancora non gli aveva raccontato  molto perchè non si fidava ancora tanto bene. Dopo un pò di tempo gli chiese se voleva conoscere Dickon e lui sorridendo rispose di sì, e Mary gli promise che la mattina seguente gli avrebbe portato Dickon e tutti i suoi animali.

CAPITOLO 19.

L’ indomani Mary andò da Colin aspettando Dickon. Dopo un pò di tempo arrivò un dottore per controllare Colin se era ancora vivo. Colin gli spiegò tutto, cioè, grazie a sua cugina Mary lui stava meglio. Il dottore, anche lui convinto di quello che diceva e del suo cambiamento, se ne andò senza dargli farmaci e lasciandolo divertire con Mary. Dopo qualche ora arrivò finalmente Dickon con tutti i suoi animali e un agnello. Colin si prese l’ agnello e se lo mise sulle  gambe. I tre ragazzi trascorsero una giornata insieme ridendo e scherzando.

CAPITOLO 20.

Colin mentre era nella stanza con Dickon e Mary chiamo il capo giardiniere Roach, e gli ordinò che quando lui sarebbe uscito tutti i giardinieri non dovevano essere presenti. Arrivò la dottoressa vestì Colin e lo portò all’ ingresso. Dickon e Mary presero con le mani  i manici della sedia a rotelle e lo portarono fuori. I due ragazzi portarono nel giardino segreto Colin contenti. Colin tutto ad un tratto si sentì meglio e continuava ad urlare che lui avrebbe  vissuto  tutta la vita.

CAPITOLO 21.

Mary, Colin e Dickon stavano giocando nel loro giardino contenti, quando ad un certo punto entrò una signora di nome Susan. Dickon gli corse subito incontro urlando che Susan era sua madre. Tutti la salutarono contenti di conoscerla. Susan quando vide Colin così cambiato, come aveva  raccontato Dickon lo salutò e lo abbracciò. Dopo una giornata trascorsa lì a parlare Dickon con sua madre se ne tornarono a casa e Colin e Mary nelle proprie stanze a dormire.

CAPITOLO 22.

Il signor Craven partito lontano  da casa per motivi di lavoro  , una notte  sognò Susan che gli urlava di tornare a casa a vedere suo figlio Colin sano com’ era, e che si trovava nel giardino. Il signor Craven capì subito del giardino di cui diceva il sogno, e convinto di quel sogno partì verso casa. Arrivato andò subito verso la porta del giardino dove sentiva urla di gioia e di risate provenire da lì. Colin aprì la porta e si ritrovò suo padre di fronte a lui. Colin lo abbracciò fortissimo e il signor Craven pure. Il signor Craven si amozionò a vedere suo figlio sano all’ inpiedi senza più sedia a rotelle, e restò stupito non solo di suo figlio ma anche del giardino segreto così pulito e sano. Il signor Craven ringraziò a Dickon e Mary di quello che avevano fatto per il giardino ma suprattutto per suo figlio Colin.

FINE.

IO NON HO PAURA

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IO NON HO PAURA è un libro molto interessante. Il libro racconta di sei ragazzini che  con le loro biciclette, vanno in giro nei campi,  c’e un ragazzo che ha dodici anni ed è il più grande di tutti quanti, e che vuole comandare su tutti. Si chiamava il TESCHIO. Poi c’era Salvatore che aveva la stessa età di Michele. Michele aveva una sorellina di cinque anni che si chiamava Maria, poi c’era: Barbara Mura. Questi ragazzi facevano sempre gare . Chi perdeva doveva fare le penitenze. Dove loro vivevano c’era molto caldo  che uccideva le bestie, il calore entrava nelle pietre, sbriciolava la terra e infuocava le case. Loro vivevano in una città piccola che si chiamava  Acqua Traverse. Gli adulti non uscivano di casa fino alle sei. Solo i sei ragazzini uscivano e facevano molte avventure.Maria come era la sorella minore di Michele. Maria voleva fare tutto quello che voleva fare lui.La loro mamma dava sempre ragione a Maria.. Il Teschio disse ” Dritti su per la collina. Niente curve. E  vietato fermarsi. E vietato stare uno dietro l’altro. Chi arriva paga la penitenza.”  A un certo punto Maria è caduta e sie fatta male si è messo a chiamare a suo fratello.-Michele! Michele!- Michele senti chiamare da sua sorella e si giro e lo andò   a prenderla Michele cosi la chiamo.- Maria dove sei? Maria! Michele sono qua.-Alla fine lo trovo. Maria come portava gli occhiali si sono rotti dove erano già incollati. Sono arrivati a in una casa. Michele chiese da Salvatore .-Dove sono gli  altri?-Salvatore rispose .- Sono la sotto .-Sono scesi, Michele chiese chi doveva fare la penitenza arrivo Barbara Mura e disse che toccava a lui fare la penitenza perché arrivo  per l’ultimo. Michele lo chiese dal Teschio chi lo doveva fare. Il Teschio indico  Barbara. Barbara disse che non toccava a lei  fare la penitenza ma toccava a Michele.Michele disse che si era fermato perchè sua sorella  sorella si era fatta male. Il Teschio si era alzato in piedi  e si avvicino  Barbara e le do uno schiaffo

I viaggi di Gulliver

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Capitolo I

Questo libro narra di un chirurgo di nome Lemuel Gulliver.E’ nato in una cortea di notthingham ha sempre desiderato di viaggiare e conoscere nuovi mondi.Grazie agli studi divenne un medico a bordo della rondella una nave che aveva la destinazione in oriente.Ritornò a Londra e si sposò.Perciò visto che non aveva pazienti in città si imbarcò in due navi e rimase a navigare per sei anni.Passava le ore leggendo libri.Osservare popoli gli era affascinante.

Capitolo II

Il 2 novembre del 1699 a bordo dell’ antilope (una della sue barche)gli capitò una tempesta in mare.Il vento soffiava come una furia,al quel punto la nave si fracassò e si trovarono inghiottiti nella pancia dell’oceano tumultuoso.Cercò di restare a galla e sperava che le forze non lo abbandonarono e che i suo compagni riuscirono a salvarsi . Ad un certo punto si trovò in una spiaggia!Alla fine si accasciò in una superficie erbosa e perse i sensi.La mattina dopo si svegliò che era legato con una corda da degli omini.L’isola in cui era capitato si chiamava Lilliput.

Capitolo III

Erano degli omini con dei usi diversi,tipo che seppellivano i morti a testa in giù ecc…Gulliver viene perquisito e gli tolgono la spada e una pistola.

Capitolo IV

Finì nella città di Mildendo , la capitale di Lilliput. Lui si offre di aiutare l’Imperatore nella sua guerra.Gulliver, con uno straordinario piano, scongiura l’invasione dell’impero,(tirandosi appresso le navi nemiche agganciate a funi).Arrivano gli ambasciatori dall’impero di Blefuscu per trattare la pace e grazie all’intercessione di Gulliver, nasce una buon rapporto con l’altro Imperatore, mentre si deteriora quello con l’Imperatore di Lilliput.

 

Capitolo V

Gulliver, venuto a conoscenza di un complotto per accusarlo di alto tradimento (viene in possesso anche di una copia dei capi d’accusa che sono ampiamente esposti), si rifugia nel paese di Blefuscu.

Capitolo VI

Gulliver dopo aver ritrovato fortuitamente una scialuppa, si organizza bene per il viaggio e lascia Blefuscu e, dopo molte difficoltà, torna sano e salvo nella sua casa.
“Rimase solo due mesi con mia moglie e con la mia famiglia, perché l’insaziabile desiderio di veder nuove regioni non mi consentiva di indugiar più a lungo”.

Capitolo VII

Nella seconda parte un altro viaggio lo porta a Brobdingnag dove la scala di grandezza della popolazione è esattamente l’inverso che a Lilliput:gli uomini sono alti circa 22 metri.

Capitolo VIII

Gli abitanti sono dei veri e propri giganti, per non essere schiacciato dagli immensi piedi di quegli esseri è costretto a farsi trasportare in una scatola.

Capitolo IX

Comunque, a parte le difficoltà che gli derivano dalle dimensioni del suo corpo, l’ex dottore potrà godere di un piacevole soggiorno, circondato dall’attenzione della Corte Reale, e dalla considerazione dei dotti del paese, curiosi di sapere da lui in che modo si vive nella terra da cui proviene.

 

Capitolo X

Dopo più di due anni di permanenza in questo luogo, Gulliver fortuitamente rapito mentre riposa in riva al mare e sollevato dentro la sua scatola da un uccello, viene scaraventato in acqua e recuperato da una nave inglese e può far ritorno a casa.

Capitolo XI 

 Gulliver spinto dalla voglia di viaggiare finisce nell’isola di laputa un’isola che flutta nell’aria,lui ha l’occasione di conoscere gli abitanti dell’isola che erano dei superintelligenti.

Capitolo XII

Anche qui si ha che fare con un rè e anche che deve imparare la lingua ma in particolare è la sua visita all’accademia di Laputa.

Capitolo XIII

Gulliver prosegue il suo viaggio arrivando a Glubbdubdrib gli abitanti sono tutti maghi.

Capitolo XIV

Visita anche l’isola di Luggnagg che gestisce dei commerci col Giappone che gli costringe ad andare in Giappone poi in Olanda e dopo ritorna in Inghilterra.

Capitolo XV

L’ultimo viaggio lo porta nel mondo degli Huyhnhnms una popolazione indiana dove ci sono i cavalli parlanti e saggi e che possono riconoscere il significato di vero o falso ma non conoscono il significato di guerra e violenza.

Capitolo XVI

Sbarcato in questo paese Gulliver viene preso in consegna da un cavallo che parla con lui.

Capitolo XVII

L’unico difetto di questa popolazione e la presenza di esseri cattivi che camminano su due gambe:gli Yahoos.Infine torna a casa eppure felice di rivedere sua moglie e i suoi figli non sopporta l’odore della razza umana e decide di andar a vivere nella stalla dei cavalli.